LA SICUREZZA ELETTRICA
IN BASSA TENSIONE
Dispositivi di manovra
e protezione (6)
10.5.5 Caratteristiche costruttive
Costruttivamente una prima classificazione
può essere fatta in base ai contatti mobili che possono essere
del tipo autostringente o non autostringente. La differenza
fondamentale consiste nel fatto che in quelli di tipo autostringente,
sfruttando le forze generate dalle stesse correnti, si può aumentare
la compressione sui contatti. Si ha così il vantaggio, a parità
di altre condizioni rispetto al tipo non autostringente, di
poter lavorare con correnti di breve durata di valore più elevato.
Nel tipo non autostringente, infatti, quando si è in presenza
di sollecitazioni dinamiche generate da correnti elevate che
tendono ad aprire i contatti, esiste la difficoltà di mantenere
la corretta posizione di chiusura con la sola forza delle molle.
La manovra dell’apparecchio è del tipo ad accumulo d’energia
denominata a “scatto rapido” e l’energia utilizzata per l’apertura
è originata dal lavoro manuale dell’operatore che comprime,
tramite opportuni cinematismi, una molla. In fase di manovra
l’energia accumulata viene liberata repentinamente in modo che
la velocità e la forza siano indipendenti dalla forza esercitata
dall’operatore (manovra indipendente). Gli apparecchi per correnti
d’impiego superiori a 200¸ 400A, sono dotati di celle di deionizzazione
(celle “dejon”) per l’estinzione dell’arco simili a quelle utilizzate
per gli interruttori automatici. Per correnti fino a 200¸ 400A
e con correnti di breve durata non elevate (5¸10kA) l’apparecchio
più diffuso è quello cosiddetto “a pacco” con manovra rotativa
mentre, per correnti superiori piuttosto diffuso e quello comunemente
denominato “aperto”.
10.5.6 Unità combinata sezionatore
con fusibili e fusibile – sezionatore
Il sezionatore con fusibili è un
apparecchio costituito da un sezionatore e, per ciascun polo,
da un fusibile in serie a formare un assieme unico. Diverso
è il fusibile - sezionatore nel quale una cartuccia o
un portafusibile con la propria cartuccia forma il contatto
mobile dell’apparecchio. Questi apparecchi vengono utilizzati
per garantire la sicurezza in fase di sostituzione delle cartucce
fusibili quando ad esse viene assegnato il compito di protezione
delle condutture dai corto circuiti ( più raramente anche dai
sovraccarichi). Non possono essere impiegati per manovre di
apertura e chiusura di un circuito sotto carico.
10.5.7 Interruttore di manovra con
fusibili
Le Norme CEI 17-11 art. 2.1.8 definiscono
l’interruttore di manovra con fusibili come “ un apparecchio
costituito da un interruttore di manovra nel quale uno o più
poli hanno in serie un fusibile, in un assieme unico”. Può essere
impiegato per le manovre sui circuiti anche a carico e per
la protezione contro il sovraccarico e il corto circuito delle
condutture. Un utilizzo tipico è quello previsto per il comando
di utilizzatori caratterizzati, alla chiusura del circuito,
dall’assorbimento di una corrente superiore a quella nominale
come ad esempio l’inserzione e la disinserzione dei motori asincroni
con rotore in corto circuito.
10.5.8 La tenuta alle sovracorrenti
Le unità combinate con fusibili, provvedendo
i fusibili stessi alla protezione degli apparecchi, non presentano
problemi di tenuta alle sovracorrenti e, in questo caso, il
potere di interruzione dei fusibili ne esprime la tenuta al
corto circuito. I fusibili dovranno essere scelti tra quelli
indicati dal costruttore e comunque con una corrente nominale
non superiore alla corrente nominale termica dell’apparecchio.
Gli interruttori e i sezionatori devono essere protetti dai
sovraccarichi e dai corto circuiti per mezzo dei dispositivi
di protezione contro le sovracorrenti installati nell’impianto
secondo i seguenti criteri a seconda che ci si riferisca al
sovraccarico o al corto circuito :
·
Protezione contro il sovraccarico - scegliere apparecchi con
corrente nominale termica Ith
non inferiore alla corrente nominale dei dispositivi di protezione
da sovraccarico posti a monte o non inferiore alla somma delle
correnti nominali di quelli posti a valle (in genere è sufficiente
che, se le condutture sono adeguatamente protette contro i sovraccarichi,
gli interruttori abbiano una corrente nominale non inferiore
alla portata IZ dei cavi ai quali sono collegati).
·
Tenuta al corto circuito - se nel punto di installazione dell’interruttore
nel quadro la corrente presunta di corto circuito è superiore
ai 10 kA oppure se la corrente di picco limitato supera i 15
kA (Norma CEI EN 60439- 1), la tenuta al corto circuito
deve essere obbligatoriamente determinata.
10.5.9 Verifica della tenuta al corto
circuito
Fig. 10.11 -
Condizioni di protezione dal corto circuito di un sezionatore
1.
Se il costruttore indica la corrente
nominale di corto circuito condizionata da fusibile o
interruttore automatico Icd è sufficiente
installare a monte, o immediatamente a valle, il dispositivo
di protezione contro il corto circuito indicato purché la corrente
di corto circuito Icc nel punto di installazione
non superi il valore della corrente condizionale Icd ;
2. Se
è nota la corrente nominale di breve durata Icw (se
questo dato non è noto e l’interruttore sezionatore è conforme
alle Norme CEI 17-11 si deve intendere non inferiore a 12 volte
la corrente nominale) e il relativo tempo t (1s) è sufficiente
che I2cw(t) non sia inferiore alla sollecitazione
termica di corto circuito I2t lasciata passare dal
dispositivo di protezione dal corto circuito installato a monte
e che il potere nominale di chiusura su corto circuito Icm
non sia inferiore alla corrente di picco limitata IPL
dal dispositivo stesso :
(protezione
contro le sollecitazioni termiche da corto circuito)
(protezione contro la corrente di picco di corto circuito)
3. Se
il costruttore non fornisce dati di tenuta al corto circuito
è necessario che 144 I2n non sia inferiore
a I2t lasciato passare nel circuito dai
dispositivi di protezione. In questo caso risulta non molto
agevole la verifica del potere di chiusura nominale su corto
circuito Icm che si potrebbe supporre
almeno uguale a 12nIn (CEI EN 60947-1) dove n è
il rapporto tra il valore efficace e il valore di picco indicato
in tabella 10.4.
(protezione contro le sollecitazioni termiche da corto circuito)
(protezione contro la corrente di picco di corto circuito)
n - rapporto tra il valore efficace
e valore di picco indicato in tabella 10.4
Rapporto convenzionale
fra valore di picco IP e valore efficace Icc
della corrente di corto circuito
(CEI EN 60947
- 1)
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Tab.
10.4
continua....
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