LA SICUREZZA ELETTRICA
IN BASSA TENSIONE
Elettrofisologia (2)
2.5
Effetti dell’elettricità sul corpo umano
Quando una corrente elettrica attraversa
un corpo umano può produrre effetti pericolosi consistenti
generalmente in alterazioni delle varie funzioni vitali, in
lesioni al sistema nervoso, ai vasi sanguigni, all’apparato
visivo e uditivo, all’epidermide ecc.. Alcuni tra questi effetti
risultano essere particolarmente pericolosi.
2.5.1
Tetanizzazione
Si contraggono i muscoli interessati
al passaggio della corrente, risulta difficile staccarsi dalla
parte in tensione prolungando quindi il contatto e provocando
effetti ancora più dannosi - Il valore più grande di corrente
per cui una persona é ancora in grado di staccarsi della sorgente
elettrica si chiama corrente di rilascio e mediamente é compreso
tra i 10mA e i 15mA per una corrente di 50Hz. Da notare che
correnti molto elevate non producono solitamente la tetanizzazione
perché quando il corpo entra in contatto con esse, l’eccitazione
muscolare é talmente elevata che i movimenti muscolari involontari
generalmente staccano il soggetto della sorgente.
2.5.2
Arresto della respirazione
Una complicanza dovuta alla tetanizzazione
è la paralisi dei centri nervosi che controllano la respirazione.
Se la corrente elettrica attraversa i muscoli che controllano
il movimento dei polmoni, la contrazione involontaria di questi
muscoli altera il normale funzionamento del sistema respiratorio
e il soggetto può morire soffocato o subire le conseguenze
di traumi dovuti all’asfissia. In questi casi il fenomeno
è reversibile solo se si provvede con prontezza,
anche con l’ausilio della respirazione artificiale, al soccorso
dell’infortunato per evitare danni al tessuto cerebrale.
2.5.3
Fibrillazione ventricolare
E’ l’effetto più pericoloso ed è dovuto
alla sovrapposizione delle correnti provenienti dall’esterno
con quelle fisiologiche che, generando delle contrazioni scoordinate,
fanno perdere il giusto ritmo al cuore. Il cuore ha la funzione
di pompare il sangue lungo le vene e le arterie del corpo.
Per questo scopo, i muscoli del cuore, chiamati fibrille,
si contraggono e si espandono ritmicamente a circa 60/100
volte al minuto (sistole e diastole). Questi movimenti sono
coordinati da un vero e proprio generatore d’impulsi elettrici ;
il nodo seno-atriale. Appositi tessuti conduttori si incaricano
di propagare questi impulsi che, passando attraverso
il nodo chiamato atrio-ventricolare, arrivano alle fibre muscolari
del cuore. Quando gli impulsi elettrici arrivano alle fibrille,
queste ultime producono le contrazioni dando luogo al battito
cardiaco. Il cuore, proprio a causa della natura elettrica
del suo funzionamento, è particolarmente sensibile a
qualunque corrente elettrica che proviene dall’esterno, sia
essa causata da uno shock elettrico o introdotta volontariamente
come nel caso del pace-maker. La corrente generata dal pace-maker
è semplicemente un supporto agli impulsi elettrici prodotti
nel nodo seno-atriale e non produce anomalie nel normale
funzionamento del cuore ma lo aiuta a correggere certe disfunzioni.
Una corrente esterna che attraversa il cuore potrebbe in questo
caso avere effetti molto gravi per l’infortunato perché potrebbero
alterarsi la sincronizzazione è il coordinamento nei movimenti
del cuore con la paralisi dell'operazione di pompaggio
del sangue. Questa anomalia si chiama fibrillazione
ed é particolarmente pericolosa nella zona ventricolare perché
diventa un fenomeno non reversibile in quanto il fenomeno
persiste anche se lo stimolo é cessato. Meno pericolosa, grazie
alla sua natura reversibile, è invece la fibrillazione atriale.
La fibrillazione ventricolare é reversibile entro i primi
due o tre minuti soltanto se il cuore é sottoposto ad
una scarica elettrica molto violenta. Solo così si possono
evitare gravi danni al tessuto del cuore stesso, al
cervello e nel peggiore dei casi la morte dell’infortunato.
Per raggiungere lo scopo viene impiegato il defibrillatore,
un'apparecchiatura medica che applica un impulso elettrico
al torace dell'infortunato tramite due elettrodi. I fattori
che possono rendere probabile l’innesco della fibrillazione
ventricolare sono diversi. I più significativi sono:
·
L’intensità della corrente che attraversa il
corpo di cui una piccola parte passa attraverso il cuore e
causa la fibrillazione. E’ molto difficile la determinazione
di risultati affidabili poiché nonostante i numerosi studi
che sono stati realizzati per valutare il minimo valore di
corrente che può dare inizio a questo fenomeno, l’impossibilità
di realizzare esperimenti diretti con l'uomo rendono molto
difficoltosa una raccolta di dati sufficientemente attendibili.
·
Ogni individuo reagisce in modo diverso
al passaggio della corrente per cui la quantità di corrente
necessaria ad innescare la fibrillazione può variare da caso
a caso ; nonostante questo, il percorso seguito dalla
corrente ha una grande influenza sulla probabilità d’innesco.
Per questo motivo è stato definito un “fattore di percorso”
che indica la pericolosità dei diversi percorsi seguiti dalla
corrente considerando come riferimento il percorso mano sinistra-piedi.
Continua...
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