LA SICUREZZA ELETTRICA
IN BASSA TENSIONE
Dispositivi di manovra
e protezione (10)
10.6.9 Caratteristiche di intervento
Definiscono il comportamento dell’interruttore
nei confronti del tempo necessario per l’intervento all’apparire
di una sovracorrente. Le caratteristiche, i cui valori minimi
sono fissati dalle Norme (vedi paragrafo successivo), vengono
fornite dai costruttori sotto forma di curve e devono essere
riferiti ad un valore della temperatura ambiente. La scala delle
correnti è normalmente espressa quali multipli della corrente
nominale ( I/In - rapporto tra la corrente che transita
e la corrente nominale dell’interruttore). Le curve sono normalmente
due e rappresentano le condizioni estreme ma possono essere
fornite anche mediante una sola curva costruita con i valori
medi. In particolare gli interruttori automatici rispondenti
alle Norme CEI 23-3 si differenziano tra loro per il diverso
campo d’intervento istantaneo su cortocircuito (relè elettromagnetico)
e vengono identificate con le lettere maiuscole B, C, D. Si
può notare dalla figura che segue come tutte e tre le zone tempo/corrente
abbiano la stessa zona relativa all’intervento del relè termico
mentre si differenziano solamente per il campo d’intervento
istantaneo.
Fig. 10.22 -
Zone tempo / corrente degli interruttori automatici B,C,D, secondo
le Norme CEI 23-3
I costruttori forniscono le caratteristiche
di intervento sotto forma di curve i cui valori oscillano all’interno
di una banda e devono essere contenuti nelle zone tempo/corrente
definite dalle Norme.
Ta - temperatura ambiente di riferimento :
temperatura dell’aria intorno all’interruttore alla quale si
riferiscono le caratteristiche tempo corrente
Inf - corrente convenzionale di non intervento :
è il valore di corrente fino al quale , in determinate e specificate
condizioni, non avviene lo sgancio dell’interruttore
If - corrente convenzionale d’intervento :
corrente che in determinate e specificate condizioni provoca
lo sgancio dell’interruttore
I3 - limitazione della tolleranza della caratteristica
d’intervento
I4 - limite inferiore del campo d’intervento
istantaneo
Fig. 10.23
- Zona tempo corrente e caratteristica d’intervento di un interruttore
automatico secondo la Norma CEI 23.3
Tipo campo
di
intervento
istantaneo
|
Corrente
di prova
|
tempo limite
d’intervento
o non intervento
|
l’interruttore
deve :
|
B,C,D
|
Inf=
1,13In
|
da freddo
t>=1h (In<=63A)
t>=2h (In>63A)
|
non
intervenire
|
B,C,D
|
If=
1,45In
|
t<1h (In<=63A)
t<2h (In>63A)
|
intervenire
|
B,C,D
|
I3=
2,55In
|
da freddo
1s<t<60s
(In<=32A)
1s<t<120s
(In>32A)
|
intervenire
|
B
C
D
|
I4=
3 In
5 In
10In
|
da freddo
t>0,1s
|
non intervenire
|
B
C
D
|
I5=
5 In
10In
20In
|
da freddo
t<0,1s
|
intervenire
|
Tab.
10.10 - Zone tempo corrente degli interruttori
automatici secondo le Norme CEI 23-3
Per comprendere meglio come scegliere
l’opportuna caratteristica di intervento prendiamo in considerazione
come esempio la caratteristica di intervento di un interruttore,
posto a protezione di una linea, con curva di tipo C che potrebbe
essere fornita da un costruttore di una serie d’interruttori
automatici (fig. 10.24).
Fig. 10.24
- Caratteristica d’intervento di tipo C fornita da un costruttore:
comportamento in caso di sovvraccarico e corto circuito
Scegliendo ad esempio un interruttore 2
poli 10 A in corrispondenza del punto 2 sulle ascisse
si può leggere il valore della corrente che in questo caso vale
2xIn =2x10=20 A (il valore della corrente è espresso
in numero di volte la corrente nominale perché questa caratteristica
vale per tutte le correnti nominali della serie di interruttori),
sul punto 7 si può leggere 70A e così via. Dalla curva di intervento
si può notare innanzi tutto che la banda relativa all’intervento
istantaneo del relè magnetico è più stretta rispetto a quella
limite definita dalle Norme : in questo caso il limite
inferiore è 7xIn invece di 5xIn che è
il limite inferiore stabilito dalle Norme. Fino a 70 A l’interruttore
non interviene istantaneamente, interviene istantaneamente e
sicuramente per 10 volte In (100 A nell’esempio
riportato in figura. L’interruttore interviene quindi correttamente
per la corrente di corto circuito presunta in fondo alla linea
di 150 A perché interviene istantaneamente appunto con una corrente
di 100 A) mentre nella fascia tra 7In e 10In
può intervenire istantaneamente oppure no. Prima di 7In
l’interruttore non interviene istantaneamente, ma interviene
con un ritardo che dipende dall’andamento della curva d’intervento
relativa al relè termico. Nella fascia d’intervento del relè
termico ad un dato valore di corrente (ad esempio nel nostro
caso con un interruttore con In =10A in corrispondenza
di 2In=20A) l’interruttore ha un limite inferiore
e uno superiore. In un tempo fino a 12 secondi l’interruttore
sicuramente non interviene, interviene sicuramente in un tempo
di 1 minuto e 30 secondi, mentre tra i 12 secondi e il minuto
e 30 secondi può intervenire oppure no. Nella tabella che segue
sono riportate le caratteristiche di intervento magnetico dei
diversi tipi di sganciatore, con riferimento alle rispettive
Norme, e le applicazioi più usuali dei diversi tipi di protezione.
Tipo
|
Intervento secondo la norma di
riferimento
|
Protezione
|
CEI EN-60947-2
|
CEI 23-3(EN 60898)
|
Curva B
|
|
|
Di
generatori, delle persone e di grandi lunghezze di cavi.
Sovraccarico: termici standard
|
Curva C
|
|
|
Di
cavi che alimentano apparecchi utilizzatori classici.
Sovraccarico:
termici standard
|
Curva D
|
|
|
Di
cavi che alimentano apparecchi utilizzatori a forte corrente
di avviamento.
Sovraccarico:
termici standard
|
Curva K
|
|
|
Di cavi che alimentano apparecchi
utilizzatori a forte corrente di avviamento.
Sovraccarico: termici standard
|
Curva Z
|
|
|
Di
circuiti elettronici |
Curva MA
|
|
|
Di
motori
(senza
protezione termica)
|
(1)Tolleranza
ammessa |
continua....
|