LA SICUREZZA ELETTRICA
IN BASSA TENSIONE
Misure
di protezione contro i contatti diretti (1)
6.
Misure di protezione contro i contatti diretti
6.1
Protezione totale
·
Isolamento
Le misure di protezione
totali consistono nell’isolamento delle parti attive e nell’uso
di involucri o barriere. Le parti attive devono essere ricoperte
completamente da uno strato di isolante avente spessore adeguato
alla tensione nominale verso terra del sistema elettrico ed
essere resistenti agli sforzi meccanici, elettrici, termici
e alle alterazioni chimiche cui può essere sottoposto
durante il funzionamento. Se si considera per esempio un cavo
elettrico, per renderlo resistente alle normali sollecitazioni
meccaniche occorre adottare un’appropriata modalità di posa
(Cavo armato o concentrico, tubi protettivi, passerelle,
cunicoli, interrati ad almeno 0,5 m, segnalati e protetti
con mattoni, tegole ecc..). Vernici, lacche, smalti e prodotti
simili non sono considerati idonei a garantire una adeguata
protezione contro i contatti diretti.
·
Involucri e barriere
L’involucro garantisce
la protezione dai contatti diretti quando esistono parti attive
(ad es. morsetti elettrici) che devono essere accessibili
e quindi non possono essere completamente isolate. La barriera
è un elemento che impedisce il contatto diretto
nella direzione normale di accesso. Questi sistemi di protezione
assicurano un certo grado di protezione contro la penetrazione
di solidi e di liquidi. Le barriere e gli involucri devono
essere saldamente fissati, rimovibili solo con attrezzi, apribili
da personale addestrato oppure solo se l’accesso alle parti
attive è possibile dopo avere aperto il dispositivo di sezionamento
con interblocco meccanico o elettrico. In ogni caso il personale
addestrato deve di regola sezionare il circuito prima di operare
su parti attive o nelle loro vicinanze. In alcuni casi di
comprovata necessità e solo con l’approvazione del diretto
superiore e dopo aver preso le necessarie misure di sicurezza,
è ammesso lavorare su parti in tensione non superiore a 1000
V. L’interruttore differenziale con corrente nominale d’intervento
non superiore a 30mA è riconosciuto come protezione addizionale
(non è riconosciuto come unico mezzo di protezione)
contro i contatti diretti in caso di insuccesso delle altre
misure di protezione o di incuria da parte degli utenti.
6.2
Gradi di protezione
Per identificare il
grado di protezione, convenzionalmente in sede IEC si è adottato
un codice composto dalle lettere IP seguite da due cifre ed
eventualmente da un terza lettera addizionale (tab. 6.1.1-
a e 6.1.1 - b: la prima cifra indica il grado di protezione
contro i corpi estranei e contro i contatti diretti, la seconda
contro la penetrazione di liquidi mentre la lettera
addizionale (deve essere usata solo se la protezione contro
l’accesso è superiore a quella definita con la prima cifra
caratteristica) ha lo scopo di designare il livello
di inaccessibilità dell’involucro alle dita o alla mano, oppure
ad oggetti impugnati da una persona. Deve essere assicurato
almeno il grado di protezione IPXXB ( si possono avere aperture
più grandi per permettere la sostituzione di parti, come ad
esempio alcuni porta lampade e fusibili, purché in accordo
con le relative norme) e il grado di protezione IPXXD per
le superfici orizzontali delle barriere o degli involucri
che sono a portata di mano (a portata di mano sono da intendere
le pari conduttrici poste nel volume che si estende attorno
al piano di calpestio, normalmente occupato o percorso da
persone, delimitato dalla superficie che una persona può raggiungere
con la mano estendendo completamente il braccio senza l’uso
di mezzi ausiliari). Nelle tabelle in figura sono riassunti
i gradi di protezione contro i corpi estranei e contro
i liquidi stabiliti dalle Norme.
Grado di
protezione contro corpi estranei |
Disegno
schematico della prova
|
Prova di
validazione della protezione |
1 |
|
Protetto contro corpi solidi
di dimensioni superiori a 50mm e contro l’accesso
a parti pericolose col dorso della mano. Una sfera di
Æ50 mm
non deve poter passare attraverso l’involucro e/o entrare
in contatto con parti attive o in movimento. |
2 |
|
Protetto contro corpi solidi
di dimensioni superiori a 12 mm e contro l’accesso a
parti pericolose con un dito. Il cosiddetto dito di
prova non deve entrare in contatto con parti attive
o in movimento. Inoltre una sfera di Æ12
mm non deve poter passare attraverso l’involucro. |
3 |
|
Protetto contro corpi solidi
di dimensioni superiori a 2,5mm e contro l’accesso a
parti pericolose con un attrezzo (ad es. cacciavite).
Un filo di Æ2.5
mm non deve poter passare attraverso l’involucro. |
4 |
|
Protetto contro corpi solidi di
dimensioni superiori a 1,0mm. Un filo di Æ1,0
mm non deve poter passare attraverso l’involucro.
|
5 |
|
Con l’apparecchiatura in
una camera a polvere di talco in sospensione, si deve
verificare che la quantità di polvere che entra nell’apparecchiatura
stessa non superi un certo quantitativo. |
6 |
|
Con l’apparecchiatura in
una camera a polvere di talco in sospensione, si deve
verificare che la quantità di polvere che entra nell’apparecchiatura
stessa sia nulla. |