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IMPIANTI

 

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Impianti elettrici nei cantieri(1/11)

1. Generalità

L'impianto di cantiere è costituito dall'insieme dei componenti elettrici, fra loro elettricamente dipendenti, installati all'interno dell'area delimitata dal recinto del cantiere. Il cantiere può essere un luogo all'aperto o al chiuso ove si svolgono lavori temporanei come la costruzione di nuovi edifici, la riparazione, la trasformazione, la demolizione e la ristrutturazione di edifici esistenti, la costruzione di opere pubbliche, strade, ferrovie ecc.. Ha in genere vita breve, appare con l'inizio dei lavori e scompare quando questi sono terminati con il recupero, per un successivo riutilizzo, di gran parte degli impianti e delle attrezzature. La provvisorietà tipica della struttura, che induce spesso a trascurare i problemi legati alla sicurezza, le condizioni ambientali gravose e la presenza di persone poco consapevoli del rischio elettrico rendono, come purtroppo confermano le statistiche (più di un terzo del totale degli incidenti elettrici mortali si verifica nei cantieri edili), particolarmente pericoloso questo ambiente di lavoro. Fortunatamente la sensibilità ai problemi della sicurezza è andata costantemente aumentando negli ultimi anni portando al recepimento di alcune direttive europee che stabiliscono prescrizioni molto severe per la sicurezza generale nei cantieri compresa anche la parte elettrica. La funzionalità e la consistenza dell'impianto elettrico di cantiere sono funzione della durata e delle dimensioni del cantiere e pur non essendo richiesto dalla legge 46/90 nessun tipo di progetto, è sempre raccomandabile, almeno per i cantieri di dimensioni considerevoli, approntare una documentazione completa (schemi dei quadri, dimensionamento protezione e posa delle condutture, misure di protezione dai contatti diretti e indiretti e schema dell'impianto di terra) delle principali caratteristiche dell'impianto. Non dimentichiamo che in caso di incidente elettrico il primo chiamato a rispondere è l'installatore che ha realizzato l'impianto e che ha rilasciato la dichiarazione di conformità come esige la Legge 46/90. Il progetto potrebbe essere invece essere richiesto dal datore di lavoro e dal responsabile della sicurezza nei cantieri assoggettati al D.lgs. 494/96 riguardante la sicurezza e l'igiene del lavoro. L'installatore risponde in prima persona ma la responsabilità pesa gravemente anche sulle spalle del datore di lavoro, del capocantiere, del responsabile della sicurezza e degli stessi lavoratori, come specificato nel D.Lgs 494/96 e dalle altre leggi di attuazione delle Direttive Comunitarie, per quanto concerne la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro. In ogni caso il cantiere è un luogo di lavoro molto particolare e le caratteristiche dell'impianto elettrico devono tenere conto del maggiore rischio elettrico: occorrerà tenere presente le condizioni climatiche, variabili per tutta la durata del cantiere, il rischio di urti, la presenza di polveri ed acqua, la presenza più o meno elevata di persone, la presenza di eventuali ambienti a maggior rischio in caso d'incendio o con pericolo di esplosione.

Le responsabilità dell'impianto elettrico, in relazione alla funzione ricoperta nell'ambito del cantiere, in linea di massima possono essere così individuate:

  • installatore – per la scelta e l'installazione dei quadri che devono essere opportunamente coordinati con le altre apparecchiature a monte e a valle, le condutture compresi i dispositivi di sezionamento e protezione;
  • costruttore dei quadri – per il rispetto delle caratteristiche e delle prove richieste dalle Norme CEI EN 60439 -1 e 60439-4 ;
  • montatori (es. imprese di noleggio e posa dei macchinari) e utilizzatori finali (capocantiere) – per i circuiti terminali di collegamento delle macchine ai rispettivi quadri;
  • datore di lavoro, capocantiere e responsabile della sicurezza – per le macchine fisse, e le apparecchiature portatili o trasportabili.

 

2. Protezione contro i contatti diretti e indiretti

La protezione contro i contatti diretti viene ottenuta tramite isolamento delle parti attive o mediante involucri e barriere. E' bene evitare la protezione mediante ostacoli che può comunque essere utilizzata per breve tempo quando non sono praticabili altre misure. La protezione mediante distanziamento è applicabile alle linee aeree nude. Essendo i cantieri allestiti generalmente all'aperto occorre tener presente che il DPR 164/56 vieta di eseguire lavori in vicinanza di linee aeree ad una distanza inferiore a 5 m (tenendo eventualmente presente anche la lunghezza del braccio delle gru - fig. 1) a meno che, avvertito il gestore dell'impianto, non si provveda ad un'adeguata protezione mediante ostacoli (fig. 2) per evitare contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori delle linee.

Fig. 1 – Distanza minima da linee elettriche

Fig. 2 – Esempio di protezione nei confronti di una linea aerea in media tensione

L'impianto di cantiere è alimentato normalmente da un punto di fornitura provvisorio e trae origine dal punto di allacciamento della linea di alimentazione del quadro generale di cantiere che spesso coincide con i morsetti dell'interruttore limitatore o dell'organo di misura, quando l'energia è fornita direttamente in bassa tensione da un ente distributore, o con un gruppo elettrogeno o una sottostazione prefabbricata di trasformazione MT/BT negli altri casi. L'alimentazione però può essere prelevata anche da un impianto esistente, con l'impianto di cantiere che in questo caso fa capo ai morsetti dell'interruttore immediatamente a monte della linea di cantiere oppure, come nel caso di piccoli cantieri, direttamente dalla presa a spina che alimenta il quadretto di cantiere. Per garantire la protezione contro i contatti indiretti sono ammessi tutti i sistemi indicati dalla Norma CEI 64-8, interruzione automatica dell'alimentazione, componenti di classe II, separazione elettrica, ecc. considerando una tensione di contatto limite ridotta rispetto ad un luogo ordinario a 25 V in corrente alternata e a 60 V in corrente continua. La protezione combinata contro i contatti diretti e indiretti può essere ottenuta mediante il sistema SELV a una tensione nominale non superiore a 50V in corrente alternata o 120V in corrente continua con l'alimentazione fornita da una sorgente di sicurezza con adeguate caratteristiche di separazione (motori generatori, trasformatori di sicurezza, batterie, ecc..).

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