LA SICUREZZA ELETTRICA
IN BASSA TENSIONE
La cabina di trasformazione
d'utente (2)
14.4
Dimensionamento dei componenti MT
14.4.1 Conduttori
I conduttori del lato media
tensione sono costituiti normalmente da tondini nudi di rame
(o alluminio) installati a giorno. La corrente del lato MT
è di valore piuttosto modesto perciò si adottano sovente tondini
del diametro di 8 mm (un tondino di rame nudo installato a
giorno può sopportare un’intensità di corrente di circa 140
A) dimensionati per ottenere una buona resistenza meccanica
nei confronti delle sollecitazioni elettrodinamiche e quindi
di sezione superiore alle reali esigenze di portata. I tondini
vengono montati su isolatori rigidi distanziati di 1, 1,2
m e l’isolamento è ottenuto tramite il distanziamento in aria.
Le distanze minime, funzione della tensione massima di riferimento
per l’isolamento, possono essere calcolate tramite le seguenti
Distanza minima fra i conduttori
|
|
|
Distanza minima tra i conduttori
e massa (mensole, muri ecc.)
Dove UM è la tensione
massima di riferimento per l’isolamento – ad esempio
per una cabina con Un=20 kV VM=24
kV)
|
|
|
Altezza dei conduttori
dal pavimento |
|
|
Queste distanze minime
si riferiscono all’aria come isolante. Usando un isolante
diverso, come ad esempio esafluoruro di zolfo (SF6)
nelle esecuzioni blindate, le distanze minime cambiano, diminuendo
all’aumentare della rigidità dielettrica dell’isolante.
14.4.2 Apparecchi di manovra
Sono scelti principalmente
in base alla tensione d’esercizio, al livello d’isolamento
corrispondente a UM , alla portata,
e al potere d’interruzione. Oltre a questo, nella scelta delle
apparecchiature di manovra, l’utente deve rispettare le condizioni
poste dalla società distributrice onde evitare possibili interventi
intempestivi che potrebbero influire sulla continuità del
servizio elettrico; in altre parole è necessario garantire
la selettività tra le apparecchiature dell’utente e quelle
della società distributrice installate in cabina primaria.
A tal fine per potenze fino a 400 kVA si possono impiegare
interruttori di manovra-sezionatori con fusibili, per potenze
superiori a 400 kVA interruttori automatici con due o tre
relè di massima corrente a tempo indipendente con corrente
di intervento istantaneo non superiore a 600 A. Il motivo
per cui si considera come livello massimo 400 kVA per l’impiego
dell’interruttore di manovra-sezionatore con fusibili è dovuto
al fatto che nel caso di impianti a 20 kV la curva di intervento
del fusibile da 40 A (protezione per un trasformatore di 400
kVA) non interferisce ancora con le curve di intervento dei
relè dell’interruttore di cabina primaria della società distributrice
(vale anche per il fusibile da 63 A che protegge il trasformatore
da 400 kVA a 15 kV (ovviamente non è impedito l’impiego di
un interruttore automatico). Per ripartenze di linee di MT
superiori ai venti metri, l'interruttore deve essere equipaggiato
anche con relè di terra con intervento istantaneo a corrente
di intervento non superiore a 5 A. In particolare la corrente
totale sul lato media tensione è data da:
dove: An è la
potenza apparente in kVA e U1 è la tensione nominale
lato MT in kV.
La scelta della portata
sarà effettuata tra apparecchiature con valori non inferiori
a quelli così calcolati, scelta che comunque non è mai un
problema in quanto gli interruttori e i sezionatori MT sono
solitamente costruiti con portate minime di 200¸400A. Per
quanto riguarda la scelta del potere d’interruzione si deve
far riferimento alla potenza di corto circuito della rete
nel punto d’installazione della cabina. Questo dato è fornito
dalla società distributrice ed è generalmente dell’ordine
dei 500¸1000 MVA. Indicando con Acc tale potenza,
con Icn il potere d’interruzione simmetrico e con
UM il valore massimo della tensione di riferimento
dell’isolamento, si ottiene:
da cui:
L’interruttore generale
all’ingresso della cabina e quelli posti sui montanti dei
trasformatori dovranno avere un potere d’interruzione uguale
o superiore a tale valore. Teoricamente gli interruttori posti
sui montanti dei trasformatori potrebbero essere scelti con
una Icn inferiore a causa delle impedenze dei collegamenti
a monte che dovrebbero limitare il valore della corrente di
corto circuito. In pratica, essendo le impedenze di tali collegamenti
di valore modesto, il valore della corrente di corto circuito
non varia significativamente e gli interruttori sono generalmente
scelti tutti con lo stesso potere d’interruzione. Quando la
cabina è accessibile anche a persone non addestrate è consigliabile
l’uso di sezionatori sotto carico per evitare manovre errate
come l’apertura del sezionatore quando vi è corrente nel circuito.
