LA SICUREZZA ELETTRICA
IN BASSA TENSIONE
Dispositivi di manovra
e protezione (2)
10.3
Fusibili
10.3.1 Generalità
Il fusibile è un dispositivo di protezione
contro i sovraccarichi e i corto circuiti. E’ caratterizzato
da una estrema semplicità costruttiva, da costi piuttosto contenuti
e dal fatto di possedere un elevato potere d’interruzione. Accanto
a questi lati positivi ne presenta anche alcuni negativi :
quando interviene non assicura la contemporanea interruzione
di tutte le fasi del circuito, i tempi di ripristino sono relativamente
lunghi, non esistono dimensioni unificate. Le Norme CEI distinguono
i fusibili per la bassa tensione (<1000V) in fusibili per
uso da parte di persone addestrate (applicazioni industriali
con correnti nominali superiori ai 100 A) e fusibili per uso
da parte di persone non addestrate (applicazioni domestiche
e similari) che però possono essere usati anche in applicazioni
industriali.
10.3.2 Criteri costruttivi
Normalmente la componente fusibile è racchiusa
in contenitori isolanti muniti, alle estremità, di contatti
(l’insieme di questi elementi viene comunemente chiamata "cartuccia"
e costituisce la parte da sostituire dopo l’intervento della
protezione) per il collegamento con il supporto che verrà poi
inserito, mediante morsetti, al circuito da proteggere. L’elemento
fusibile, di materiale conduttore, può essere di forma e materiale
differente a seconda dell’utilizzo. Possono essere ad esempio
in argento puro (materiale con un’ottima conducibilità elettrica
e termica e caratterizzato da un alto punto di fusione) e possono
avere sezioni variabili per realizzare differenti condizioni
di riscaldamento e quindi di fusione (si ottiene così la protezione
sia contro i sovraccarichi di piccola e media intensità e di
lunga durata, sia contro le correnti di corto circuito di elevata
intensità e di breve durata). Frequente è l’utilizzo di riempitivi
della cartuccia ottenuti con sabbia a base di quarzo posta entro
involucro isolante del fusibile che può essere in ceramica,
porcellana o vetro ecc.. In alcune soluzioni costruttive l’intervento
del fusibile può essere segnalato da dispositivi indicatori
e può, tramite l’intervento di un percussore (meccanicamente
o elettricamente tramite un contatto) agire sul funzionamento
di altri apparecchi (ad esempio potrebbe aprire un interruttore,
accendere una lampada spia, ecc..). Il percussore è un dispositivo
meccanico, interno alla cartuccia, che in genere utilizza, in
fase d’intervento dell’elemento fusibile, l’energia accumulata
in una molla precompressa.
10.3.3 Principio di funzionamento
Il fusibile può intervenire a causa di
un sovraccarico o a causa di un corto circuito. In presenza
di sovraccarichi i tempi di intervento del fusibile devono essere
inversamente proporzionali alla corrente stessa. Viene, infatti,
sfruttata la buona conducibilità termica dell’elemento fusibile
che si riscalda in modo uniforme (per intervenire essi devono,
infatti, immagazzinare una certa quantità di energia termica,
necessaria per il riscaldamento dell’elemento fusibile e per
la sua successiva fusione ed evaporazione), anche nei punti
a sezione più piccola, e interviene in tempi compresi tra i
secondi e le ore. Il riscaldamento è in parte rallentato anche
dalla presenza del materiale di riempimento che trasferisce
all’ambiente il calore sviluppato per effetto Joule. In presenza
di correnti di corto circuito che devono essere interrotte in
tempi brevi, la temperatura sale più rapidamente nelle zone
a sezione ristretta (essendo più elevata la resistenza elettrica
e minore la capacità termica rispetto alle altre parti dell’elemento
fusibile) e in questo caso il materiale riempitivo non è in
grado di trasferire all’esterno il calore prodotto. Nei punti
a sezione più piccola la temperatura di fusione viene raggiunta
in tempi molto brevi e si hanno così dei punti deboli in cui
avvengono le più fusioni con formazione di diversi archi, in
serie tra loro, che facilitano l’interruzione della corrente.
L’estinzione dell’arco viene inoltre agevolata dall’azione di
raffreddamento del materiale riempitivo nel quale, assorbendo
calore, si hanno formazioni vetrose e sviluppo di gas con conseguente
aumento della resistenza elettrica che determina prima la diminuzione
e poi l’annullamento della corrente elettrica. In questa fase
la corrente si discosta notevolmente dall’andamento presunto
e il valore di picco non viene raggiunto. Il fusibile dimostra
di possedere una notevole azione limitatrice sulla corrente
di corto circuito.
10.3.4 Grandezze nominali
·
Tensione nominale Un
- è il massimo valore della tensione a cui può essere sottoposto
il fusibile. I valori normalizzati sono :
a)
per uso domestico : 230, 400, 500 V
b)
per uso industriale : 230, 300, 500, 600 V
·
Corrente nominale In
- è la corrente che il fusibile può sopportare senza fondere
e senza che si verifichino riscaldamenti anormali. I valori
normalizzati dei fusibili per impiego da parte di personale
addestrato e non addestrato sono 2,4,6,8,10,12,16,20,25,32,40,50,63,80
e 100 A mentre i valori normalizzati dei fusibili per l’impiego
da parte del solo personale addestrato sono 125,160,200,250,315,400,500,630,800,1000
e 1500 A.
