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SICUREZZA ELETTRICA  

 

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LA SICUREZZA ELETTRICA IN BASSA TENSIONE 

Protezione delle condutture (4)

12.7        Casi nei quali è obbligatoria la protezione dal sovraccarico

·       Conduttura principale che alimenta utilizzatori derivati funzionanti con coefficiente di contemporaneità inferiore a uno (il coefficiente di contemporaneità è il rapporto tra la potenza degli utilizzatori che funzionano contemporaneamente e quella di tutti gli utilizzatori alimentati dalla stessa conduttura).

·       Conduttura che alimenta motori ed utilizzatori che durante il funzionamento possono dar luogo a sovraccarichi .

·       Conduttura che alimenta prese a spina.

·       Conduttura che alimenta utilizzatori ubicati in luoghi soggetti a pericolo d’esplosione o d’incendio.

·       Condutture di sistemi IT (i conduttori devono essere protetti dai sovraccarichi che si manifestano dopo il secondo guasto a terra).

12.8         Casi nei quali può essere omessa la protezione dal sovraccarico

 ·       Condutture che sono derivate da una conduttura principale protetta contro i sovraccarichi con dispositivo idoneo e in grado di garantire la protezione anche delle condutture derivate.

·       Condutture che alimentano utilizzatori termici.

·       Condutture che alimentano apparecchi d’illuminazione

·       Condutture che alimentano apparecchi con proprio dispositivo di protezione che garantisca anche la protezione della conduttura di alimentazione.

·       Condutture che alimentano motori quando la corrente assorbita dalla linea a rotore bloccato non supera la portata della conduttura stessa.

·       Conduttura che alimenta diverse derivazioni singolarmente protette contro i sovraccarichi,  quando la somma delle correnti nominali dei dispositivi di protezione delle derivazioni non supera la portata della conduttura principale.

·       Conduttura dei circuiti di telecomunicazione, segnalazione e simili.

·       Condutture nelle quali per situazioni particolari o per la tipologia degli utilizzatori alimentati non si possono verificare sovraccarichi

12.9        Casi nei quali è vietata la protezione dal sovraccarico

·       Condutture che alimentano elettromagneti di sollevamento.

·       Condutture che alimentano impianti di sicurezza.

·       Condutture che alimentano utilizzatori particolari la cui messa fuori servizio improvvisa può dar luogo a pericoli.

12.10    Dimensionamento e protezione del conduttore di neutro

Nei circuiti monofase, qualunque sia la sezione dei conduttori di fase, e nei circuiti trifase quando la sezione dei conduttori di fase è minore o uguale a 16 mm2  se in rame o a 25 mm2 se in alluminio, il conduttore di neutro (identificato con colore blu chiaro) deve avere la stessa sezione dei conduttori di fase (CEI 64-8 art. 524.2). Nei circuiti trifase con conduttori di rame con sezione superiore a 16 mm2 se in rame o a 25 mm2 se in alluminio il conduttore di neutro può avere una sezione inferiore a quella dei conduttori di fase, con un minimo di 16 mm2 o 25 mm2, se i carichi sono sostanzialmente equilibrati (tab. 12.10). Se i carichi non sono equilibrati o  se i carichi alimentati producono correnti armoniche  apprezzabili  il neutro deve essere considerato come conduttore caricato e deve avere una sezione uguale o maggiore (in caso di correnti armoniche anche se i carichi sono equilibrati il neutro potrebbe essere caricato anche più dei conduttori di fase) rispetto a quella dei conduttori di fase (CEI 64-8 art. 524.3). In questo caso per dimensionare il conduttore di neutro bisogna determinare la portata I0 ma  le tabelle che danno la corrente I0 sono relative a circuiti bipolari o tripolari. Per risalire alla portata di un circuito con quattro conduttori occorre considerare la corrente I0  di un circuito bipolare e applicare il coefficiente di riduzione k2=0,8 per un fascio costituito da due circuiti bipolari. Per quanto riguarda la protezione è necessario fare alcune considerazioni. Nei circuiti monofasi l’interruttore automatico può avere un solo polo protetto (per "polo" si intende la parte dell’interruttore che riguarda una sola via di corrente, elettricamente distinta, del circuito principale - un polo si dice protetto se dotato di sganciatore) che in questo caso deve essere inserito sul conduttore di fase (questo è valido anche per i circuiti bifase purché siano protetti anche da un interruttore differenziale) (CEI 64-8 art. 473.3.1). Nei sistemi trifase, quando il neutro ha sezione uguale a quella delle fasi oppure quando ha sezione inferiore ma il carico è sostanzialmente equilibrato (un carico si può ritenere sostanzialmente equilibrato quando la somma delle potenze assorbite dai carichi monofase è sicuramente minore rispetto alla potenza totale e quindi la corrente che percorre il neutro nelle condizioni di massimo squilibrio è minore della sua portata), il polo di neutro dell’interruttore quadripolare non è necessario che sia protetto (CEI 64-8 art. 473.3.2).  Se la corrente di squilibrio può superare la portata del neutro si può utilizzare un conduttore di neutro con sezione uguale a quella delle fasi oppure  un conduttore di neutro con  sezione  inferiore a quella delle fasi ma in questo caso occorre un interruttore quadripolare con lo sganciatore sul neutro di corrente inferiore a quella delle fasi (esistono in commercio interruttori magnetotermici  di tipo industriale con relè di protezione sul quarto polo con correnti di taratura pari a 0,5 In). La Norma in definitiva demanda la scelta della sezione del neutro al progettista il quale, volendo risparmiare sulla sezione del neutro, potrà, per linee di grandi dimensioni, scendere anche al di sotto del solito valore di ½ SF  purché sia garantita la tenuta al corto circuito e la sezione del neutro sia dimensionata per sopportare il massimo carico previsto. 

-

Sezione di fase SF (mm2)

Minima sezione

del neutro (mm2)

Cu

SF

16

Al

SF

25

Tab. 12.10 – Sezioni minime del neutro

12.11    Caduta di tensione

Una eccessiva caduta di tensione pregiudica il buon funzionamento delle apparecchiature perciò è necessario, nei vari punti dell’impianto, verificarne il valore. Le Norme CEI raccomandano di non superare, tra l’origine dell’impianto elettrico e ogni punto di utilizzo, il 4% della tensione nominale. In particolare negli impianti di forza motrice una caduta di tensione superiore al 4% può provocare malfunzionamenti per i seguenti motivi:

·         i motori funzionano correttamente se la tensione nominale non supera  della tensione nominale;

·         essendo la corrente di avviamento dei motori piuttosto elevata (   e oltre) al momento dell’avviamento la caduta di tensione potrebbe essere anche molto elevata con una riduzione, che potrebbe essere inaccettabile, della coppia di spunto (si consiglia, all’avviamento, di non superare la caduta di tensione del 10%);

·         problemi di funzionamento per altre apparecchiature sensibili se alimentate dalla  stessa linea che alimenta il motore.

Il valore della caduta di tensione può essere determinato con l’impiego di tabelle oppure mediante la seguente formula:

              (12.12)

In percentuale, infine si ha:

                                                       (12.13)

Dove:

IB= corrente del cavo (A);

k = coefficiente che vale 2  per i circuiti monofasi/bifasi e  per i circuiti trifase;

L = lunghezza della linea (km);

R = resistenza di un chilometro di cavo (ohm/km);

X = reattanza di un chilometro di cavo (ohm/km)

Un = tensione nominale dell’impianto;

cosfi = fattore di potenza del carico.

 

                       

continua....

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