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Campi elettromagnetici in ambiente di lavoro: un’applicazione pratica (3/3)

Si sono quindi eseguite due serie di misure:

I) nella banda 2 kHz – 100 kHz  per caratterizzare l'emissione a 4000 Hz;

II) nella banda 50 Hz per caratterizzare l'emissione alla frequenza di rete.

no stati scelti tre punti di misura indicati nella planimetria come O (operatore), R (rifasamento) e C (convertitore):

O: corrisponde alla postazione dell'operatore e si trova a 0.4 m dall'impianto.

R: si trova tra l'impianto e l'armadio di rifasamento, a 0.4 m da quest'ultimo.

C: Si trova tra l'armadio di rifasamento e il gruppo di avviamento del convertitore a 0.5 m da quest'ultimo.

In questi tre punti sono state eseguite misure a due altezze dal pavimento:

h1 = 1.5 m

h2 = 2.0 m

Figura 1 - Planimetria dei punti di misura

La misura è stata svolta durante la normale attività lavorativa della ditta, con tutte le altre attività funzionanti in condizioni normali.

In particolare l'impianto in esame funzionava in condizioni normali, azionato da un operatore. Si eseguiva la tempra di ruote per cingolati di dimensione media.

In queste condizioni la macchina lavorava a circa l'80 % delle sue potenzialità, mentre quando vengono temprate le ruote di dimensioni grandi la macchina lavora al massimo delle sue potenzialità.

L'impianto in esame funziona per otto ore al giorno e vi sono due operatori che si alternano alla macchina.

Questi hanno il ruolo di prendere le ruote dei tendicingolo tramite una gru elettrica e di posizionarle nell'impianto per la tempra. Questa operazione viene fatta dalla posizione indicata con O nella planimetria. Mentre la macchina esegue il riscaldamento della ruota l'operatore si allontana dalla macchina stessa e torna nella posizione I solo quando è il momento di togliere la ruota. Quindi egli passa solo il 50 % del tempo in questa posizione.
I valori del campo elettrico medio Em e del campo magnetico Bm rilevati   alla frequenza di 4000 Hz sono i seguenti (tabella 3):

Pos.

h (m)

tmis(min)

Em (V/m)

Limite

ICNIRP

E (V/m)

Bm(mT)

Limite

ICNIRP

B (mT)

O

2.0

10

7.0

610

V/m

5.8

30.7

mT

O

1.5

10

9.7

8.3

R

2.0

10

178.0

155.7

R

1.5

10

70.7

161.5

C

2.0

10

49.4

3.9

C

1.5

10

5.9

2.8

Tabella 3
Valori di campo elettrico medio Em e campo magnetico Bm rilevati   alla frequenza di 4000 Hz

I valori del campo elettrico medio Em e del campo magnetico Bm rilevati   alla frequenza di 50 Hz sono i seguenti:

Pos.

h (m)

tmis(min)

Em (V/m)

Limite

ICNIRP

E (V/m)

Bm(mT)

Limite

ICNIRP

B (mT)

O

2.0

10

2.7

10000

V/m

0.3

500

mT

O

1.5

10

2.3

0.5

R

2.0

10

7.9

0.1

R

1.5

10

5.7

0.3

C

2.0

10

3.2

7.3

C

1.5

10

2.5

3.9

Tabella 4
Valori di campo elettrico medio Em e campo magnetico Bm rilevati   alla frequenza di 50Hz

Dove:

Pos. è la posizione di misura come indicato in planimetria;

h è l'altezza a cui è avvenuta la misura;

tmis è il tempo di durata della misura;

Em è il modulo del vettore campo elettrico, mediato su tutto il tempo tmis;

Bm è  il modulo del vettore campo magnetico, mediato su tutto il tempo tmis;

A 50 Hz i limiti dell'ICNIRP vengono sempre rispettati.

A 4000 Hz il campo elettrico rispetta il limite mentre quello magnetico in posizione II è circa cinque  volte superiore del limite.

Tuttavia bisogna porre attenzione anche a quei punti in cui, pur non superando i limiti, si raggiungono valori molto vicini ad essi, come in posizione II per il campo elettrico a 4000 Hz.

Di conseguenza, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, si consiglia di:

1) rendere inaccessibili i punti R e C, e in generale tutta la zona dietro alla postazione dell'operatore O;

2) limitare al massimo la sosta dell'operatore nella posizione O mettendo a punto i seguenti accorgimenti:

-          mettere un cartello che segnali il pericolo e che ricordi di limitare la permanenza;

-          alternare gli addetti nella postazione O.

Non è possibile stilare una valutazione dei rischi vera e propria, come si fa per altri rischi, perché il fenomeno in esame è ancora poco noto. Non si conoscono ancora con esattezza i rischi che derivano dall'esposizione ai campi elettromagnetici, perché non vi sono sufficienti studi epidemiologici.

I limiti dell'ICNIRP '98 sono da intendersi come valori cautelativi, ai sensi del PRINCIPIO DI PRECAUZIONE approvato in un comunicato della CEE del 2 febbraio 2000 ed ampiamente utilizzato anche per altri rischi.

Il comunicato CEE  dice:

“Il principio di precauzione è una politica di gestione del rischio che viene applicata in circostanze caratterizzate da un alto grado di incertezza scientifica, e riflette la necessità di intervenire nei confronti di un rischio potenzialmente grave senza attendere i risultati della ricerca scientifica”.

Questo principio è stato adottato anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

In conclusione nel presente caso, pur non essendo in grado di eseguire una valutazione del rischio, si consiglia di adottare delle precauzioni a livello cautelativo, in attesa che vi siano maggiori risultati scientifici.

 

Fine

Giugno 2003

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