LA SICUREZZA ELETTRICA
IN BASSA TENSIONE
Protezione dai contatti
indiretti senza interruzione automatica (3)
8.6.2
Bassissima tensione di protezione PELV (Protective Extra
Low Voltage)
E' un sistema a bassissima
tensione alimentato da una sorgente di sicurezza e con una separazione
di protezione rispetto gli altri sistemi elettrici, ma con un
punto collegato a terra.
Fig. 8.6 - Circuito PELV.
Nel caso di guasto in un punto qualsiasi del sistema elettrico
che alimenta il trasformatore di sicurezza, la persona è soggetta
al massimo alla tensione U2+UT.
Le principali caratteristiche
e prescrizioni di questo sistema sono :
·
Alimentazione - un trasformatore di sicurezza
conforme alle Norme CEI 96-2, un motore generatore con gli
avvolgimenti isolati come indicato dalle Norme CEI 16-6, una
batteria un gruppo di continuità statico ad inverter, un dispositivo
elettronico, rispondente a Norme appropriate, tale che la
tensione ai morsetti non superi i limiti della bassissima
tensione (neanche in caso di guasto interno) ecc.. Dispositivi
che forniscono tensioni superiori ai morsetti d’uscita sono
ammessi purché la tensione misurata con un voltmetro con resistenza
interna di 3000 W
(ad esempio apparecchio per la misura dell’isolamento) si
riduca nel tempo previsto dalla tabella 8.1. Da queste apparecchiature
viene garantita la separazione tra i sistemi per mezzo di
un doppio isolamento oppure, nei trasformatori ad installazione
fissa tramite uno schermo metallico connesso a terra. Questo
tipo di collegamento non è ammesso nei trasformatori trasportabili
in quanto si ritiene non possa essere garantito un efficiente
collegamento a terra ( stesse caratteristiche del sistema
SELV);
·
Parti attive - è ammesso collegare a
terra le parti attive del circuito ;
·
Masse - è ammesso collegare le
masse a terra ;
·
Prese a spina - possono avere un contatto
per il collegamento del conduttore di protezione. Non devono
consentire l’accoppiamento con prese e spine di altri sistemi
neppure SELV e FELV;
·
Protezione contro i contatti diretti
- se la tensione nominale del circuito non è superiore a 25V
in c.a. e a 60V in c.c. non è necessaria, per contatti con
parti nude di piccole dimensioni, alcuna protezione ma solo
se il componente è ubicato nell’interno di un edificio dove
sia stato realizzato il collegamento equipotenziale principale
e a condizione che i componenti elettrici non
si trovino in ambienti critici come locali da bagno, piscine,
luoghi conduttori ristretti ecc. Se invece l’ambiente
è critico non sono necessarie protezioni se la tensione non
è superiore a 6 V in c.a. o minore a 15 V in c.c. non ondulata.
Se la tensione supera tali valori le parti attive, comprese
quelle degli utilizzatori, devono essere protette contro il
contatto diretto mediante involucri e barriere aventi un grado
di protezione non inferiore a IPXXB oppure con un isolamento
in grado di sopportare per un minuto una tensione di 500V
in c.a. ;
Fig. 8.7- La protezione è assicurata per contatti diretti su piccole superfici solo
in ambienti asciutti nell’interno di un edificio con collegamento
equipotenziale principale.
·
Separazione di protezione rispetto
agli altri sistemi - si ottiene con un isolamento doppio
o rinforzato oppure con uno schermo metallico collegato a
terra. Qualora la bassissima tensione di sicurezza coesista
con altri sistemi elettrici, nell’impianto o nello stesso
apparecchio utilizzatore (relè, condutture, contattori ecc..),
occorre garantire una separazione di protezione su ogni punto
del circuito a bassissima tensione di sicurezza, rispetto
agli altri circuiti, almeno pari a quello previsto fra
il primario e il secondario di un trasformatore di sicurezza.
Questo si può ottenere: separando materialmente i conduttori
di sistemi diversi; con i conduttori del circuito SELV muniti,
oltre che del normale isolamento, anche di guaina non metallica;
con i circuiti a tensione diversa divisi da uno schermo o
da una guaina metallica connessa a terra; con i circuiti a
tensione diversa contenuti in uno stesso cavo multipolare
o in un unico raggruppamento di cavi, a condizione che i conduttori
dei circuiti SELV siano isolati, nell’insieme o individualmente,
per la massima tensione presente.
Questo sistema è impiegato
in quei circuiti in cui, per motivi funzionali, è necessario
avere un punto collegato a terra (si vuole evitare che uno
o più guasti a terra provochino un funzionamento intempestivo
in un circuito di comando). Essendo un punto del circuito
collegato a terra il circuito PELV non risulta sicuro come
il circuito SELV perché, tramite la messa a terra, il circuito
può essere interessato da una tensione più elevata di quella
nominale secondaria. La figura 8.6 mostra come una persona
che venisse a contatto con un punto del circuito PELV sia
sottoposta in condizioni normali ad una tensione U2
mentre, nel caso di un guasto sul sistema di alimentazione
del trasformatore di sicurezza, ad una tensione U2+UT
(UT è la tensione totale di terra dovuta al guasto
del sistema di alimentazione del trasformatore) mentre ciò
non può accadere con il sistema SELV dove, come abbiamo visto
la persona in contatto con un polo della SELV è soggetta al
massimo alla tensione U2 quando l’altro polo del
circuito fosse accidentalmente a terra. Per questi motivi
la PELV non può essere impiegata quando siano necessarie misure
di protezioni più restrittive (ad esempio nei ‘luoghi conduttori
ristretti’).
