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Impianti elettrici nelle centrali termiche
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Centrale termica luogo a maggior rischio in caso d'incendio
Se la centrale termica è classificata come luogo a maggior rischio in caso d'incendio l'impianto elettrico deve rispondere alla sezione 751 della Norma Cei 64-8. In particolare le condutture elettriche non devono essere causa di innesco e/o propagazione di incendio. Una conduttura è un insieme costituito da uno o più conduttori elettrici e dagli elementi, comprese le cassette di derivazione, che ne assicurano l'isolamento, il supporto, il fissaggio e, ove necessario, la protezione meccanica. In funzione del tipo di conduttura impiegata e delle caratteristiche presentate da ciascuna di esse, la Norma stabilisce che si debbano adottare specifici provvedimenti. A tal proposito, a seconda della loro pericolosità all'innesco e alla propagazione dell'incendio, le condutture, comprese quelle transitanti, sono organizzate dalla Norma CEI 64-8/7, art. 751.04.2.6 , in tre gruppi :
• a) Condutture che per costruzione non possono né innescare né propagare l'incendio perché sono separati per costruzione dall'ambiente circostante. Non sono richiesti altri provvedimenti di protezione particolari (fig. 4).
• b) Condutture che possono essere causa di propagazione ma non d'innesco d'incendio. Occorre adottare ulteriori provvedimenti contro la propagazione dell'incendio (fig. 5).
• c) Condutture senza requisiti particolari che possono essere causa sia di innesco sia di propagazione dell'incendio. Per questo gruppo devono essere adottati particolari provvedimenti contro la propagazione e l'innesco dell'incendio (fig. 5, 6, 7) .
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Fig. 5 - Condutture del gruppo a
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Fig. 6- Condutture del gruppo b
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Fig. 7 – Condutture del gruppo c
In questo tipo di ambienti è richiesto un grado di protezione almeno IP4X per tutti i componenti dell'impianto elettrico ad esclusione:
• delle condutture, alle quali si applicano i criteri suindicati;
• delle prese a spina per usi domestici e similari;
• degli interruttori di comando, e dispositivi similari, dei circuiti luce;
• degli interruttori automatici con corrente nominale fino a 16 A e potere di cortocircuito fino a 3000 A.
Per i motori elettrici il grado di protezione IP4X è richiesto per la morsettiera e l'eventuale collettore mentre per le altre parti attive che non producono scintille è sufficiente il grado di protezione IP2X. I dispositivi di protezione contro il sovraccarico dei motori devono essere a riarmo manuale a meno che il motore non sia sottoposto a continua sorveglianza (CEI 64-8/7 art. 751.04.5 punto d). Anche gli involucri che racchiudono apparecchi di illuminazione devono possedere un grado di protezione almeno IP4X , grado di protezione che non è richiesto però non nei confronti delle lampade. Per concludere si ricorda che nelle strutture a maggior rischio in caso di incendio i dispositivi di protezione contro le sovracorrenti devono essere installati sempre all'inizio della conduttura. Ai fini antincendio, le condutture di tipo c1) e c2), eccetto i circuiti di sicurezza, devono essere protette mediante dispositivo differenziale, anche ad intervento ritardato, con I dn non superiore a 300 mA. Si vuole in tal modo scongiurare il rischio che eventuali correnti verso terra possano essere causa di innesco d'incendio.
Principali riferimenti legislativi e normativi
DM 12/04/96, “ Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi. “
DM 28/04/05, “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili liquidi.
DM 16/02/82, “ Modificazioni del decreto ministeriale 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi. “
DLgs 233/03 (direttiva Atex 99/92/CE) , "Attuazione della direttiva 1999/92/CE relativa alle prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori esposti al rischio di atmosfere esplosive"
Norma EN 60079-10-1, CEI 31-87, “Classificazione dei luoghi. Atmosfere esplosive per la presenza di gas”
Guida CEI 31-35/A, Guida all'applicazione della Norma CEI EN 60079-10 . Classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas
Fine
marzo 2011
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