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IMPIANTI

Classificazione aree
pericolose per la presenza di gas, effettuata in base alla norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-
30).
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Impianti EX (10)

6. Metodi di protezione delle apparecchiature

Una volta eseguita la classificazione delle aree, individuando all'interno di un impianto le zone in cui è necessario cautelarsi maggiormente da possibili esplosioni, risulta di fondamentale importanza la scelta delle apparecchiature da installare. Il rischio che si verifichi un'esplosione, lo ripetiamo, è legato alla formazione di archi e scintille o al formarsi di temperature superficiali eccessive. In sostanza, le custodie degli apparecchi installati nelle zone pericolose devono evitare questo, o, se ciò non fosse possibile, devono limitare al massimo i danni.
Esistono tanti metodi di protezione basati su un numero esiguo di filosofie protettive, che possiamo sintetizzare così:

  1. Filosofia contenitiva dell'esplosione. L'idea non è quella di evitare l'esplosione a tutti i costi, ma quella di farla avvenire all'interno di una custodia che la contenga e la circoscrivi. Il metodo di protezione Ex-d è realizzato su questo criterio.
  2. Filosofia preventiva dell'esplosione. L'idea è quella di realizzare componenti elettrici più sofisticati che, nel loro normale utilizzo, non creano cause d'esplosione (quindi non raggiungono elevate temperature superficiali e non formano scintille).Le custodie di tipo Ex-e ed Ex-n sfruttano questo principio.
  3. Filosofia inoffensiva dell'esplosione. Si realizzano componenti elettrici di potenza talmente limitata che, in ogni condizione di funzionamento, l'esplosione non si può comunque innescare. A sfruttare questo criterio è la modalità di protezione Ex-i.
  4. Filosofia isolativa dell'esplosione. Un'altra idea semplice è quella di isolare i materiali elettrici che potrebbero essere causa dell'innesco per scintille o temperature elevate, dalla miscela combustibile-comburente, così da rendere di fatto impossibile l'esplosione. A sfruttare questo criterio abbiamo vari modi di protezione come Ex-m, Ex-p, Ex-q, Ex-o.

Figura 6.1 - Motore costruito con modo di protezione Ex-d (Ghirardi)

Forniamo allora qui di seguito un elenco, il più completo possibile, delle varie esecuzioni di apparecchiature Ex, con la loro definizione e le zone nelle quali possono essere utilizzate. Nei capitoli seguenti, analizzaremo in dettaglio le caratteristiche di ogni modalità di protezione.

Modo di protezione
Definizione
Aree di uso
Ex-d
Modo di protezione a prova d'esplosione
Zone 1 e 2
Ex-e
Modo di protezione a sicurezza aumentata
Zone 1 e 2
Ex-n
Modo di protezione "n"
Zona 2
Ex-i
Modo di protezione a sicurezza intrinseca
Zone 0, 1 e 2
Ex-m
Modo di protezione ad incapsulamento in resina
Zone 1 e 2
Ex-p
Modo di protezione a sovrapressione interna
Zone 1 e 2
Ex-q
Modo di protezione ad immersione sotto sabbia
Zone 1 e 2
Ex-o
Modo di protezione ad immersione in olio
Zone 1 e 2
Ex-s
Modo di protezione "s"
Zone 0, 1 e 2

Tabella 6.1 - Modalità di protezione delle apparecchiature e loro zone di installazione

Figura 6.2 - Custodia di derivazione in modo di protezione Ex-d IP65 (Ghirardi)

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