Ambienti a maggior rischio in caso d'incendio
(2/5)
4. L'impianto elettrico causa d'innesco e propagazione dell'incendio
La causa più comune dell'innesco di un incendio è senz'altro l'energia termica prodotta dalla corrente elettrica; cariche elettrostatiche, superfici calde di macchine o forni, scintille ecc.. Le principali cause elettriche d'innesco sono:
· le correnti di guasto a terra ;
· i corto circuiti;
· i sovraccarichi non eliminati tempestivamente;
· gli archi elettrici;
· i surriscaldamenti dovuti al cattivo contatto nei morsetti, nelle prese o negli adattatori delle prese;
· le correnti superficiali dovute al deposito di polvere conduttrice o di umidità su superfici isolanti che sorreggono parti in tensione.
Le condutture devono pertanto essere costruite e protette in modo da non essere ne causa d'innesco ne di propagazione di incendi, indipendentemente dai fattori che li hanno provocati.
5. Prescrizioni generali per tutti gli impianti elettrici nei luoghi a maggior rischio in caso d'incendio
Indipendentemente dalla tipologia di appartenenza (02, 03 o 04) la norma indica una serie di prescrizioni da osservare per i luoghi a maggior rischio in caso d'incendio.
5.1 Componenti
Negli ambienti a maggior rischio in caso d'incendio si possono installare solo i componenti elettrici strettamente necessari, ad eccezione delle condutture che possono anche transitare nell'ambiente; il combustibile costituente gli impianti deve, infatti, essere limitato allo stretto necessario per rendere minima la possibilità di innesco e propagazione dell'incendio e quello presente deve possedere idonee caratteristiche di reazione al fuoco. Tutti i componenti elettrici non devono assumere temperature superiori a quelle indicate nella seguente tabella sia in funzionamento ordinario dell'impianto, sia in situazione di guasto dell'impianto stesso, tenuto conto dei dispositivi di protezione:
Parti accessibili |
Materiale delle parti accessibili |
Temperatura massima (°C) |
Organi di comando da impugnare |
metallico
non metallico |
55
65 |
Parti previste per essere toccate durante il funzionamento ordinario ma che non necessitano di essere impugnate |
metallico non metallico |
70
80 |
Parti che non necessitano di essere toccate durante il funzionamento ordinario |
metallico
non metallico |
80
90 |
Tab. 5.1
Inoltre tutti i componenti utilizzati, in funzionamento sia ordinario sia durante un guasto dell'impianto, devono aver superato le prove di comportamento relativamente al pericolo d'innesco e propagazione degli incendi, previste dalle specifiche norme CEI ; in mancanza di norme specifiche per i componenti elettrici costruiti con materiali isolanti, i criteri da seguire sono quelli della tabella seguente:
Componenti elettrici (scatole, cassette, quadretti, placche e coperchi nelle diverse condizioni d'installazione)
|
Resistenza al riscaldamento in funzionamento ordinario e nelle fasi d'installazione |
Attitudine a non innescare incendi in caso di riscaldamento eccessivo dovuto a guasti |
Prova in stufa per 60 min.
(°C) |
Termopressione con biglia
(°C) |
Prova al filo incandescente
(°C) |
Componenti da incasso sotto intonaco (pareti in muratura tradizionale e prefabbricate |
60 |
--- |
550 |
Componenti da incasso per pareti vuote (pareti in truciolato, tramezze di legno, ecc.) |
70 |
--- |
850 |
Componenti applicati a parete |
70 |
--- |
550 |
Passerelle e canali esterni (non incassati) |
60 |
--- |
650 |
Torrette sporgenti dal pavimento o scatole affioranti, anche per uso telefonico |
60 |
--- |
650 |
Parti dei componenti di cui sopra che tengono in posizione parti sotto tensione (escluse le parti relative al conduttore di protezione) |
100 |
125 |
850 |
Tab. 5.2
Nelle vie d'uscita non si devono installare apparecchi elettrici contenenti liquidi infiammabili (il divieto non riguarda i condensatori ausiliari incorporati negli apparecchi). Devono essere ridotte al minimo le superfici riscaldanti oppure devono essere tenute a debita distanza dagli oggetti illuminati se sono costruiti con materiale combustibile. In particolare le lampade ad alogeni o simili devono essere dotate di schermo di sicurezza onde evitare, in caso di rottura delle lampade, la proiezione di materiale incandescente che potrebbe innescare l'incendio. Devono essere installate, secondo le istruzioni del costruttore. I circuiti in corrente alternata installati entro involucri di materiale ferromagnetico (ad esempio tubi di ferro) devono essere disposti in modo che i conduttori di fase e l'eventuale neutro siano tutti contenuti all'interno dello stesso involucro onde evitare pericolosi riscaldamenti dovuti ad effetti induttivi. I dispositivi di manovra controllo e protezione devono essere installati in luoghi inaccessibili al pubblico oppure essere posti entro involucri apribili con chiave o attrezzo (ad esclusione dei dispositivi destinati a facilitare l'evacuazione del pubblico). E' vietato l'uso dei conduttori PEN (sistema TN-C con unico conduttore con funzioni sia di protezione PE che di neutro N - tale prescrizione non riguarda le condutture che transitano nel luogo) ad evitare che la corrente dovuta ai normali squilibri dei carichi vada ad interessare le masse e le masse estranee collegate al PEN creando in parallelo a tale conduttore dei circuiti di ritorno, col pericolo che tale corrente possa dar luogo a pericolosi riscaldamenti nei punti di maggior resistenza o addirittura scintillii nei punti che presentano discontinuità.
