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SICUREZZA ELETTRICA  

 

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LA SICUREZZA ELETTRICA IN BASSA TENSIONE 

Misure di protezione contro i contatti diretti (2)

6.3    Protezione parziale

Le misure di protezione parziale si ottengono mediante ostacoli e mediante allontanamento. Hanno il compito di proteggere dai contatti accidentali e di realizzare l’allontanamento di parti a tensione diversa  simultaneamente accessibili (Le norme CEI 64/8 considerano parti simultaneamente accessibili quelle che si trovano a distanza inferiore a 2,5 m sia in verticale che in orizzontale e che quindi non possono convenzionalmente essere toccate contemporaneamente da una persona) ma non hanno efficacia verso i contatti intenzionali. Sono destinate solo alla protezione di personale addestrato e vengono applicate nelle officine elettriche. Non devono poter essere rimosse accidentalmente, ma la rimozione intenzionale deve poter   avvenire senza chiave o attrezzo. 

6.4     Classificazione dei componenti e degli apparecchi elettrici

In relazione al sistema di protezione adottato contro i contatti indiretti i componenti elettrici si suddividono nelle seguenti Classi :

·       Componenti di Classe 0 - sono dotati soltanto di isolamento principale e l’involucro metallico è sprovvisto di morsetto per il collegamento di messa a terra. Devono essere allacciati solo a sistemi di Categoria 0 o a sistemi di categoria I isolati da terra (separazione elettrica) o installati in locali isolanti e non possono essere installati negli impianti per edifici civili o similari;

·       Componenti di classe I -  sono provvisti di isolamento principale e gli involucri sono muniti di morsetto per la messa a terra. Sono utilizzabili in tutti i sistemi (TN,TT,IT) di categoria 0 e I ;

·       Componenti di Classe II  - sono provvisti di isolamento supplementare e sono privi di morsetto di messa a terra. La messa a terra non è necessaria (potrebbe addirittura essere controproducente per la sicurezza) in quanto gli eventuali involucri metallici esterni sono separati dalle parti attive interne da un isolamento doppio o rinforzato. Vengono impiegati, solo nei sistemi elettrici di I categoria,  in alternativa a quelli di classe I quando non sia possibile attuare il collegamento a terra delle masse o quando si ritenga poco sicuro tale collegamento;

·       Componenti di classe III - le parti in tensione possono essere scoperte poiché la protezione contro i contatti indiretti è assicurata dal tipo di alimentazione a bassissima tensione di sicurezza. Non sono dotati di morsetto per la messa a terra.

 In relazione al loro grado di mobilità gli apparecchi si classificano in :

·       Apparecchio fisso - apparecchio ancorato o fissato ad un supporto o comunque fissato, anche in altro modo, in un posto preciso, oppure apparecchio che non  può essere facilmente  spostato;

·       Apparecchio trasportabile - apparecchio che, pur potendo essere spostato con facilità, non viene normalmente spostato durante il suo funzionamento ordinario ;

·       Apparecchio mobile - apparecchio trasportabile che deve essere spostato manualmente da chi lo utilizza  mentre è collegato al circuito di alimentazione ;

·       Apparecchio portatile - apparecchio mobile destinato ad essere sorretto dalla mano di chi lo utilizza durante il suo impiego normale, nel quale il motore, se esiste, è parte integrante. 

6.5     Protezioni passive 

Metodi per rendere  impossibile il manifestarsi di tensioni di contatto  pericolose:

 ·       Impiego di apparecchi con isolamento doppio o rinforzato - Apparecchi di classe II (Non hanno masse, sono provvisti di isolamento speciale,  sono privi del morsetto di terra e sono adatti per proteggere piccoli apparecchi portatili o per apparecchi fissi da installare in impianti senza impianto di terra) ;

·       Protezione per isolamento elettrico - Apparecchi di classe III. Si realizza mediante l’impiego di opportuni trasformatori di isolamento o alimentando i circuiti con sorgenti autonome di energia aventi caratteristiche d’isolamento uguali a quelle indicate dalle norme per i trasformatori d’isolamento (CEI 96-2) (Le parti in tensione possono essere scoperte. Non è presente il morsetto di terra) ;