8.6.3 Apparecchi
di classe III
Gli apparecchi destinati
ad essere impiegati nei sistemi SELV e PELV presentano caratteristiche
costruttive meno restrittive degli altri apparecchi in quanto
la sicurezza è fornita dal sistema di alimentazione. Questi
apparecchi non devono generare al loro interno tensioni superiori
al limite imposto dalla bassa tensione di sicurezza a meno
che l’energia in gioco non sia trascurabile. Sono dotati di
isolamento principale ridotto e non sono provvisti di morsetto
di terra.
Fig. 8.8 - Simbolo grafico di un apparecchio di classe III.
8.6.4
Bassissima tensione funzionale - FELV (Functional Extra
Low Voltage)
E’ un sistema a tensione
ridotta che si differenzia dal SELV e dal PELV per il fatto
di non essere alimentato da una sorgente autonoma o
di sicurezza e perché non è garantito l’isolamento del circuito
secondario verso i sistemi elettrici a tensione maggiore.
Si può quindi temere un passaggio della tensione primaria
sul secondario e il circuito secondario deve essere protetto
sia dai contatti diretti che indiretti. Le caratteristiche
e le prescrizioni principali di questo sistema possono essere
così sintetizzate :
·
Alimentazione - un trasformatore ordinario,
un autotrasformatore, un alimentatore elettronico senza adeguato
isolamento tra ingresso e uscita ;
·
Parti attive e masse - è necessario
collegare le masse al conduttore di protezione del circuito
primario, a condizione che quest’ultimo sia protetto contro
i contatti indiretti mediante interruzione automatica dell’alimentazione
(con differenziale coordinato con la resistenza dell’impianto
di terra nei sistemi TT, oppure con differenziale o interruttore
automatico coordinato con l’impedenza dell’anello di guasto
nei sistemi TN o anche con uno degli altri sistemi di protezione
previsti dalle Norme CEI 64-8 ). In caso contrario si deve
collegare una parte attiva del circuito FELV al conduttore
di protezione del circuito primario purché quest’ultimo
sia protetto mediante interruzione automatica ;
·
Prese a spina - Devono essere dotate
di morsetto per il collegamento al conduttore di protezione
e non devono essere compatibili con altri sistemi anche se
di bassa o bassissima tensione ;
·
Protezione contro i contatti diretti
- le parti attive, compresi gli utilizzatori, devono essere
protette dal contatto diretto mediante involucri o barriere
che non permettano l’accesso al dito di prova con un
diametro di 12 mm, oppure con un isolamento corrispondente
alla tensione minima di prova richiesta dal circuito primario
non inferiore a 1500 V applicati per un minuto ;
·
Separazione di protezione rispetto agli altri
sistemi - non si richiedono misure particolari per garantire
la separazione dei circuiti FELV se non un isolamento
dimensionato in base alla tensione nominale del circuito primario.
Da quanto sopra si può
affermare che in un circuito FELV:
·
la protezione contro i contatti diretti è sempre
richiesta anche se la tensione al secondario è molto ridotta
poiché non si può escludere un guasto tra gli avvolgimenti
del trasformatore. Per garantire la protezione dai contatti
diretti il circuito secondario deve avere un isolamento verso
terra adatto alla tensione del primario (purtroppo molto spesso
gli apparecchi a tensione ridotta hanno un isolamento verso
terra per la propria tensione nominale) ;
Fig. 8.9 - Circuito FELV
- In caso di guasto nel trasformatore (non di sicurezza)
o tra i circuiti senza separazione elettrica, la persona che
toccasse un polo del circuito secondario è sottoposta ad una
tensione U0 verso terra. L’involucro degli utilizzatori
dovrebbe essere isolato verso terra rispetto alla tensione
U0 anche se è alimentato ad una tensione U2.
·
un guasto proveniente da un circuito di
un altro sistema, provoca normalmente un guasto anche sull’apparecchio
alimentato a tensione ridotta, essendo l’isolamento dell’apparecchio
a tensione ridotta non adatto a resistere alla tensione del
circuito primario. Se la massa dell’apparecchio è collegata
alla terra dello stesso impianto delle masse del primario
(fig. 8.10) i due guasti sono visti dal circuito primario
come un guasto a terra (la tensione sulle masse vale UT)
e interviene il sistema di protezione contro i contatti
indiretti del circuito primario. La vecchia norma 64/8 con
masse isolate da terra permetteva di mettere a
terra un polo del trasformatore (fig. 8.11). La situazione
in questo caso è sempre vista dal primario come un guasto
a terra ma la tensione sulla massa non vale più UT
bensì UT+U2. E’ un metodo
più pratico ma la sicurezza in questo secondo caso è
minore rispetto al primo metodo in quanto generalmente
gli apparecchi a bassissima tensione non sono dotati di morsetto
di terra rendendo difficoltoso il collegamento al conduttore
di protezione. Ora per uniformarsi alle direttive Europee
occorre sempre collegare a terra le masse dei sistemi Felv.
Se il circuito Felv è derivato da un circuito primario protetto
mediante separazione elettrica (trasformatore d’isolamento)
si devono collegare le masse del circuito Felv al conduttore
equipotenziale isolato da terra in accordo con quanto
prescritto per i circuiti protetti per separazione elettrica.
Fig. 8.10 - Circuito
FELV isolato da terra con le masse collegate a terra
- In caso di guasto verso terra sul circuito primario e di
un conseguente guasto sull’utilizzatore, interviene il sistema
di protezione contro i contatti indiretti del circuito primario.
Una persona che venisse a contatto con l’utilizzatore è sottoposta
alla tensione UT.
Fig. 8.11 - Polo
del circuito FELV a terra e masse isolate da terra (non più
ammesso dalla norma) - Un guasto sul circuito primario fa
intervenire il sistema di protezione contro i contatti indiretti
del primario. La persona è sottoposta alla tensione UT
+U2.
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