15. Il progetto – Impostazione
ed esempi
15.1
Dimensionamento degli impianti
Avendo analizzato nei capitoli
precedenti gli aspetti più importanti della sicurezza elettrica
in BT, si intende ora, soprattutto dal punto di vista della
sicurezza, affrontare un’applicazione concreta di quanto fin
qui esposto. Si ritiene utile, pur senza pretendere di essere
completamente esaustivi, sviluppare un semplice caso di distribuzione,
compresa la cabina di trasformazione privata, in cui, di ogni
linea, caratterizzata da una tipologia d’utenza e di ambiente
particolare, si vogliono evidenziare i criteri di analisi
e di progettazione seguiti. Dopo aver dimensionato le linee
di distribuzione, si procederà alla verifica e al calcolo
degli elementi della cabina, con particolare attenzione alla
sicurezza delle persone. Il flusso delle operazioni seguite
nel dimensionamento delle linee è sintetizzato nello schema
operativo di fig. 15.1 (N. B. le tabelle di dati impiegate
nei calcoli sono da ritenersi puramente indicative).
15.2
Descrizione e analisi dell’utenza e dell’alimentazione
15.2.1 Caratteristiche
dell’alimentazione e dell’utenza
Come esempio di progettazione
si suppone di alimentare, tramite un trasformatore 15000/400
V un’ipotetica officina meccanica nella quale occorre alimentare
un diversificato numero di carichi:
·
un forno di 25 kW;
·
un primo quadro secondario di distribuzione che alimenta una
serie di macchine utensili per un totale di 350 kW;
·
un grosso motore ad avviamento pesante per un totale di 45
kW di potenza resa con rendimento 0,9;
·
un secondo quadro secondario di distribuzione che alimenta
una serie di macchine utensili per un totale di 300 kW
Una serie di utenze privilegiate
e i circuiti di illuminazione sono alimentate, tramite una
linea dedicata, per mezzo di un secondo trasformatore ed,
eventualmente, da un gruppo elettrogeno di potenza adeguata.
Nell’esempio, per semplificare, trascureremo la progettazione
di questa parte dell’impianto. L’alimentazione sarà ottenuta
in bassa tensione, con tensione nominale Un di
400V e tensione di fase e verso terra U0 di 230
V. La frequenza sarà di 50 Hz e a tale valore si farà riferimento
per il calcolo delle reattanze.
Fig.
15.1 – Diagramma di flusso delle operazioni di
dimensionamento di un impianto di distribuzione
15.2.2 Calcolo
della potenza assorbita e della corrente di impiego
La potenza assorbita sarà
calcolata riportando su apposita tabella (tab. 15.1) i dati
relativi a ciascuna utenza considerando che per i motori la
potenza fornita dal costruttore è normalmente la potenza resa.
In questo caso la corrente assorbita sarà ricavabile dalla
seguente relazione:
Dove:
Pn = potenza
nominale resa;
Un = tensione
nominale;
h = rendimento del motore;
cosfi = fattore di potenza
del motore.
Nei casi generali la corrente
assorbita sarà pari a:
Da un’analisi dell’impianto
si rileva che non sono installati azionamenti di macchine
in corrente continua, inverter o altre particolari apparecchiature
elettroniche per cui si ritiene di poter escludere la presenza
sulle linee di componenti armoniche (in presenza di armoniche
i conduttori potrebbero essere sovraccaricati in modo significativo
ed in particolare il conduttore di neutro in alcuni casi potrebbe
essere caricato anche più delle singole fasi).
15.2.3 Transitori
all’avviamento
La presenza di motori sarà
considerata, ai fini del dimensionamento (anche se dal punto
di vista termico i cavi assorbono abbastanza bene questi picchi
di corrente), per le caratteristiche correnti di spunto di
questi particolari carichi (ma anche le semplici lampade ad
incandescenza, quando il filamento è freddo, assorbono all’accensione
una corrente superiore a quella di normale impiego) che sono
all’avviamento molto più elevate di quelle nominali. In alcune
situazioni di ripetuti avviamenti si dovrà valutare se sovradimensionare
la conduttura. Un altro aspetto da considerare durante gli
avviamenti è la caduta di tensione che potrebbe influire sul
corretto funzionamento di altri utilizzatori collegati sulla
stessa linea. Si potrebbe ovviare a questo inconveniente sovradimensionando
la linea oppure installando una linea dedicata.
