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La sicurezza degli impianti elettrici nei locali ad uso medico
(4/12)

Non sussistono condizioni di pericolo a meno che non si verifichi l'interruzione del conduttore di protezione. In questo caso, se il paziente è collegato a terra mediante un altro apparecchio, si determina una situazione di grave pericolo.
Nel circuito di fig. 4.2 un apparecchio di classe I è alimentato direttamente dalla rete ma il conduttore di protezione PE è interrotto. L'apparecchio possiede un involucro conduttore e le sue parti attive presentano un'impedenza di isolamento verso massa (in questo caso si può parlare anche di impedenza di dispersione verso massa), rappresentata dai parametri Rd e Cd, molto elevata. In queste condizioni la corrente di dispersione che in presenza di PE efficiente è sul paziente piuttosto modesta, ora può raggiungere il valore massimo di 1000 microampere stabilito dalle norme in caso di primo guasto. Il rischio aumenta notevolmente, coinvolgendo anche il personale di servizio, se si verifica un vero e proprio guasto verso terra.

4.2 - Un apparecchio di classe I collegato direttamente alla rete col conduttore di protezione interrotto può creare pericolo di microshock per il paziente ma anche di macroshock, sia per il paziente sia per l'operatore, in caso di guasto a terra

Il paziente può essere in pericolo anche in presenza del collegamento a terra dell'apparecchio. In fig. 4.3 è rappresentato un paziente a contatto con due apparecchi collegati a due linee montanti diverse con i conduttori di protezione che fanno capo allo stesso impianto di terra. Un guasto a terra dell'apparecchio U1 eleva il potenziale dell'apparecchio U2 rispetto U3 creando un grave pericolo per il paziente. Ipotizzando una corrente verso terra di 5 A, una resistenza del conduttore di protezione RPE1 di 0,2 ohm tra gli apparecchi U1 e U2 si stabilisce una tensione di 1V . Se la resistenza del corpo vale 300 ohm il paziente potrebbe essere attraversato da una pericolosa corrente del valore di 3333 microampere.


Fig. 4.3 - Il paziente può essere in pericolo anche con l'impianto di protezione perfettamente efficiente. Un guasto su U1 può stabilire una tensione pericolosa per il paziente che tocchi contemporaneamente U2 e U3

4.2 Apparecchio di classe II direttamente alimentato dalla rete

Gli apparecchi di classe II hanno normalmente l'involucro isolante e non devono essere collegati a terra. L'involucro presenta un'impedenza di dispersione che in fig. 4.4. è rappresentata dai parametri Rd e Cd. In figura sono rappresentati anche i parametri dell'impedenza che esiste fra le parti attive e la terra che non influenzano le considerazioni che seguono. L'apparecchio è perfettamente integro ma il paziente può essere percorso da una corrente che, come stabiliscono le Norme per gli apparecchi di tipo B, BF e CF può valere 100 microampere quando l'apparecchio è in uso o 500 microampere in condizioni di primo guasto. Come ben si può capire il pericolo è piuttosto grave.


Fig. 4.4 - Un apparecchio di classe II alimentato direttamente dalla rete può essere fonte di pericolo per il paziente. L'elevato valore dell'impedenza dovuto a Re e Ce che di fatto esiste tra le parti attive e la terra non influenza il circuito verso terra formato dall'impedenza di dispersione dell'involucro e dal paziente che può essere percorso da una corrente di dispersione di primo guasto che per gli apparecchi di tipo B, BF e CF può raggiungere sull'involucro i 500 microampere

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