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Nuova Legge 46/90: rottura tra Ministero e Associazioni


Sicurezza impianti: rottura tra le associazioni presenti e convocate nella "Commissione Impianti" presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MSE) ed i funzionari del Ministero, il testo preparato dal MSE non ha l'approvazione dei partecipanti

Al Ministero dello Sviluppo Economico era in corso, nell'ambito della Commissione Impianti, una difficile mediazione per portare un testo concordato del Dlgs. per il " riordino della legislazione in materia impiantistica " all'approvazione entro il 31/12/2006.

Si tratta della "nuova" Legge 46/90 i cui lavori sono in atto da tempo e che avevano subito una forte accelerata tra settembre ed ottobre 2006: ci sono state diverse riunioni della "Commissione impianti" a cui sono state invitate diverse associazioni degli installatori, dei Distributori di energia (elettrica e gas), i rappresentanti dei professionisti (Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dei Periti), ma a cui non partecipano importanti Enti quali l'UNI (ed in particolare il CIG per gli impianti a gas). l'Autorità per l'Energia Elettrica e per il Gas che da tempo si è interessata del settore e nemmeno i Consumatori.

Già la composizione del gruppo sembra non essere correttamente formata e molto spostata verso le componenti elettriche e di parte, ma almeno consentiva il dibattito sulle diverse posizioni ed ha prodotto un testo mediato e concordato.

Infatti, nonostante l'etoregenità del tavolo i lavori a tappe forzate hanno portato ad un testo in qualche modo concordato tra le diverse associazioni ed Enti presenti, testo che doveva essere solamente perfezionato per alcuni aspetti ma che in gran parte rispondeva alle mediazioni convenute tra le parti.

Nelle ultime riunioni si è verificato un blitz che si ha ragione di ritenere sia conseguente all'intervento di alcune forze esterne che certamente devono difendere altri interessi e che non hanno a cuore quello inalienabile della sicurezza dei cittadini: il testo finale distribuito ed inviato al Ministero dell'Ambiente (che DEVE dare la sua approvazione) NULLA ha a che fare con quello precedente che deriva dai due anni di lavori e dalla concertazione degli ultimi mesi.

In pratica alcuni funzionari del Ministero hanno avocato a se la stesura del testo finale e lo hanno riscritto, come se il lavoro delle associazioni ed Enti presenti al tavolo fosse da considerarsi nullo.

Ma è possibile far uscire un Decreto che ha per scopo il "riordino" con un testo NON concordato con le associazioni degli installatori e con le altre forze economiche che quotidianamente lavorano nel settore della sicurezza?

Ora quel testo è stato inviato al Ministero dell'Ambiente che deve esprimere il suo vincolante parere, per poi tornare allo MSE per l'iter conclusivo visto che è un Decreto Interministeriale, ed essere approvato e pubblicato entro il 31/12/2006.

Il Ministero dell'Ambiente potrà mai dare il suo parere favorevole SENZA l'accordo delle principali parti economiche che operano nel settore? E senza ascoltare il parere (che riteniamo essenziale) di chi ha svolto una funzione di stimolo per l'attuazione della Legge 46/90 e che ha prodotto migliori risultati in soli due anni dell'insieme dei precedenti 15?

Ci faremo parte attiva perchè siano ascoltate anche le parti competenti e non solo gli interessi di parte e tra gli oscuri corridoi ministeriali.

 

Fonte: www.gas.it

 

 

28 novembre 2006

 

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