15.2.4 Fattore
di potenza
Il cosfi, ove possibile,
sarà determinato per via analitica mentre negli altri casi
sarà scelto secondo i seguenti criteri:
·
cosfi 0,9 per linee rifasate localmente come impianti di illuminazione,
oppure linea di alimentazione dal trasformatore al quadro
generale;
·
cosfi 0,8 per linee che alimentano singoli carichi non rifasati;
·
cosfi 0,7 per linee che alimentano carichi non rifasati localmente
con basso fattore di utilizzazione, come motori funzionanti
a vuoto o a carico ridotto.
15.2.5 Potenza
installata e potenza assorbita
Solo raramente sarà chiesto
alle linee di fornire il totale della potenza installata,
nella maggioranza dei casi ad esse sarà richiesto di portare
solo una frazione di questa potenza. Le apparecchiature alimentate,
infatti, non sempre funzioneranno contemporaneamente e alla
massima potenza. La potenza che deve fornire la linea sarà
quindi calcolata con la seguente relazione:
dove:
Pa = potenza
massima assorbita da un’utenza;
Kc =coefficiente
di contemporaneità;
Ku =coefficiente
di utilizzo.
Un semplice esempio per
chiarire il problema può essere quello di una linea che alimenta
dieci prese trifase da 32 A che assorbono 20 A ciascuna e
delle quali ne funzionano al massimo 4 contemporaneamente.
Si avrà:
Si può notare che il risultato
così ottenuto ci permette di dimensionare la linea per la
potenza di circa due prese anziché per la complessiva potenza
installata. L’esempio molto semplice non ci deve però far
dimenticare che la determinazione di tali coefficienti è,
per i casi generali, alquanto complessa. Nell’esaminare le
utenze e nel definire i coefficienti di contemporaneità e
di utilizzazione, è determinante l’esperienza del progettista
e, nello stesso tempo, la collaborazione del committente.
Il risultato di queste analisi sarà riassunto in tabelle che
è bene siano sottoscritte dal committente stesso in modo che
rimanga un documento scritto comprovante la correttezza delle
scelte effettuate. Nel nostro caso i coefficienti utilizzati
per il calcolo della potenza effettivamente assorbita sono
indicati nella tab. 15.1.
15.2.6 Scelta del
trasformatore
In funzione della potenza
installata e tenendo conto di opportuni coefficienti di contemporaneità
e di utilizzo la potenza apparente totale risulta essere di
560 kVA (tab. 15.1). La scelta cade su di un trasformatore
di potenza di poco superiore (630 kVA), anche in considerazione
del fatto che per eventuali sviluppi futuri si potrà provvedere
all’installazione di un altro trasformatore di potenza adeguata
(in previsione di questo si è abbondato nelle dimensioni della
cabina) per il quale sarà allestita una linea di distribuzione
dedicata. Inoltre è bene non dimenticare che se il trasformatore
funziona a potenza ridotta aumentano considerevolmente le
perdite a vuoto con un’incidenza non trascurabile sui costi
di gestione. I dati di targa più importanti relativi al trasformatore
prescelto sono indicati al paragrafo successivo.