5.2 Cavi - Comportamento e classificazione nei confronti dell'incendio
Nei cavi utilizzati in bassa tensione a causa del cedimento dell'isolante, dovuto a cause meccaniche, chimiche e termiche, si possono stabilire deboli correnti di dispersione tra fase-fase o fase-terra. Questo, evolvendosi nel tempo, può aumentare d'intensità innescando un arco, probabile causa d'innesco d'incendio. L'invecchiamento dell'isolante è strettamente legato ai valori di sovraccarico ai quali è sottoposto e quindi alla temperatura che il cavo assume durante la sua vita (ad esempio nei cavi in PVC una corrente pari a 10 volte la portata del cavo provoca la perdita di un millesimo di vita del cavo se permane per un tempo compreso tra tre e cinquanta secondi). Quando si devono dimensionare i conduttori che alimentano motori con correnti di spunto elevate e con un elevato numero di avviamenti sarà quindi necessario prendere in considerazione un eventuale sovradimensionamento dei conduttori. In relazione al loro comportamento nei confronti del fuoco i cavi possono essere distinti in :
· Cavi senza particolari requisiti nei confronti del fuoco - (quasi scomparsi dal mercato) ;
· Cavi non propaganti la fiamma - (CEI 20-35) Sono cavi per i quali è stata eseguita una prova di accettabilità su un singolo cavo verticale e quindi non offrono alcuna garanzia contro la propagazione dell'incendio se sono installati in fasci o vicini meno di 250 mm poiché lo scambio di calore con l'ambiente esterno avviene in condizioni più difficili di quelle di prova ;
· Cavi non propaganti l'incendio - Hanno superato prove più restrittive in fasci verticali in cunicoli a tiraggio naturale e in quantitativi ben definiti (il fascio non deve essere superiore a quello di prova altrimenti la non propagazione dell'incendio non è più assicurata - CEI 20-22). I cavi che portano il contrassegno CEI 20-22 cat. II hanno superato una prova a maggior severità che simula un incendio allo stadio generalizzato mentre i cavi che riportano la sigla CEI 20-22 cat. III hanno superato una prova che simula un incendio alle fasi iniziali. Un impianto che impiega questo tipo di cavi assicura la non propagazione dell'incendio ma non è affidabile in condizioni d'emergenza;
· Cavi resistenti all'incendio (al fuoco) - Sono conformi alle Norme CEI 20-36 e sono stati provati per assicurare il funzionamento per un certo tempo durante e dopo l'incendio. Questi cavi sono adatti per i circuiti d'emergenza, di segnale, comando e di informazioni ( impianto antincendio, luci di sicurezza, ventilazione artificiale, controllo esplosività ecc..) sono ad esempio indispensabili per consentire al pubblico di evacuare con sicurezza da un edificio interessato da un incendio;
· Cavi a bassa emissione di fumo e di gas - Rispondono alle Norme CEI 20-38 non propagano l'incendio e sono a limitato sviluppo di fumi opachi, di gas tossici e gas corrosivi (non sono obbligatori, è una scelta che effettua il progettista seguendo criteri analoghi a quelli stabiliti per le altre sostanze combustibili dalle autorità competenti per lo specifico caso. Sono richiesti per le metropolitane - DM 11/01/88). Negli ambienti a maggior rischio in caso d'incendio, infatti, la principale causa di decessi è proprio la presenza di fumi o gas. In considerazione dei dati piuttosto contrastanti sui materiali che producono gas tossici la norma consiglia generalmente di impiegare cavi conformi alle norme 20-38.
Tipo di cavo |
Materiale
isolamento guaina |
Sigla cavo
|
Norma di riferimento |
Non propagante
la fiamma |
PVC
Gomma |
---------
PVC (antiabrasiva) |
H07V-K(1)
HO7 RN-F(1) |
CEI 20-35 |
Non propaganti l'incendio |
PVC
PVC
EPR |
---------
PVC
PVC (speciale) |
N07V-K(1)
N1VV-K (2)
FG5/RG5/UG5(2) |
CEI 20-22 |
Resistente al fuoco |
Gomma reticolata speciale
Ossido di magnesio |
Gomma reticolata speciale
Rame |
(2) (3)
Isolante minerale |
CEI 20-36
CEI 20-39 |
A bassa emissione di fumi |
Gomma G10 reticolata
Ossido di magnesio
|
PVC speciale M1 EPR speciale M2
Rame |
FG100M1/M2(2)
Isolamento minerale |
CEI 20-38
CEI 20-39 |
(1) Cavo per energia
(2) Cavo per energia o per segnalazione o comando (3) Non esistono cavi con sigle armonizzate |
Tab. 5.3 - Principali tipi di cavi adatti per luoghi a maggior rischio dincendio
continua...