Questo problema non esiste nelle cabine prefabbricate perché
esistono dei dispositivi di blocco che impediscono le manovre
errate. Il quadro di MT può essere protetto e fondamentalmente
di due tipi:
·
Quadro protetto
con isolamento in aria
Sono di dimensioni unificate
fino alla tensione di esercizio di 24 kV e sono caratterizzati
dal sezionatore o interruttore di manovra-sezionatore di tipo
rotativo che determina, quando è aperto, la segregazione dello
scomparto sbarre e lo scomparto linea. Fino a 400 kVA è generalmente
dotato di interruttore di manovra–sezionatore con fusibili.
L’intervento anche di un solo fusibile determina l’apertura
automatica dell’interruttore di manovra–sezionatore. I principali
dati elettrici di questo tipo di quadro sono: tensione nominale
di esercizio 24 kV, corrente nominale 400-630-800 A, corrente
di corto circuito simmetrica 12,5, 16 kA. Per potenze superiori
a 400 kVA il quadro è invece equipaggiato con sezionatore
e interruttore automatico a volume d’olio ridotto o in gas
SF6.
·
Quadro protetto
con isolamento in SF6
E’ costituito da un involucro
di acciaio inox a perfetta tenuta di gas all’interno del quale
sono montate le apparecchiature. L’isolamento è fornito dalla
presenza dell’SF6 alla pressione di 120 kPa. Le
principali caratteristiche sono: tensione nominale 24 kV corrente
nominale 400-630 A, corrente di corto circuito simmetrica
di 16-25 kA. Rispetto ad un quadro con isolamento in aria
presenta il vantaggio di avere dimensioni ridotte e di non
risentire l’influenza delle condizioni ambientali. Risulta
quindi particolarmente adatto all’installazione in ambienti
umidi o inquinati.
14.4.3 Fusibili
Spesso la protezione da
corto circuito è fornita da fusibili di forma cilindrica montati
su isolatori con attacchi a baionetta ed eventualmente manovrabili
per mezzo di fioretto (attrezzo ad asta isolato che permette
l’apertura manuale in sicurezza). La portata, il potere d’interruzione
e la tensione sono scelti con gli stessi criteri visti per
gli interruttori. La portata dovrà essere scelta in base alla
corrente nominale primaria I1 risultante dalla
nota relazione:
La scelta della terna
di fusibili a media tensione dovrà essere effettuata con una
corrente nominale non inferiore alla I1 e tale
da non provocare un intervento intempestivo (come ad esempio
durante l’inserzione del trasformatore con correnti che assumono
anche valori dieci volte superiori alla I1) e da
garantire la selettività con il resto dell’impianto (normalmente
sono scelti con corrente nominale superiore di due o tre volte
rispetto alla corrente primaria).
Tensione di riferimento per l’isolamento (kV)
|
Corrente nominale
(A)
|
Potere d’interruzione simmetrico
|
(kA eff.)
|
(MVA)
|
12
|
2-4-6-3-10-16-25-30-40
|
50
|
1000
|
63-80
|
40
|
800
|
100-125-160
|
31,5
|
600
|
17,5
|
2-4-6-3-10-16-20-25
|
31,5
|
1000
|
30-40-63-80-100
|
25
|
800
|
24
|
2-4-6-3-10-16-20-25-30-40-63-80-100
|
25
|
1000
|
36
|
2-4-6-3-10-16-20-25-30-40
|
12,5
|
750
|
Tab.