Studio
associato CIZETA
Progettazione
impianti elettrici
|
Riepilogo
dati progettuali impianto elettrico
"Officine
meccaniche F.lli Bianchi”
|
Revisione
12/12/00
|
UTENZE
|
0
|
1
|
2
|
3
|
4
|
5
|
Tipo
di carico
|
POTENZA
ASSORBITA TOTALE
|
TRAFO
QUADRO
|
FORNO
|
QUADRO
SEC.
|
QUADRO
SEC.
|
MOTORE
|
Sigla
linea/utenza
|
|
L0
|
L1/F01
|
L2/QS01
|
L4/QS02
|
L3/M01
|
Servizio
|
Potenza
calcolata
|
Pot.za
trafo scelto
|
Cottura
|
Confezione
1
|
Confezione
2
|
Aspirazione
|
Potenza
attiva totale Pt (kW)
|
479,00
|
566,00
|
25,00
|
350,00
|
300,00
|
45,00
|
Potenza
apparente A (kVA)
|
560,00
|
630,00
|
(
)
|
(
)
|
(
)
|
(
)
|
Rendimento
|
1,00
|
1,00
|
1,00
|
1,00
|
1,00
|
0,90
|
K=1
per monof. K=1,73 per trif.
|
1,73
|
1,73
|
1,73
|
1,73
|
1,73
|
1,73
|
Fattore
di utilizzazione Ku
|
(
)
|
1,00
|
1,00
|
0,90
|
0,80
|
1,00
|
Fattore
di contemporaneità Kc
|
(
)
|
1,00
|
1,00
|
0,80
|
0,70
|
1,00
|
Fattore
di potenza
|
0,86
|
0,90
|
1,00
|
0,85
|
0,85
|
0,85
|
Tensione
nominale Un (V)
|
400,00
|
400,00
|
400,00
|
400,00
|
400,00
|
400,00
|
Potenza
assorbita Pa (kW)
|
479,00
|
500,00
|
25,00
|
252,00
|
168,00
|
50,00
|
Corrente
assorbita Ib (A)
|
803,20
|
910,00
|
36,13
|
428,43
|
285,62
|
87,05
|
Conduttura/Protezioni
|
|
|
|
|
|
|
Lunghezza
linea (m)
|
|
10,00
|
130,00
|
60,00
|
100,00
|
40,00
|
Temperatura
amb. Ta (°C)
|
|
30,00
|
45,00
|
30,00
|
30,00
|
30,00
|
Tipo
di posa ai fini della portata
|
|
F
PASSERELLA
PERFORATA
|
B1
TUBO
IN VISTA
|
F
PASSERELLA
PERFORATA
|
F
PASSERELLA
PERFORATA
|
B
CANALE
CHIUSO
|
Tab.
15.1. – Esempio di
tabella per la raccolta dei principali dati di progetto
15.2.7 Caratteristiche
dell’alimentazione
L’alimentazione dell’impianto
elettrico è derivata dalla rete pubblica di media tensione
con linea a neutro isolato. Le caratteristiche dell’alimentazione
e il riepilogo dei dati progettuali (tab. 15.1) della distribuzione
in bassa tensione in esame sono le seguenti:
|
Alimentazione M.T.
a neutro isolato (dati forniti dalla società distributrice) |
|
|
Tensione di alimentazione
nominale |
U1
= 15000 V |
|
Corrente di guasto |
IG =
175 A |
|
Tempi di intervento
delle protezioni in M.T. |
t = 0,6 s |
|
Potenza di corto
circuito |
ACC
= 378 MVA |
|
Corrente di corto
circuito simmetrica alla consegna |
ICC
= 12,5 kA |
|
Tensione massima
di riferimento dell’isolamento |
Um
= 17,5 kV |
|
Frequenza |
f = 50 Hz |
|
|
|
|
Trasformatore MT/BT |
|
|
Potenza |
Sn
= 630 kVA |
|
Tensione nominale |
U1/U2
= 15/0,4 kV |
|
Collegamento |
Dyn: gruppo
11 |
|
Tensione di corto
circuito |
UCC%
= 4% |
|
Perdite nel
rame |
PCu=
6,5 kW |
|
Raffreddamento
|
ONAN |
|
|
|
|
Distribuzione in
B.T. |
|
|
Tensione nominale |
U2
= 400V |
|
Tipo di distribuzione |
Trifase con neutro |
|
Classificazione
del sistema |
TNS |
|
Frequenza |
50 Hz |
|
Fattore di potenza
medio calcolato |
cosfi =0,86 |
|
Caduta di tensione
massima |
4% |
continua...