Verifiche (2/5)
2. Verifica della protezione contro i contatti indiretti
La protezione contro i contatti indiretti può essere ottenuta con uno dei metodi di seguito indicati:
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Interruzione automatica dell'alimentazione;
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Bassissima tensione di sicurezza (selv) o di protezione (PELV);
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Uso di componenti elettrici di classe II o con isolamento equivalente;
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Luoghi non conduttori;
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Collegamento equipotenziale locale non connesso a terra;
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Separazione elettrica;
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Limitazione della corrente e/o della carica elettrica.
Tutti questi tipi di protezione, se correttamente impiegati, sono ammessi nei sistemi di categoria 0 e I per gli ambienti ordinari. In funzione del tipo di protezione adottato si devono eseguire prove ed esami specifici che andremo di seguito ad illustrare.
2.1 Protezione mediante interruzione automatica dell'alimentazione
2.1.1 Esame a vista
Per questo tipo di installazioni si deve accertare che siano presenti le varie protezioni e che ne sia stata effettuata la regolare messa in opera finalizzata al relativo coordinamento. A tal fine bisogna procedere almeno ai seguenti esami a vista per accertare:
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Efficienza dei collegamenti dei componenti l'impianto di terra ed equipotenziali principali e supplementari (conduttori, dispersori, nodi equipotenziali, ecc..). I conduttori per la messa a terra devono essere nudi oppure identificabili per mezzo del colore giallo-verde. Quando la loro funzione non risulta evidente i loro morsetti devono essere contrassegnati dal segno grafico della terra di protezione;
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Che il conduttore di neutro sia di colore blu chiaro;
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Presenza della documentazione attestante le parti dell'impianto non visibili come ad esempio dispersori o collegamenti ai ferri di armatura non ispezionabili;
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Corretto dimensionamento e adeguate protezioni meccaniche contro il danneggiamento degli elementi costituenti l'impianto di terra ed equipotenzialità;
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Esistenza ed identificazione dei collegamenti equipotenziali principali e del o dei nodi principali di terra;
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Esistenza ed identificazione dei collegamenti equipotenziali supplementari realizzati nei locali a maggior rischio elettrico (locali da bagno, locali ad uso medico, ecc..) o per quelle parti d'impianto (sistemi TT, TN, IT) in cui le protezioni non interrompono l'alimentazione nel tempo richiesto ;
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Stato del sistema all'uscita dei gruppi di continuità ed emergenza e corretto coordinamento delle protezioni anche con la rete sezionata;
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Esatto coordinamento tra impianto di terra e relativi dispositivi di protezione contro i contatti indiretti;
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La corretta scelta dei cavi in funzione della portata e del grado di isolamento richiesto;
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Che la caduta di tensione tra l'origine dell'impianto e la presa o l'utilizzatore non superi il 4% della tensione nominale dell'impianto;
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Che i cavi siano protetti dai sovraccarichi e dai cortocircuiti;
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Che sia stata rilasciata la dichiarazione di conformità e gli allegati di cui alla legge 46/90 per gli impianti realizzati dopo il 13 marzo 1990;
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L'esistenza del progetto quando obbligatorio;
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Che i componenti dell'impianto soggetti alla direttiva bassa tensione, immessi nel mercato dopo il 01/01/97, siano marcati CE (le prese ad uso domestico sono escluse dalla direttiva bassa tensione).
Per gli atri componenti accertare che siano certificati o che sia presente la dichiarazione di conformità alla regola dell'arte;
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L'idoneità dei componenti all'ambiente di installazione;
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Che sia stata approntato un sistema per la protezione contro le sovratensioni;
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Che sia garantito il sezionamento dei circuiti e, ove richiesto, il comando di emergenza.
2.1.2 Prove
Prima di qualsiasi altro controllo del sistema di protezione è raccomandabile effettuare la prova di continuità dei conduttori di terra, protezione, equipotenziali principali e secondari. Si intende con tale prova accertare l'integrità dei collegamenti dell'impianto di terra (non deve essere misurata la resistenza dei circuiti) a partire dai dispersori fino alle masse e masse estranee. Per la prova deve essere impiegato uno strumento in grado di fornire almeno 0,2 A con una tensione a vuoto compresa tra 4 V e 24 V in c.c. o in c.a. Il controllo deve essere effettuato:
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Tra il dispersore (se accessibile) ed il collettore di terra;
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Tra i vari collettori di terra;
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Quando necessario, tra i conduttori di protezione (PE) ed i conduttori equipotenziali (EQ), in presenza di giunzioni o derivazioni, per individuare possibili discontinuità;
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Tra le masse ed i collettori di terra;
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Tra le masse estranee fra di loro e verso le masse.
Fig. 2.1.1 – Prova della continuità dei conduttori di protezione
Fig. 2.1.2 – Prova della continuità dei conduttori equipotenziali principali
Fig. 2.1.3 – Prova della continuità dei conduttori equipotenziali supplementari
Le altre prove previste, oltre alla prova di continuità dei conduttori di terra, di protezione ed equipotenziali, sono effettuate, a seconda alla categoria dell'impianto utilizzatore (I, II e III categoria) e del sistema di bassa tensione (TT,TN, e IT), nei modi di seguito elencati:
continua...