LA SICUREZZA ELETTRICA
IN BASSA TENSIONE
Elettrofisologia
(3)
Percorso
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Fattore
di percorso
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Mani - Piedi
|
1
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Mano sinistra - Piede sinistro
|
1
|
Mano sinistra - Piede
destro
|
1
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Mano sinistra - Entrambi i piedi
|
1
|
Mano sinistra - Mano destra
|
0,4
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Mano sinistra - Dorso
|
0,7
|
Mano sinistra - Torace
|
1,5
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Mano destra - Piede sinistro
|
0,8
|
Mano destra - Piede destro
|
0,8
|
Mano destra - Entrambi i piedi
|
0,8
|
Mano destra - Dorso
|
0,3
|
Mano destra - Torace
|
1,3
|
Glutei - Mani
|
0,7
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Tab. 2.1 - Fattori di percorso
·
Ogni individuo reagisce in modo diverso
al passaggio della corrente per cui la quantità di corrente
necessaria ad innescare la fibrillazione può variare da caso
a caso ; nonostante questo, il percorso seguito dalla
corrente ha una grande influenza sulla probabilità d’innesco.
Per questo motivo è stato definito un “fattore di percorso”
(tab 2.1) che indica la pericolosità dei diversi percorsi
seguiti dalla corrente considerando come riferimento il percorso
mano sinistra-piedi.
·
Si ha un istante di tempo in cui il ciclo cardiaco
normale é molto instabile per cui, se lo shock coincide
con questo istante esiste un'elevatissima probabilità di innesco
della fibrillazione. Questo periodo d'instabilità si chiama
“periodo vulnerabile.
·
La probabilità d’innesco della fibrillazione
aumenta se l’infortunato é in contatto con la corrente
esterna per una durata maggiore del ciclo cardiaco.
2.5.4
Ustioni
Sono prodotte dal calore
che si sviluppa per effetto Joule dalla corrente elettrica
che fluisce attraverso il corpo (per esempio, se attraverso
la pelle si innesca un flusso di corrente la cui densità è
di circa 60 milliampere al mm2, questa verrà carbonizzata
in pochi secondi).
2.6
Limiti di pericolosità della corrente elettrica
I limiti convenzionali
di pericolosità della corrente elettrica sia alternata che
continua, in funzione del tempo per cui fluisce attraverso
il corpo umano, sono stati riassunti in un grafico tempo-corrente
(dati IEC).
Per correnti alternate
(fig. 2.4) fino a:
-
0,5 mA (soglia di percezione) il passaggio di corrente
non provoca nessuna reazione qualunque sia la durata;
-
10 mA (limite di rilascio - durata qualsiasi) non si hanno
in genere effetti pericolosi;
- >10 mA
non pericolosa se la durata del contatto è decrescente
rispetto al valore di corrente.
Fig. 2.4 - Zone
di pericolosità convenzionali IEC della corrente elettrica
alternata sinusoidale a 50, 60 Hz .
Il piano tempo
corrente e stato suddiviso in quattro zone:
Zona 1 - Retta
“a” di equazione I=0,5 A in cui normalmente
non si hanno effetti dannosi;
Zona 2 -
Tra la retta “a” e la curva “b” di equazione I=10+10/t
(mA), con asintoto verticale I=10 mA non si hanno normalmente
effetti fisiopatologici pericolosi;
Zona 3 - Tra
la curva “b” e la curva “c” (soglia di fibrillazione
ventricolare) possono verificarsi effetti quasi sempre reversibili
che possono divenire pericolosi se a causa del fenomeno della
tetanizzazione, che impedisce il rilascio, ci si porta nella
zona 4 ;
Zona 4 - La pericolosità
aumenta allontanandosi dalla curva “c” . Si può
innescare la fibrillazione con conseguente arresto cardiaco,
arresto della respirazione e ustioni.
Per contatti con la
corrente continua la curva di pericolosità è leggermente diversa
da quella vista in precedenza (fig. 2.4) tempo-corrente
dove le correnti diventano pericolose per valori leggermente
superiori rispetto alle correnti in alternata (fig. 2.5) .
Fig. 2.5 -
Zone di pericolosità convenzionali IEC della corrente elettrica
continua
Continua...
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