·       Locali isolanti con l’impiego di  apparecchi di classe 0 (Provvisti solo di isolamento principale necessario per assicurare il normale funzionamento. L’involucro metallico non possiede il morsetto di terra. E’ vietata l’installazione negli impianti in edifici civili e similari). Tale protezione consiste nel realizzare locali in cui il pavimento e le pareti presentino una resistenza verso terra di 50000W per tensioni fino a 500V e 100000W per tensioni superiori a 500V. Non possono essere utilizzati negli edifici civili, non possono essere installate prese a spina e il conduttore di protezione  PE. I locali devono essere mantenuti costantemente sotto controllo da personale specializzato onde evitare che vengano introdotte masse estranee o che vengano collegate a terra  le apparecchiature. Gli ingressi devono essere costruiti in modo tale che l’accesso ai locali delle perone avvenga senza che le stesse siano sottoposte a potenziali pericolosi; per questo scopo si possono usare pedane o scarpe isolanti. Tutte le masse estranee entranti nel locale devono essere interrotte con una o più giunzioni  isolanti tali da impedire l’introduzione di potenziali pericolosi nel locale isolato. Gli apparecchi e gli elementi fissi devono avere tra di loro una distanza minima di due metri se a portata di mano e di 1,25 metri se non a portata di mano ;

·       Locali resi equipotenziali e non connessi  a terra.    

6.6     Protezioni attive 

Le misure di protezione indicate nel paragrafo precedente sono finalizzate ad evitare il contatto diretto. Può tuttavia avvenire un contatto diretto a causa del cedimento della protezione passiva o più semplicemente per imprudenza da parte dell’utente. Per proteggere le persona da tale eventualità può essere impiegato, come metodo addizionale,  il sistema di interruzione automatica che non esime, però, dall’applicazione delle misure di protezione fin qui descritte. Non essendo la  corrente che attraversa il corpo umano  in grado di far intervenire i dispositivi di massima corrente, l’unico dispositivo in grado di aprire il circuito in casi del genere è l’interruttore ad alta sensibilità (Idn non superiore a 30 mA).

6.7     L’interruttore differenziale come protezione addizionale contro i contatti diretti  

La corrente  Idn di 30 mA dell’interruttore  differenziale ad alta sensibilità, non corrisponde esattamente a quella che il corpo umano può sopportare per un tempo imprecisato, ma è frutto di un compromesso tra le esigenze di sicurezza per le persone e la continuità di servizio dell’impianto. L’interruttore differenziale non limita il valore della corrente ma solamente il tempo in cui questa corrente permane e la sicurezza della persona è assicurata  solo se, per ogni valore di corrente, il circuito viene aperto in un tempo compatibile con la protezione del corpo umano. In caso di contatto diretto l’interruttore differenziale da 30mA, a parità di corrente,  interviene in un tempo inferiore rispetto a quello ammesso per la protezione contro i contatti indiretti. Occorre però sottolineare che nei contatti indiretti si ha un vantaggio : normalmente la persona, nel momento in cui si verifica il guasto, non è a contatto con la massa  e la corrente si chiude a terra tramite il conduttore di protezione determinando l’intervento dell’interruttore differenziale, senza che la persona sia percorsa da nessuna corrente. Questo non può accadere nei contatti diretti in quanto il dispositivo differenziale è attivato dalla stessa corrente che attraversa la persona, il che non ci permette di escludere che nell’infortunato non possano insorgere fenomeni di fibrillazione ventricolare.  Oltre ai limiti fin’ ora descritti la protezione differenziale contro i contatti diretti presenta le seguenti limitazioni (l’argomento verrà ripreso in un successivo capitolo):

