LA SICUREZZA ELETTRICA
IN BASSA TENSIONE
Impianto di terra
(3)
13.7.3
Dispersori di fatto
Le
caratteristiche del dispersore di terra possono essere migliorate
utilizzando, oltre i dispersori intenzionali, anche i dispersori
di fatto. Tutti i corpi metallici in intimo contatto col terreno
o tramite calcestruzzo possono essere collegati all’impianto
di terra adottando però alcuni accorgimenti atti ad evitare
fenomeni di corrosione. Per limitare tali fenomeni è bene
impiegare, negli accoppiamenti, metalli omogenei, possibilmente
vicini nella scala di nobiltà. L’ordine di nobiltà tra i metalli
più comuni è nell’ordine: stagno, rame, ottone, bronzo, acciaio
annegato nel calcestruzzo, acciaio dolce, piombo, alluminio
e zinco. Soprattutto nelle giunzioni senza saldatura è necessario
limitare le copie elettrolitiche utilizzando morsetti e conduttori
dello stesso metallo e proteggere le giunzioni dall’umidità
rivestendole con nastri vulcanizzanti. Nella tabella 13.3
è riportata la scala dei potenziali elettrochimici di alcuni
metalli riferita all’elettrodo idrogeno.
Potenziali negativi
|
Potenziali positivi
|
Metallo
|
Potenziale
|
Metallo
|
Potenziale
|
Alluminio
Zinco
Cromo
Ferro
Cadmio
Nichel
Stagno
Piombo
|
-1,45
-0,77
-0,56
-0,43
-0,42
-0,20
-0,14
-0,13
|
Antimonio
Rame
Argento
Mercurio
Platino
Oro
|
+0,20
+0,35
+0,80
+0,86
+0,87
+1,5
|
Tab.
13.3
- Scala dei potenziali elettrochimici rispetto all’idrogeno
Uno
dei dispersori di fatto più comuni sono i ferri di armatura
del cemento armato che, per effetto dell’umidità contenuta
nel calcestruzzo, possono considerarsi, una volta collegati
all’impianto di terra, dispersori a tutti gli effetti. Per
consentire il collegamento con le varie parti del dispersore
devono essere previsti, in fase di realizzazione, dei conduttori
di adeguata lunghezza collegati con le armature e dei conduttori
posati lungo il perimetro dell’edificio per interconnettere
elettricamente tra loro i ferri dei plinti. I ferri del cemento
armato devono essere, per garantire la continuità, collegati
tra di loro per mezzo di saldature, morsetti o legature effettuate
a regola d’arte.
13.8
Conduttore di protezione (PE)
Col conduttore
di protezione (è identificato dal colore giallo/verde e viene
chiamato PE oppure, se svolge contemporaneamente anche la
funzione di neutro, PEN) si realizza il collegamento delle
masse con l’impianto di terra. Unitamente all’interruttore
automatico garantisce la protezione dai contatti indiretti
e deve essere dimensionato, come pure il conduttore di terra
ed equipotenziale, sia per sopportare le sollecitazioni termiche
dovute alla corrente di guasto verso terra (che in condizioni
di regime è nulla) sia per sopportare eventuali sollecitazioni
meccaniche (le norme a tal proposito stabiliscono delle sezioni
minime). Il dimensionamento può essere effettuato, con un
metodo semplificato, in funzione della sezione del conduttore
di fase (tab. 13.4) o in modo adiabatico (il calore prodotto
e accumulato tutto dal cavo) con la formula sotto indicata,
metodo che conduce a sezioni notevolmente inferiori rispetto
a quelle ottenute col metodo semplificato.
