IMPIANTI
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DALL'INDUSTRIA
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LEGISLAZIONE
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SICUREZZA
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ILLUMINOTECNICA
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Impianti
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Sicurezza
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Materiale
elettrico
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Automazione
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Progettazione
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Illuminotecnica
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AUTOMAZIONE
- Normativa ed installazione dei cancelli motorizzati |
Il
primo agosto 2002 sono state pubblicate da parte dell’UNI
le versioni
in lingua italiana delle norme europee EN 12453 ed
EN 12445 (datate novembre 2000), le quali hanno quindi,
da quella data, ufficialmente preso il posto della vecchia
norma italiana UNI 8612. Le
due norme trattano di “Porte e cancelli industriali, commerciali
e da autorimessa – Sicurezza in uso di porte motorizzate”;
in particolare la UNI EN 12453 può essere considerata come
la vera e propria norma base per gli aspetti di sicurezza
delle chiusure motorizzate, fissando requisiti di installazione
che tengono conto di quanto richiesto
dalle Direttive Europee. Le nuove norme definiscono quindi
le caratteristiche tecniche ed operative che deve possedere
il sistema automatizzato per prevenire eventuali rischi
legati al suo utilizzo.
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Zone di rischio del cancello a battente
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IMPIANTI
- La nuova Norma 64-8 e gli impianti elettrici nei luoghi a
maggior rischio in caso d'incendio |
Sono definiti a maggior rischio in caso d’incendio tutti
quegli ambienti che, a differenza di quelli ordinari, presentano
nei confronti dell'incendio un rischio maggiore. Individuare
gli ambienti a maggior rischio in caso d’incendio non è
più compito del progettista dell'impianto elettrico,
ma del proprietario dell'impianto che nei casi più complessi
può avvalersi di esperti (anche lo stesso progettista) e
del parere dei Vigili del Fuoco. Il progettista riceve il
risultato di queste valutazioni come dato d'ingresso per
la stesura del progetto. La nuova edizione della Norma 64-8
ha apportato alcune varianti alla sezione 751 "Luoghi
a maggior rischio in caso d'incendio". Tali varianti,
pur non modificando in modo sostanziale la vecchia Norma,
apportano alcuni cambiamenti che sono ripresi e commentati
nell'articolo che segue.
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Il maggior rischio d'incendio
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SICUREZZA
- Campi elettromagnetici in ambiente di lavoro - una applicazione
pratica |
Il Decreto Legislativo 626/94, e successive integrazioni
e modifiche, prescrive le condizioni da rispettare al fine
di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. In
particolare all'art. 33 prescrive i requisiti di sicurezza
e salute per i luoghi di lavoro. La norma CEI 211-6 "Guida
per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e
magnetici nell'intervallo di frequenza 0 Hz - 10000 Hz,
con riferimento all'esposizione umana" prescrive come
effettuare le misure e quale strumentazione utilizzare.
L'impianto esaminato, una tempra a induzione, emette campi
elettrici e magnetici a 50 Hz e a 4 kHz: a 50 Hz perchè
vi sono diverse parti della macchina che funzionano alla
frequenza di rete e 4 kHz perchè il campo elettromagnetico
che viene generato per induzione dentro al metallo da temprare
è a quella frequenza. Ricordiamo che all'aumentare
della frequenza, aumentano le f.e.m. indotte.
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Planimetria indicante i punti di
misura del campo elettromagnetico
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IMPIANTI - Reti locali e cablaggio strutturato |
La
necessità di comunicare e di trasmettere informazioni
in modo razionale e affidabile ha portato in questi ultimi
anni alla realizzazione di sistemi di comunicazione sempre
più efficienti e versatili che, al pari dell'impianto
idraulico ed elettrico, sono diventati infrastrutture permanenti
e parte integrante degli impianti tecnologici dell'edificio.
I sistemi di cablaggio per la distribuzione dei segnali
possono essere sostanzialmente di due tipi: proprietari
(IBM Cabling Sistem, Deconnect Digital, ecc..) oppure pubblici,
approvati da enti e organi ufficiali (conformi a standard
internazionali o nazionali - EIA/TIA 568A, ISO/IEC 11801,
EN 50173). Il cablaggio strutturato appartiene al secondo
tipo e costituisce una rete di comunicazione in grado di
veicolare segnali di vario genere (fonia, dati, automazione,
ecc..) in un ambito circoscritto, con caratteristiche di
flessibilità tali da permettere di adattare e riconfigurare
il sistema, in relazione a necessità presenti o future,
senza particolari modifiche strutturali. Nell'articolo si
descrivono componenti e topologia di un cablaggio strutturato.
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Il cablaggio strutturato
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VERIFICHE - Guida CEI-ISPESL 011 |
“Il
datore di lavoro ha l’obbligo giuridico (Dlgs. 626/94) di
progettare, installare, gestire e mantenere macchine e impianti
in modo da escludere rischi per i lavoratori. Ciò comporta,
tra l’altro, l’esecuzione di controlli e di verifiche preventive,
periodiche o straordinarie, al fine di accertare lo stato
degli impianti e per poter formulare nel merito un giudizio
affidabile.” Così inizia
la premessa della prima edizione della guida CEI-ISPESL
0-11 “Guida alla gestione in qualità delle misure per la
verifica degli impianti elettrici ai fini della sicurezza”,
pubblicata nel settembre 2002. L'obbligo generico derivante
dal famoso Decreto 626/94, viene affiancato da obblighi
molto più specifici e stringenti nel settore degli
impianti elettrici. Infatti su alcune tipologie di impianti
devono essere realizzate verifiche in base al DPR 462/01,
che ha recentemente preso il posto di alcuni articoli del
DPR 547/55.
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Misura dell'impedenza dell'anello
di guasto
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IMPIANTI
-Il neutro, un conduttore molto "attivo" (prima e
seconda parte) |
Il neutro è il conduttore, collegato al punto a potenziale
zero del sistema elettrico, che concorre, nei sistemi trifase
a quattro fili, alla trasmissione dell'energia elettrica.
In un impianto elettrico di distribuzione in bassa tensione
se il sistema è simmetrico ed equilibrato, il conduttore
di neutro non è percorso da alcuna corrente e il suo
potenziale corrisponde al baricentro del triangolo equilatero
delle tensioni. Se invece il sistema è simmetrico,
ma non è equilibrato, il potenziale del neutro si sposta
dal baricentro del triangolo, in misura tanto maggiore quanto
maggiore è lo squilibrio. In tali condizioni il conduttore
di neutro funge da ritorno e risulta percorso da una corrente
tanto maggiore quanto maggiore risulta lo squilibrio delle
correnti di fase. La presenza del neutro si rivela in questi
casi particolarmente utile perché consente, anche con
carichi fortemente squilibrati, di limitare lo spostamento
del potenziale del neutro rispetto a quello delle fasi. Nella
prima parte dell'articolo
si analizza una generica situazione, con valori di impedenza
del conduttore di neutro variabili tra zero ed infinito, compresi
i due casi limite con impedenza uguale a zero (condizione
ideale) e con impedenza uguale ad infinito (neutro interrotto),
in un sistema simmetrico nelle tensioni e squilibrato nelle
correnti. Nella seconda parte
viene affrontato il problema del sezionamento del neutro in
relazione al sistema elettrico. Il conduttore di neutro
è, infatti, in alcuni casi da considerare un conduttore
attivo a tutti gli effetti e come tale, con alcune eccezioni,
è richiesto il suo sezionamento.
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Il neutro
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