·
Corrente convenzionale di non
fusione Inf - è il valore massimo di corrente
che il fusibile è in grado di sopportare per un determinato
tempo senza fondere.
·
Corrente convenzionale di fusione
If - è il minimo valore di corrente che provoca
la fusione dell’elemento entro un determinato intervallo di
tempo (per i fusibili aM non sono indicati i valori di Inf e
If, è invece specificata la caratteristica tempo_corrente
di sovraccarico).
Corrente nominale
In
|
Tempo convenzionale
|
Correnti convenzionali
|
(A)
|
(h)
|
Inf |
If |
|
|
Valori allo studio
|
Valori allo studio
|
Tab. 10.1a
- Correnti convenzionali di fusione If non fusione
Inf dei fusibili gG e gM.
·
Potere d’interruzione - valore
massimo di corrente che il fusibile è in grado di interrompere
in condizioni specificate.
Tipo impianto
|
Tensione nominale (V)
|
Potere di interruzione minimo (kA)
|
Domestico
|
|
|
Industriale
|
|
|
Tab. 10.1.b - Valori
minimi ammessi per il potere di interruzione
·
Potenza dissipata dalla cartuccia
- potenza dissipabile dalla cartuccia alla corrente nominale.
·
Caratteristiche tempo corrente
- in relazione alla caratteristica d’intervento (fig. 10.3)
i fusibili vengono classificati in :
a)
per uso generale (gG) che sono in grado di interrompere
tutte le correnti fra il valore minimo che provoca la fusione
dell’elemento e il potere d’interruzione nominale ;
b)
protezione di circuiti di alimentazione di motori che
sono in grado di interrompere tutte le correnti fra il valore
minimo che provoca la fusione dell’elemento e il potere d’interruzione
nominale ;
c)
fusibili per uso combinato (aM), detti anche di ‘accompagnamento
motori’, che sono in grado di interrompere le correnti comprese
tra un particolare valore di sovracorrente e quella relativa
al potere di interruzione nominale. Le correnti inferiori
devono essere interrotte mediante un ulteriore dispositivo come
ad esempio una combinazione contattore - relè termico. Questo
tipo di fusibili viene impiegato quando sono in gioco elevate
correnti di spunto. Per questo tipo di fusibili le caratteristiche
di intervento sono definite normalmente come multipli della
corrente nominale in funzione del rapporto I/In. La caratteristica
è individuabile dai valori k0=1,5, k1=4,
k2=6,3. Il fusibile può intervenire all'interno
della coppia di valori tempo corrente compresi nella zona definita
dalle curve di prearco e di funzionamento. A volte i costruttori
forniscono la sola curva di funzionamento senza quella di prearco
(fig.10.3).
Importante, per un corretto uso dei fusibili,
è conoscerecostruttori la temperatura alla quale sono
riferite le caratteristiche di intervento. Normalmente ci si
riferisce alla temperatura ambiende di 20°C (caratteristiche
normalizzate), per temperature diverse i tempi di intervento
cambiano ed è quindi necessario determinare i nuovi tempi
di intervento che si vengono a stabilire.
Caratteristica di prearco - intervallo
di tempo che intercorre tra l'inizio di una sovracorrente e
l'istante in cui l'elemento fusibile fonde con formazione dell'arco.
Caratteristica di funzionamento - intervallo
di tempo che intercorre tra l'inizio di una sovracorrente e
l'istante in cui questa è interrotta (tempo di prearco
più tempo di arco).
Fig. 10.3a
- Caratteristica di intervento
di un fusibile gG
Fig.
10.3b - Caratteristica
di intervento di un fusibile aM
Energia specifica (impulso Termico)
- rappresenta
il massimo valore di energia passante durante il tempo di intervento
del fusibile le tabelle 10.1c e10.1d riportano i valori di I2t
previsti dalle norme rispettivamente per i fusibili aM e gG.
Tab. 10.1c - Cartucce aM. Valori
massimi di energia passante per temp
i non superiori a 0,01 s
Corrente nominale In (A)
|
I2t minimo
(A2s)
|
I2t massimo (A2s)
|
16
|
300
|
1 000
|
20
|
500
|
1 800
|
25
|
1 000
|
3 000
|
32
|
1 800
|
5 000
|
40
|
3 000
|
9 0000
|
50
|
5 000
|
16 0000
|
63
|
9 000
|
27 0000
|
80
|
16 000
|
46 0000
|
100
|
27 000
|
86 0000
|
125
|
46 000
|
140 0000
|
160
|
86 000
|
250 0000
|
200
|
140 000
|
400 0000
|
250
|
250 000
|
760 0000
|
315
|
400 000
|
1 300 000
|
400
|
760 000
|
2 250 000
|
500
|
1 300 000
|
3 800 000
|
630
|
2 250 000
|
7 500 000
|
800
|
3 800 000
|
13 600 000
|
1 000
|
7 840 000
|
25 000 000
|
1 250
|
13 700 000
|
47 000 000
|
Tab. 10.1d - Cartucce gG. Valori
minimi e massimi dell'energia specifica
di prearco per tempi di 0,01 s
continua....
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