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La sicurezza degli impianti elettrici nei locali ad uso medico (10/12)


La resistenza dei conduttori equipotenziali e di protezione, compresa la resistenza delle connessioni, deve essere inferiore a 0,2 ohm. Conduttori da 6 mm2 di lunghezza inferiore a 50 m e connessioni eseguite a regola d'arte rispondono a tali requisiti, richiesti solo per i locali del gruppo 2 e non per i locali del gruppo 1 e 0 (fig. 7.4).

Fig. 7.4 - I conduttori di protezione ed equipotenziali devono avere una resistenza, compresa la resistenza delle connessioni, inferiore a 0,2 ohm

Una parte metallica non facente parte dell'impianto elettrico è da considerare una massa estranea (fig. 7.5) se presenta resistenza verso terra inferiore a 0,5 Mohm (nei locali del gruppo uno dove non c'è pericolo di microshock sono da considerare masse estranee solo quelle che presentano verso terra una resistenza inferiore a 200 ohm). Questo valore si stabilisce considerando come non pericolosa una corrente di 50 microampere (corrente di dispersione ammessa sugli involucri degli apparecchi elettromedicali in condizioni di primo guasto):

Dove RB è la resistenza del paziente e REB la resistenza del paziente verso terra

Fig. 7.5 - Nei locali del gruppo 2 una parte metallica e da considerare massa estranea se presenta verso terra una resistenza inferiore a 0,5 Mohm

Gli elementi metallici provenienti dall'esterno, o comuni ad altri ambienti che entrano nel locale, come ad esempio le tubazioni metalliche dell'acqua calda e fredda, del gas, dell'aria condizionata, le finestre metalliche comuni a più locali, ecc… devono essere collegate al nodo equipotenziale.
E' sufficiente collegare le parti metalliche all'ingresso nel locale senza ulteriori collegamenti a valle (ad esempio è inutile cavallottare il telaio della finestra metallica con l'anta della stessa). Il nodo equipotenziale deve essere posizionato nei pressi del locale ma non necessariamente all'interno del locale, è il caso di locali attigui per i quali il nodo può essere unico se installato in posizione intermedia. Il nodo deve essere facilmente accessibile e deve essere possibile individuare ( l'identificazione può essere ottenuta mediante targhette o numerazione riportata su di una legenda applicata in posizione visibile, ad esempio sul retro del coperchio della cassetta ) e scollegare singolarmente (non è ammesso il collegamento contemporaneo di più conduttori su di un unico morsetto) ciascun conduttore (fig.7.3). A valle del nodo è ammesso un solo nodo intermedio (subnodo) tra ogni massa o massa estranea ma, se si rispetta tale prescrizione, è ammesso avere nello stesso locale più nodi intermedi (fig. 7.6 e fig. 7.7).


Fig.7.6 - E' ammesso un solo subnodo tra ogni massa o massa estranea. Se tale regola è soddisfatta sono ammessi nello stesso locale più nodi intermedi.

Fig. 7.7 - Non è ammesso un secondo nodo intermedio tra ogni massa o massa estranea.


continua...

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