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La sicurezza degli impianti elettrici nei locali ad uso medico
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3. Il rischio elettrico

Il contatto del soggetto con una parte in tensione può essere, come è noto, diretto o indiretto. Il contatto è diretto, quando avviene con una parte attiva normalmente in tensione, come ad esempio l'anima di rame di un conduttore isolato, indiretto quando avviene con una parte normalmente non in tensione, come una massa o una parte conduttrice collegata ad una massa durante un guasto dell'isolamento. Il contatto indiretto può avvenire tra la massa di un apparecchio (per le particolari condizioni ambientali nei locali chirurgici anche tra l'involucro isolante di un apparecchio) e la terra; attraverso la terra vera e propria e attraverso il contatto con la massa di un altro apparecchio o di una massa estranea (il contatto indiretto può verificarsi anche tra due masse estranee a potenziali diversi). In particolare il contatto indiretto può essere causa per il paziente di rischi elettrici classificabili come microshock e macroshock, eventi pericolosi che possono provocare l'insorgere di fibrillazione ventricolare. Il cuore genera autonomamente una sequenza di segnali elettrici che comandano le fasi di contrazione e dilatazione degli atri e dei ventricoli (fig. 3.1). I fenomeni di natura elettrica che regolano l'attività del cuore sono ben noti e utilizzati in medicina, sia nella diagnostica (elettrocardiografo) sia nella terapia intensiva (defibrillatore).

Fig. 3.1 - Il cuore


In fig. 3.2 è rappresentato il ciclo cardiaco nel quale sono evidenziate la fase di attivazione e di ripresa dell'eccitazione ventricolare.

Fig. 3.2 - Elettrocardiogramma - Situazione normale e periodo critico

Se durante il periodo di recupero dell'eccitazione, che dura una frazione di secondo, intervengono stimolazioni elettriche di origine esterna si possono instaurare movimenti disordinati nel ciclo cardiaco che proseguono anche al cessare della causa che li ha generati. Sono sufficienti intensità di corrente dell'ordine delle decine di microampere per innescare la fibrillazione ventricolare irreversibile (la fibrillazione può essere anche atriale ma, essendo reversibile, è meno pericolosa) e se non si interviene entro pochi minuti applicando al torace dell'infortunato un apposito apparecchio chiamato defibrillatore il cuore e i tessuti cerebrali possono subire lesioni irreparabili. La probabilità che si verifichi la fibrillazione ventricolare è funzione sia dell'intensità di corrente sia della sua durata ma dipende anche dal momento in cui la corrente attraversa il cuore; la fibrillazione ha buone possibilità di innesco quando la corrente fluisce attraverso il cuore durante un periodo critico, in corrispondenza della fase di espansione (diastole), detto di vulnerabilità. Il diagramma che segue (fig. 3.3) esprime la relazione esistente fra l'intensità di corrente e la probabilità che si manifesti la fibrillazione ventricolare. In corrispondenza dei valori 10, 50 e 100 microampere si ha rispettivamente una probabilità che l'evento si verifichi di circa 1,5, 1 e 5 %.



Fig. 3.3 - Diagramma corrente - probabilità di fibrillazione ventricolare

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