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 GUIDA CEI-ISPESL 0-11
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Quali sono le linee da controllare

In teoria tutte, in pratica la guida espone dei criteri di scelta per effettuare una campionatura delle linee da testare, che si basi su considerazioni tecnico-scientifiche. Vengono segnalati sei casi in cui non è necessario il controllo della linea:

1. Linee protette da dispositivi differenziali (in questo caso infatti la corrente Ia coincide con la Idn del differenziale e la condizione Zs <= Uo/Idn è sempre soddisfatta; inoltre le correnti di prova usate dagli strumenti di misura sono maggiori di Idn e quindi la misura farebbe intervenire il differenziale senza poter valutare l’impedenza Zs);

2. Linee di cui siano disponibili calcoli dell’impedenza dell’anello di guasto e quando la disposizione dell’impianto permetta la verifica della lunghezza e della sezione dei conduttori (in base a quanto sostenuto dalla norma CEI 64-8 art. 612.6.1, lett. a, nota);

3. Linee che alimentano circuiti in Classe II;

4. Linee brevi, di sezione elevata, poste in prossimità del trasformatore (in questo caso l’impedenza letta può risultare talmente piccola da risultare addirittura inferiore all’errore strumentale)

5. Linee uguali per tecnica di posa, corrente nominale, sezione del conduttore, limitando la misura solo alla linea più lunga (cioè a maggiore impedenza). Su circuiti identici, cioè stessa sezione e lunghezza, si può effettuare la misura solo sulla linea con protezioni di corrente nominale più elevata.

6. Linee alimentate da trasformatori MT/BT del tipo stella/stella con neutro, perché la misura non è attendibile (inoltre questo tipo di trasformatore richiede la protezione differenziale)

Abbiamo visto quali sono le misure da non fare, vediamo ora quali sono invece le situazioni in cui è opportuno effettuare le misure:

  • Linee terminali, non protette da differenziali
  • Linee lunghe e di sezione limitata (es. linee per illuminazione esterna)
  • Linee che fanno capo ad una medesima protezione
  •  Linee di sezione limitata protette da interruttori con In elevata
  • Linee con elevata caduta di tensione
  • Linee ad elevata reattanza
  • Linee che alimentano utenze particolari, come pompe antincendio, cancelli, ascensori, etc.

Se si stanno effettuando misure in un luogo a maggior rischio in caso d’incendio, in un luogo con pericolo di esplosione, o in altro ambiente a maggior rischio elettrico, è bene aumentare il numero di misure rispetto ad un ambiente ordinario.

Figura 2 – Misura dell’impedenza dell’anello di guasto con circuito a quattro fili

La misura dell’impedenza dell’anello di guasto va fatta collegando i puntali dello strumento tra il conduttore di fase e il conduttore di protezione. Nella misura con circuito a quattro fili (figura 2) due realizzano il percorso attraverso cui scorre la corrente di prova e due misurano il valore di tensione verso terra. Internamente poi, lo strumento effettua il calcolo del rapporto fra tensione e corrente restituendo il valore di impedenza cercato.

Fine
marzo 2003

 

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