·       Contatto fra due parti attive  del sistema - se la persona è isolata da terra il dispositivo differenziale sicuramente non interviene mentre se la persona non è isolata da terra il differenziale può anche intervenire. Se il contatto non è simultaneo, ma prima viene toccata la fase, il dispositivo può intervenire se la corrente verso terra è maggiore di Idn e se il tempo di contatto sulla sola fase permane per il tempo minimo di non funzionamento del dispositivo.  Un caso particolare si ha quando il neutro presenta un guasto a terra a valle dell’interruttore differenziale. Se il neutro è a potenziale prossimo a zero  il guasto può permanere per un tempo non definito. Il contatto simultaneo da parte di una persona di una fase e della massa è riconducibile ad un guasto bipolare e il dispositivo differenziale non interviene. Il sistema di distribuzione potrebbe non essere perfettamente equilibrato ed il neutro potrebbe assumere un potenziale diverso da zero dovuto alla corrente di squilibrio che lo percorre. L’interruttore differenziale potrebbe intervenire, dipendendo questo dal valore del potenziale assunto dal conduttore di neutro e dal valore della  resistenza di terra delle masse. E’ sufficiente una differenza di potenziale di 3V e una resistenza di terra di 100 W per far fluire verso terra la corrente di 30mA che è in grado di far intervenire l’interruttore differenziale ad alta sensibilità da 30mA (potrebbe essere un buon motivo per abbassare il noto valore della RT di 1666 W da associare all’interruttore differenziale da 30mA).     

·       Correnti di dispersione - la presenza di correnti di dispersione può diminuire la protezione offerta dall’interruttore differenziale. Come esempio consideriamo  un sistema trifase in cui la risultante della somma delle correnti di dispersione su due fasi potrebbe non far intervenire l’interruttore differenziale. Siano la corrente Id1  e la corrente  Id2  uguali a 20mA. La somma vettoriale risulta ancora uguale a 20mA senza che l’interruttore differenziale riesca ad intervenire. Il contatto con la terza fase di una persona  che derivi una corrente di 30mA non provoca l’intervento del dispositivo. L’interruttore differenziale, infatti, rileva solo la risultante di 10 mA  e quindi non apre il circuito. 

·       componenti continue verso terra - in presenza di componenti continue verso terra il dispositivo differenziale potrebbe non essere in grado di aprire il circuito. Per questo motivo occorre scegliere l’interruttore differenziale adatto al tipo di corrente di guasto verso terra. In commercio esistono tre tipi di interruttori differenziali denominati AC, A, B differenziale (per una descrizione più dettagliata si rimanda al fascicolo ‘Dispositivi di manovra e protezione’ ). 

6.8        Protezione per limitazione della corrente

Alcune apparecchiature speciali (antenne televisive, recinzioni elettriche, apparecchi elettromedicali, interruttore di prossimità ecc..) hanno parti metalliche accessibili collegate a circuiti attivi tramite un’impedenza di valore elevato. Per garantire dal pericolo dell’elettrocuzione il costruttore deve fare in modo che la corrente che può attraversare il corpo di una persona durante il servizio ordinario  non sia superiore a 1mA in corrente alternata o a 3mA in corrente continua. Le parti metalliche che non devono essere toccate durante il servizio ordinario devono presentare una tensione di contatto che non deve dar origine, attraverso il corpo della persona, a correnti non superiori a 3,5 mA in corrente alternata e a 10 mA in corrente continua. 

6.9     Protezione per limitazione della carica elettrica 

I condensatori devono essere protetti contro il contatto diretto quando viene superato un determinato valore di capacità  per evitare che un’eventuale corrente di scarica, anche se impulsiva, possa provocare effetti pericolosi sulle persone. Per le parti che devono essere toccate il limite di carica elettrica  stabilito dalle Norme è di 0,5mC mentre per le altre parti è di 50mC. I valori massimi di capacità in rapporto al valore efficace della tensione di carica del condensatore sono :  0,16mF a 230 V, 0,09 a 400V, 0,07mF a 500V,  0,03 mF a 1000V. Al di fuori di questi valori è necessario dotare i condensatori di una resistenza di scarica in parallelo che riduca in meno di 5s la tensione ai loro capi ad un avlore inferiore a 60V c.c. oppure devono essere protetti contro il contatto accidentale con un grado di protezione minimo di IP2X.



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