Impianti EX (4)
3.2 Marcatura sulla targhetta del prodotto
Abbiamo detto che dal 1° luglio 2003 tutti i prodotti destinati ad essere utilizzati in atmosfera esplosiva devono rispondere alla direttiva ATEX; ma come facciamo a riconoscere se un prodotto è confome alla direttiva ? Attraverso una identificazione precisa da apporre sulla targhetta del prodotto: la cosiddetta marcatura CE., la quale prevede che su ogni apparecchio e sistema di protezione debbano figurare in modo leggibile e indelebile almeno le seguenti indicazioni:
- Nome e indirizzo del fabbricante
- Marcatura CE
- Designazione della serie o del tipo (del prodotto)
- Numero di serie (se esiste)
- Anno di costruzione
- Marcatura specifica di protezione dalle esplosioni , seguita dal simbolo del gruppo di apparecchi e della categoria (vedi tabella 3.3)
- Per il gruppo II, la lettera G (relativa alle atmosfere esplosive dovute alla presenza di gas, vapori o nebbie e/o la lettera D (relativa alle atmosfere esplosive dovute alla presenza di polveri)
- Ogni altra informazione indispensabile all'impiego in condizioni di sicurezza
Figura 3 - Marcatura CE - in caso di riduzione o ingrandimento devono essere rispettate queste proporzioni
Ma la targhetta del prodotto deve contenere anche le indicazioni previste dalla norma armonizzata EN 50014 (CEI 31-8) per la marcatura Ex. Questa marcatura prevede la scrittura sulla targa delle informazioni che seguono, alcune delle quali sono la replica di quelle previste dalla marcatura CE:
- Nome del produttore o marchio di fabbrica
- Codice del prodotto
- Marchio comunitario
- La sigla EEx (significa prodotto rispondente a una norma europea CENELEC) seguita da:
- il modo o i modi di protezione utilizzati (ad esempio, 'p' oppure 'm', oppure 'de', etc.)
- simbolo del gruppo di appartenenza degli apparecchi (vedi tabella 3.3)
- simboli dei sottogruppi dei gas (II A = Propano, II B = Etilene, II C = Idrogeno)
- la classe di temperatura (T1 = 450 °C, T2 = 300 °C, T3 = 200 °C, T4 = 135 °C, T5 = 100 °C, T6 = 85 °C)
- numero di fabbricazione
- nome del laboratorio di prova ed estremi (numero) del certificato di conformità
- eventuali simboli aggiuntivi al numero di certificato (X = condizioni speciali di utilizzo, U = componente privo di funzione autonoma)
- dati di targa classici, previsti per quella apparecchiatura, tipo tensione, corrente, grado di protezione involucro, etc.
La targhetta (o l'incisione) sul prodotto risulterà quindi un mix tra quello previsto dalla direttiva ATEX e quello previsto dalle norme armonizzate. Il risultato sarà qualcosa del genere:
Figura 4 - Esempio di marcatura secondo direttiva ATEX e norme armonizzate
Analizziamo allora il significato della targhetta di figura 4.
ESPLO-ITALIA .....: Nome della ditta costruttrice, indirizzo e nazione.
armatura illuminante serie AZ2B: identificativo della serie del prodotto.
S.N. 2234: numero di serie del prodotto.
2003: anno di costruzione.
0722: marcatura CE seguita dal codice di identificazione dell'Organismo notificato che ha effettuato le prove di tipo sul prodotto ed emesso il certificato di conformità alla direttiva e che ha la responsabilità della sorveglianza - il codice 0722 è quello assegnato al CESI, l'Organismo Italiano; in base ad accordi presi fra le varie nazioni della comunità, un prodotto può essere certificato anche da un Organismo di un'altra nazione. Quindi, ad esempio capita di trovare prodotti italiani marcati CE 0080 (codice di INERIS, l'Organismo francese, o magari CE 0492, l'Organismo belga).
II 2 G: marcatura Ex, seguita dai codici previsti dalla direttiva ATEX: simbolo del gruppo di prodotto (II = prodotto adatto ad essere utilizzato in luoghi diversi dalle miniere), simbolo della categoria di prodotto (2 G = prodotto per luoghi in cui vi è probabilità che si manifesti un'atmosfera esplosiva per la presenza di gas, vapori o nebbie adatto ad essere usato in Zona 1.
EEx ed II C: marcatura secondo le norme armonizzate. EEx significa che il prodotto risponde ad una norma europea CENELEC; 'ed' è il codice del modo di protezione usato che in questo caso significa a prova d'esplosione(d) e a sicurezza aumentata (e); 'II C' è il sottogruppo di appartenenza dell'apparecchiatura in base al tipo di gas, che in questo caso corrisponde all'idrogeno.
T5: la classe di temperatura del prodotto, in questo caso 100 °C. E' bene ricordare che la classe di temperatura corrisponde alla massima temperatura superficiale dell'apparecchiatura, la quale, per evitare esplosioni dovute ad un innesco per temperature eccessive, deve essere sempre minore della temperatura di accensione del gas (per l'idrogeno 560 °C). Ribadiamo inoltre un concetto che forse non è chiarissimo: essendo abituati alla logica degli impianti elettrici, tendiamo a pensare che un prodotto marcato T2 (300 °C) sia migliore di un prodotto ad esempio T5 (100 °C), perchè crediamo che la temperatura indichi la massima sopportabilità termica dell'apparecchio. In realtà è esattamente il contrario, perchè con la classe di temperatura, in questo caso viene indicata la temperatura di lavoro effettiva massima che si può avere sulla superficie di quell'apparecchio. E' evidente allora che a temperature minori corrispondano rischi minori di innesco. In conclusione un apparecchio marcato T5 è migliore di uno stesso apparecchio marcato T4, o T3, o T2, o T1.
CESI 99 ATEX 061: estremi del certificato. In ordine: Organismo notificato (CESI), anno di emissione del certificato (99), direttiva seguita (ATEX), numero del certificato (061).
IP 65: grado di protezione dell'apparecchio nei confronti della penetrazione di corpi solidi e liquidi.
V 230 Hz 50: caratteristiche elettriche dell'apparecchio.
- 20 °C + 50 °C: campo di variazione della temperatura ambiente.
Continua...