14.1 – Caratteristiche elettriche di fusibili MT
14.5
Scelta delle protezioni
14.5.1 Protezione dalle sovratensioni
Le sovratensioni che possono
interessare le cabine possono essere di origine sia interna
(ad esempio a causa di un’apertura molto rapida di un circuito
induttivo) che atmosferica (dovuta a fulminazioni dirette
o indirette delle linee). Una sovratensione si manifesta con
un anormale innalzamento della tensione verso terra e/o tra
le fasi rispetto al normale valore di funzionamento. La protezione
delle sovratensioni di origine interna si ottiene con il coordinamento
dell’isolamento o mediante dispositivi adatti per lo scopo,
la protezione dalle sovratensioni di origine atmosferica,
solo per le cabine ad alimentazione per via aerea (le linee
aeree fungono da guida d’onda per le sovratensioni), mediante
i cosiddetti scaricatori di sovratensioni installati sul lato
MT.
Fig. 14.5
– a) Simbolo grafico dello scaricatore di sovratensioni
b) Principio di funzionamento
Lo scaricatore (fig. 14.5)
è sostanzialmente costituito da due elettrodi, di cui uno
collegato alla linea e l’altro collegato a terra. In condizioni
di normali esercizio, anche quando si verifica una sovratensione
compatibile con il livello di isolamento del sistema, lo scaricatore,
comportandosi come un isolatore, mantiene la linea isolata
da terra. Quando la sovratensione tra il punto A e la terra
supera il livello di innesco del dispositivo, tra gli elettrodi
si manifesta una scarica che convoglia verso terra l’onda
di sovratensione, proteggendo le apparecchiature installate
a valle finché, quando la tensione ritorna ai valori normali,
lo scaricatore interrompe l’arco elettrico ripristinando le
condizioni di normale funzionamento. La tensione verso terra
durante la scarica vale:
dove VS e VT
sono rispettivamente la tensione applicata allo scaricatore
e alla presa di terra quando sono attraversati dalla corrente
di scarica IS. VA0 è la tensione che
sollecita le apparecchiature a valle (che dovranno per questo
essere dimensionate con un isolamento adeguato) nel momento
del guasto. Gli scaricatori devono essere installati il più
vicino possibile alle apparecchiature da proteggere. Normalmente
se ne installa uno all’ingresso della cabina e uno direttamente
sul trasformatore (fig. 14.6).
Fig. 14.6 – Scaricatori installati
all’ingresso della cabina (a) e direttamente sul trasformatore
(b)
Di seguito sono descritti,
dal punto di vista costruttivo, i diversi tipi di scaricatori
per la MT che si trovano in commercio:
· Scaricatori
spinterometrici, sono costituiti da un isolatore su cui
sono montate due aste metalliche regolate ad una distanza
che dipende dalla tensione d’innesco (fig. 14.7). Vengono
montati direttamente sulle apparecchiature da proteggere come
ad esempio i trasformatori.
Fig.
– 14.7 – Scaricatore spinterometrico
·
Scaricatore ad espulsione,
è costituito dalla serie di uno spinterometro esterno e uno
interno posto in un tubo isolante rivestito da una particolare
sostanza organica. L’arco elettrico sviluppa calore che, agendo
su questo rivestimento, produce una notevole quantità di gas
che, scaricandosi all’esterno, allunga l’arco, lo raffredda
e lo estingue.
·
Scaricatori a resistenza
non lineare, sono impiegati prevalentemente in sistemi
ad alta tensione. Sono costruiti connettendo in serie uno
spinterometro (Sp) e una resistenza R con caratteristica volt-amperometrica
non lineare (fig. 14.8 a). Durante la fase di scarica la corrente
aumenta ma la tensione rimane pressoché costante dal momento
che la resistenza R, costituita da un particolare materiale
ceramico, nonostante l’aumento della temperatura a cui è sottoposta
per effetto Joule, diminuisce di valore. Durante la fase di
annullamento della corrente la tensione risulta minore (curva
a linea continua) dei valori rappresentati dalla curva a linea
tratteggiata (fig. 14.8 b ).
Fig.
14.8 – a) Rappresentazione
di uno scaricatore a resistenza non lineare b) Caratteristica
volt-amperometrica
continua...