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Cavi di bassa tensione a ridotta emissione
di gas tossici e corrosivi e fumi opachi
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2. Emissione di gas tossici, corrosivi e fumi opachi

Le emissioni di gas e fumi durante un incendio (tab. 1), contrariamente a quanto comunemente la maggior parte delle persone è indotta a credere, si dimostrano assai più pericolose e dannose del fuoco stesso perché si propagano in poco tempo a grande distanza dal luogo dell'incendio ed esplicano un meccanismo di azione estremamente rapido nei confronti degli organismi viventi e delle cose. Si possono formare gas molto tossici e letali per le persone (fig. 7) ed altamente corrosivi che possono danneggiare in modo significativo i materiali organici e inorganici (compresi i metalli).

Fig. 7 – Cause ed effetti sulla la persona

I gas alogenati in particolare si dimostrano molto pericolosi perché quando entrano in contatto con l'acqua, anche con piccole parti, formano l'acido. Ad esempio il cloro contenuto nel PVC utilizzato negli isolanti dei cavi fornisce l'acido cloridrico. L'acqua che si combina con questi gas può essere dovunque: l'umidità che si trova negli occhi, nella gola e nei polmoni degli individui, nell'aria, nei sistemi di spegnimento, ecc...Gli incendi nei quali è coinvolta la combustione di materiali alogenati possono essere devastati. L'inalazione dei vapori emessi può causare danni, a volte irreversibili, e persino la morte degli esseri umani mentre "la pioggia acida" ed i vapori acidi possono intaccare e a volte distruggere oggetti e materiali.

Tipo di gas

Formula

Livello di
concentrazione letale
(%)

Monossido di carbonio

CO

>0,5-1

Anidride carbonica

CO2

10% se >10 minuti

Acido solfidrico

H2S

>0,07-1

Anidride solforosa

SO2

>0,5

Ammoniaca

NH3

0,25-0,65

Acido cianidrico

HCN

>0,3

Ossidi di azoto

NOx

0,02-0,07

Acroleina

CH2 :CHCHO

>0,001

Acido cloridrico

HCl

1-2

Cloro

Cl

0,05

 

Tab. 1 - Gas tossici che possono svilupparsi durante un incendio

E' staticamente provato che le vittime degli incendi sono per lo più morte per soffocamento ancor prima che per effetto delle alte temperature. Non dimentichiamo che gli isolanti sono costituiti da materiali organici che bruciando provocano la formazione di anidride carbonica (CO2) e, se come accade di norma negli incendi la combustione avviene in carenza di ossigeno, di monossido di carbonio (CO) che fra i due gas risulta essere il più pericoloso per le persone.

Il monossido di carbonio è altamente tossico, viene emesso in grandi quantità durante un incendio ma soprattutto si dimostra particolarmente insidioso perché, essendo completamente inodore, si presenta inaspettatamente. L'azione tossica si manifesta impedendo all'emoglobina di trasportare ai vari tessuti l'ossigeno necessario. La penuria di ossigeno (anossiemia) si ripercuote principalmente sul cervello, nei reni, e nel fegato. Con livelli di concentrazione superiori a 1% il soggetto può rapidamente cadere in uno stato di incoscienza e morire entro pochi minuti. Con concentrazioni più basse il soggetto cade in uno stato confusionale (sonnolenza, vertigini, perdita del senso di orientamento, forte cefalea) associato ad una fiacchezza muscolare che gli impedisce di allontanarsi dal pericolo e di porsi in salvo. In pochi minuti subentra un coma sempre più profondo finché la morte si manifesta per arresto cardiaco.

In caso di incendio si ha anche una notevole produzione di anidride carbonica. E' meno pericolosa del monossido di carbonio (da non sottovalutare anche l'effetto che determina la sua emissione sull'ambiente) e può provocare come principale effetto tossico l'innalzamento della frequenza respiratoria e a volte, nei casi più gravi, la morte. La parte del sistema nervoso centrale deputata al controllo della respirazione è estremamente sensibile al tasso di anidride carbonica presente nel sangue. Qualsiasi attività fisiologica comporta dispendio energetico per l'organismo con un maggior consumo di ossigeno e un'aumentata produzione di anidride carbonica da parte dei tessuti interessati. Quando il tasso di ossigeno nel sangue diminuisce e aumenta quello dell'anidride carbonica, si attivano i centri encefalici che determinano l'aumento della frequenza respiratoria. Questo processo favorisce una maggiore ossigenazione del sangue e nello stesso tempo una maggiore eliminazione di anidride carbonica. Quando nell'aria c'è poco ossigeno e il tasso di anidride carbonica è elevato, l'aumento della respirazione produce l'effetto opposto. L'anidride carbonica nel sangue invece di diminuire aumenta ulteriormente e, di conseguenza, si crea un meccanismo per cui l'aumento della frequenza cardio-respiratoria determina una sempre più grave insufficienza respiratoria che conduce inevitabilmente all'edema polmonare e alla morte. Il comportamento nei confronti dell'azione tossica dell'anidride carbonica è variabile da individuo ad individuo cosicché alcuni si dimostrano più resistenti di altri. Indicativamente una concentrazione del 2% aumenta la frequenza respiratoria nel 50% delle persone che può arrivare fino al 100% con concentrazioni del 3%. I primi sintomi di intossicazione, con comparsa di cefalea e stato confusionale, si notano generalmente quando si supera il 5%. Oltre il 10% si può avere perdita di conoscenza e se il periodo di permanenza del soggetto in queste condizioni supera i 10-15 minuti si possono avere danni irreversibili che portano alla morte. Un altro problema non trascurabile durante un incendio riguarda le emissioni di fumi densi e opachi sviluppati dai cavi di tipo standard quando bruciano. In pochissimo tempo l'ambiente viene oscurato limitando le possibilità di fuga e ostacolando l'opera delle squadre di soccorso (fig. 8).

Fig. 8 – In pochi minuti i fumi densi e opachi, emessi durante un incendio dai cavi che bruciano, riducono la visibilità ostacolando il raggiungimento delle vie d'uscita.

In alcuni luoghi di installazione tutte queste problematiche non possono essere trascurate e per risolvere in modo soddisfacente le diverse situazioni impiantistiche si deve ricorrere ad un particolare tipo di cavi a ridotta emissione di gas e fumi opachi denominato LS0H acronimo dell'inglese “Low Smoke Zero Halogen” che tradotto significa “ basso fumo zero alogeni”

 

Continua...

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