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Progetto di Norma CEI C866
Variante alla guida CEI 31-35 contenente un esempio relativo alle centrali termiche
Nell'agosto 2002, con la pubblicazione della variante V1 nella nuova appendice GE alla Guida CEI 31-35 (in vigore dal 1 ottobre 2002), riguardante i luoghi di ricovero autoveicoli cioè le AUTORIMESSE è iniziata da parte del CEI una serie di esempi di luoghi particolari che, sotto certe condizioni, non sono da considerare con pericolo di esplosione ai fini dei requisiti degli impianti elettrici.
Ora è in inchiesta pubblica (scadenza 31 luglio 2003) il progetto C866 che dovrebbe diventare la variante V2 all'appendice GE della guida CEI 31-35 - Guida all'applicazione della norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30). Questo progetto riguarda le centrali termiche alimentate a gas naturale (metano) per la climatizzazione di edifici e ambienti. La limitazione dell'applicazione ad edifici ed ambienti è solo apparente, in quanto il progetto di variante estende, per analogia, l'utilizzo delle condizioni in esso contenuto anche ad altri luoghi di installazione di impianti termici alimentati a gas naturale.
Il progetto riporta all'inizio una serie di definizioni utili alla comprensione delle condizioni successive. Ne riportiamo le più significative:
- Impianto interno: complesso delle condotte compreso tra il punto di consegna del gas e gli apparecchi utilizzatori (questi esclusi)
- Impianto termico: complesso dell'impianto interno, degli apparecchi e degli eventuali accessori destinato alla produzione di calore
- Centrale termica: uno o più locali comunicanti direttamente tra loro, destinato/i all'installazione di un impianto termico, nel/i quale/i sia consentito solo lo svolgimento di attività direttamente legate al funzionamento dell'impianto termico (es. locale/i d'installazione dell'impianto di produzione di calore per la climatizzazione di edifici ed ambienti e/o per la produzione di acqua calda e/o acqua surriscaldata e/o vapore);
- Aperture di aerazione: aperture permanenti di aerazione realizzate su pareti esterne verticali.
- Pressione nominale di esercizio:pressione relativa del gas naturale con la quale è normalmente alimentato l'impianto termico.
Successivamente vengono descritte le sette condizioni, soddisfatte le quali la centrale termica, agli effetti della realizzazione dell'impianto elettrico, non è da considerare luogo con pericolo di esplosione:
- Sia rispettata la regola di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio della centrale termica, come descritto nell'allegato al DM 12/04/96 "Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi" e successive modificazioni. Ricordiamo che il suddetto decreto si applica agli impianti di portata termica complessiva superiore ai 35 kW, mentre il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) diventa obbligatorio per impianti di portata termica superiore a 116 kW (attività 91 del DM 16/02/82). Ne discende che la presenza del CPI garantisce in genere il rispetto di quanto prescritto dalla regola tecnica prevista dal DM 12/04/96.
- Il gas combustibile sia gas naturale (metano), cioè avente caratteristiche fisico-chimiche del tutto simili a quelle previste per la sostanza 202 della tabella GA-1 della guida CEI 31-35. Ricordiamone alcune: temperatura d'infiammabilità < 0 °C; temperatura d'accensione 482 °C; limiti di esplodibilità in aria LEL 3,93 - 6,60 UEL 13,20 - 17,50.
- Se la centrale termica ha pressione nominale di esercizio fino a 0,02 bar, deve avere almeno una superficie di aerazione di 0,3 mq, oppure
Se la centrale termica ha pressione nominale di esercizio fino a 0,04 bar, deve avere almeno una superficie di aerazione di 0,5 mq, oppure
Se la centrale termica ha pressione nominale di esercizio compresa tra 0,02 bar e 0,04 bar, deve avere almeno una superficie di aerazione di valore compreso tra 0,3 mq e 0,5 mq ottenuto per interpolazione lineare tra i due valori.
- La dimensione massima del foro di emissione dovuto a guasti sia di 0,25 mmq. Questo è un valore di difficile individuazione essendo dipendente da una serie molteplice di fattori, quali i materiali utilizzati e la periodicità della manutenzione. La guida CEI 31-35, all'art. GB3 fornisce alcuni esempi relativamente ad alcune sorgenti di emissione quali flange, valvole, pompe, compressori centrifughi ed alternativi, etc.
- Le aperture di aerazione siano realizzate secondo quanto prescritto dal DM 12/04/96 e con le dimensioni indicate al punto 3. Tali aperture siano realizzate in modo da evitare la formazione di sacche di gas. Nel calcolo della superficie di aerazione si tengono in considerazione anche eventuali griglie e/o reti.
- L'impianto termico sia realizzato a regola d'arte. Questa condizione viene attestata, per gli edifici adibiti ad uso civile, dal rilascio della dichiarazione di conformità dell'impianto di riscaldamento ai sensi della legge 46/90. Per gli impianti adibiti ad uso non civile si attende l'entrata in vigore del DPR 380/01 che estenderà il rilascio della dichiarazione di conformità agli edifici "quale che ne sia la destinazione d'uso".
- L'impianto termico sia esercito e mantenuto con modalità tali da assicurare nel tempo il mantenimento dei requisiti di sicurezza originali e sottoposto alle manutenzioni e verifiche periodiche previste dalle disposizioni legislative ad esso applicabili (es. DPR 412/93 e successive modificazioni).
In conclusione se tutte le sette condizioni sono soddisfatte, la centrale termica non è considerato un luogo con pericolo di esplosione. In caso contrario sarà necessaria la classificazione dei luoghi in base alla norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30).
Inoltre non è da considerare con pericolo di esplosione ai fini dell'impianto elettrico, nemmeno la parte di impianto installato all'esterno della centrale termica (es. valvola di intercettazione generale), se presenta sorgenti di emissione con foro di guasto non superiore a 0,25 mm2.
Nel progetto di norma sono stati considerati fattori ininfluenti e quindi non considerati:
- l'altezza sul livello del mare dell'impianto termico
- il valore della portata termica (avendo calcolato le aperture minime in base alla pressione nominale)
In un'ultima nota, viene presentato un semplice consiglio installativo: installare i componenti elettrici ad almeno 10 cm, in ogni direzione, da qualsiasi componente dell'impianto termico.
Terminiamo l'analisi di questo progetto con una eccezione alla sua validità. Infatti non si applica agli apparecchi a bordo del generatore di calore, per i quali la valutazione del rischio di esplosione spetta al costruttore, in base a quanto previsto dal DPR 661/96.
5 luglio 2003
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