Sezione
di fase (mm2)
|
Sezione minima del conduttore di protezione (mm2)
|
Cu
|
Al
|
PE
|
PEN
|
PE
|
PEN
|
|
SF
|
SF
|
SF
|
SF
|
|
16
|
16
|
16
|
25
|
|
SF/2
|
SF/2
|
SF/2
|
SF/2
|
Tab. 13.4
dove:
I2t è l’energia specifica lasciata passare dell’interruttore automatico durante
l’interruzione del guasto
KC è un coefficiente (tab. 13.5) che dipende dal materiale isolante e dal
tipo di conduttore impiegato
La
formula è valida per riscaldamento adiabatico del cavo partendo
da una temperatura iniziale nota J0
per arrivare ad una temperatura finale Jf
specificata. Per gli impianti di prima e seconda
categoria le Norme 81-1 prescrivono per i conduttori nudi
la temperatura non superi i 200°C . I valori di KC ad
una temperatura iniziale di 30 °C (la costante K ha lo stesso
significato di quella che si utilizza per la verifica al corto
circuito dei conduttori di fase con la differenza che la loro
temperatura di riferimento ad inizio guasto, essendo conduttori
non attivi e quindi normalmente non percorsi da corrente,
non è quella di regime ma la temperatura ambiente) sono 159
per il rame, 105 per l’alluminio e 58 per il ferro. Le correnti
da considerare nel calcolo della sezione sono ovviamente diverse
a seconda che si tratti di sistema TT, correnti di valore
relativamente basso, o TN, correnti che potranno essere anche
elevate poiché il circuito di guasto non interessa il dispersore
ma l’anello di guasto. Il tempo di durata del guasto infine
dovrà essere quello di intervento delle protezioni magnetotermiche
o differenziali. Da notare che quando si dimensiona un conduttore
di protezione facente parte di un insieme di cavi posati in
uno stesso condotto, poiché si suppone che i guasti avvengano
uno alla volta, è sufficiente dimensionare il conduttore per
la situazione più gravosa, e non per la somma delle possibili
correnti di guasto verso terra dei vari cavi. Da non dimenticare
infine che dalla sezione del conduttore di protezione dipende
l’impedenza dell’anello di guasto determinante per il contenimento
della tensione di guasto sulle masse.
Valori del coefficiente
KC per conduttori costituiti da un cavo unipolare
o da un conduttore nudo in contatto con il rivestimento
esterno dei cavi
|
Tipo conduttore
|
Tipo
di isolante
|
PVC
=30
=160
|
G2
=30
=250
|
EPR/XLPE
=30
=220
|
Cavo
unipolare
|
Cu
|
143
|
166
|
176
|
Al
|
95
|
110
|
116
|
Cavo nudo a contatto
con rivestimento esterno di cavi isolati
|
Cu
|
143
|
166
|
176
|
Al
|
95
|
110
|
116
|
Fe
|
52
|
60
|
64
|
Valori
del coefficiente KC
per conduttori costituiti da un’anima di cavo multipolare
|
Tipo di conduttore
|
Tipo
di isolante
|
PVC
=70
=160
|
G2
=85
=250
|
EPR/XLPE
=85
=220
|
Anima di cavo multipolare
|
Cu
|
115
|
135
|
143
|
Al
|
76
|
89
|
94
|
Valori del coefficiente
KC per conduttori nudi non in contatto con
materiali danneggiabili
|
Tipo
conduttore
|
Condizioni di posa
|
A (*)
=30
=500
|
B (*)
=30
=200
|
C (*)
=30
=150
|
Cavo nudo non a contatto con rivestimen.. di cavi
isolati
|
Cu
|
228
|
159
|
138
|
Al
|
125
|
105
|
91
|
Fe
|
82
|
58
|
50
|
(*) A: a vista in locali
accessibili solo a personale addestrato
(*) B: in condizioni
ordinarie
(*) C: in locali con
pericolo di incendio, salvo diverse prescrizioni delle
Norme CEI 64-2
|
Valori del coefficiente
KC per conduttori costituiti dal rivestimento
metallico o dall’armatura del cavo
|
Tipo
conduttore
|
Tipo
di isolante
|
PVC
=30
=160
|
G2
=80
=250
|
EPR/XLPE
=75
=220
|
Rivestimento o
armatura del cavo
|
Cu
|
122
|
140
|
149
|
Al
|
79
|
90
|
96
|
Fe
|
42
|
48
|
51
|
Pb
|
22
|
19
|
19
|
Tab.
13.5 – Valori di KC per il calcolo dei conduttori
di terra e protezione
Per concludere occorre
ricordare che quando il conduttore non fa parte della conduttura
di alimentazione non deve, in ogni caso, essere inferiore
a 2,5 mm2 se è prevista una protezione meccanica
del conduttore stesso (tubo di protezione), e a 4 mm2
se non è prevista una protezione meccanica. Una particolare
nota va dedicata alle apparecchiature elettroniche con correnti
di dispersione superiore a 10 mA che devono essere collegate
a terra secondo una delle seguenti configurazioni:
·
un
cavo unipolare non inferiore a 10 mm2 ;
·
due
cavi in parallelo ciascuno di sezione non inferiore a 4 mm2
;
·
anima
di cavo multipolare di sezione non inferiore a 2,5 mm2
purché il cavo abbia una sezione complessiva non inferiore
a 10 mm2 per rendere minimi i danni dovuti ad eventuali
sollecitazioni meccaniche;
·
due
cavi in parallelo di sezione non inferiore a 2,5 mm2
protetti mediante componenti metallici.
continua...