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Ambienti a maggior rischio in caso d'incendio
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gruppo c -  condutture che presentano predisposizione all'innesco e alla propagazione dell'incendio. Possono essere  realizzate con cavi multipolari provvisti di conduttore di protezione, installati in vista  oppure con cavi sprovvisti  di conduttore di protezione, contenuti in canalette di metallo aperte  o in tubi e canali non di metallo con grado di protezione almeno IP 4X e che offrano specifiche garanzie di comportamento all'incendio ( resistenti alla prova del filo incandescente a 850°C). La funzione di conduttore di protezione può essere svolta dal canale stesso (o tubo) se metallico e dichiarato idoneo dal costruttore mentre  nei canali o tubi costruiti con materiale isolante come cautela aggiuntiva può essere impiegato un conduttore di protezione nudo. In tal modo lungo tutto il circuito, affiancato ai conduttori di fase, corre il conduttore di protezione che, nel punto in cui avviene il guasto all'isolante del conduttore di fase, raccoglie e convoglia a terra la corrente di guasto. Si può così rilevare sia un guasto fase-terra sia un guasto fase-fase che,  con la presenza del conduttore di protezione nudo, è tramutato in un guasto fase-terra offrendo la possibilità di eliminare il guasto al suo insorgere. Anche per questo gruppo  dovranno essere adottate particolari precauzioni  contro questo problema. I provvedimenti da prendere sono indicati nei successivi paragrafi.

Gruppo c

Condutture che possono costituire causa d'innesco e propagazione d'incendio

CONDUTTURA

Posa : in vista a parete

Posa : in vista su canale o tubo metallico

Posa : in vista su canale o tubo isolante

Protezione : Protezione : Protezione : canale o tubo protettivo in materiale isolante con grado di protezione minimo IP4X in grado di sopportare le prove di resistenza al calore anormale e al fuoco  850 °C
Tipo di cavi : multipolari provvisti di conduttore PE Tipo di cavi : unipolari e multipolari (senza PE) Tipo di cavi : unipolari o multipolari (con o senza PE)

CONDUTTORE DI PROTEZIONE (PE)

Incorporato e costituito da un'anima del cavo

La funzione di PE può essere svolta da passerella, se idonee allo scopo, altrimenti utilizzare un conduttore nudo o isolato

Il conduttore PE non è richiesto ai fini della protezione contro l'incendio, può essere un conduttore nudo o isolato inserito nel tubo protettivo o nel canale

REQUISITI PARTICOLARI RICHIESTI

Utilizzare cavi non propaganti la fiamma  se installati singolarmente o distanziati non meno di 25 cm. Diversamente utilizzare cavi non propaganti l'incendio purché installati in quantità tale da non superare il valore unitario di materiale non metallico stabilito dalla Norma CEI 20-22. Altrimenti  è necessario adottare uno dei provvedimenti indicati nel successivo paragrafo 1.5.4

Utilizzare cavi non propaganti l'incendio se installati in quantità tale da non superare il valore unitario di materiale non metallico stabilito dalla Norma CEI 20-22. Altrimenti è necessario adottare uno o più provvedimenti indicati nel successivo paragrafo 1.5.

Utilizzare cavi non propaganti la fiamma.

 

 

Se i cavi sono installati in luoghi di tipo 02 e risultano raggruppati in quantità significativa in rapporto alle altre sostanze combustibili presenti, potrebbe essere necessario l'impiego di cavi a bassa emissione di fumi o gas tossici (Norma CEI 20-38). Se i cavi sono installati in luoghi di tipo 02 e risultano raggruppati in quantità significativa in rapporto alle altre sostanze combustibili presenti, potrebbe essere necessario l'impiego di cavi a bassa emissione di fumi o gas tossici (Norma CEI 20-38). Se i cavi sono installati in luoghi di tipo 02 e risultano raggruppati in quantità significativa in rapporto alle altre sostanze combustibili presenti, potrebbe essere necessario l'impiego di cavi a bassa emissione di fumi o gas tossici (Norma CEI 20-38).

Tab. 5.6

Fig. 5.3 - Esempi di condutture del gruppo c

5.4  Condutture mobili

Le condutture che devono essere mosse durante l'uso e che come tali possono essere sottoposte a severe sollecitazioni meccaniche con conseguente danneggiamento potrebbero dare luogo a guasti con conseguente pericolo d'innesco d'incendio. Per questo motivo nei luoghi a maggior rischio in caso d'incendio devono essere  impiegati  cavi idonei come ad esempio quelli utilizzati nei cantieri edili  (tipo H07RN-F).

5.5  Protezioni da adottare contro il pericolo d'innesco dell'incendio

I provvedimenti che sono stati adottati nei tre gruppi di condutture sono finalizzati ad ottenere una protezione meccanica contro il danneggiamento dei cavi, alla limitazione dell'apporto di comburente e ad evitare che si depositino particelle infiammabili sui cavi (utilizzo del grado di protezione IP4X) e ad assicurare un elevato valore delle correnti di corto circuito anche nel caso di guasto a terra nei sistemi TN-S (configurazione PE). Se si adottano tali misure si possono realizzare le protezioni contro le sovracorrenti secondo i criteri generali indicati dalle norme CEI 64/8.
Le condutture che hanno origine nei luoghi a maggior rischio in caso d'incendio devono essere protette contro i sovraccarichi ed i cortocircuiti tramite apparecchi di protezione posti all'origine dei circuiti sia quelli che attraversano i luoghi in oggetto sia quelli che hanno origine nei luoghi stessi (i dispositivi di protezione dei circuiti che hanno inizio all'interno del luogo può essere attuata installando i quadri anche all'interno di questi particolari ambienti). La norma 64/8 per i luoghi ordinari prevede l'installazione del dispositivo di protezione dalle sovracorrenti in un qualsiasi punto della linea se non ci sono derivazioni né prese a spina; il dispositivo interviene in ogni caso correttamente anche se si deve accettare il rischio di non intervento per un guasto non franco a monte del dispositivo. Questa soluzione non è però accettabile per gli ambienti maggior rischio in caso d'incendio che, infatti, richiede sempre il dispositivo di protezione dalle sovracorrenti all'inizio della linea. La protezione delle condutture dalle sovracorrenti assume in questo caso un ruolo fondamentale. La conduttura, protetta secondo la Norma CEI 64-8, può essere percorsa da una corrente di valore appena inferiore a 1,45 IZ raggiungendo temperature inferiori a 114 C° per il PVC (riferito ad una temperatura iniziale di cortocircuito pari a quella massima di servizio 70 C°) e a 145 C° per l'EPR (riferito ad una temperatura iniziale di cortocircuito pari a quella massima di servizio 85 C°). Queste temperature, anche se riducono la vita convenzionale del cavo, non sono in genere causa di innesco d'incendio. In ogni caso, per ottenere un margine di sicurezza maggiore, la protezione da sovraccarico può essere ottenuta stabilendo come condizione ed imponendo in tal modo che il cavo non sia mai percorso da una corrente superiore alla sua portata, essendo If la corrente convenzionale di intervento del dispositivo di protezione. Rimane naturalmente valido quanto indicato dalla 64/8 che sconsiglia l'installazione di protezioni contro i sovraccarichi nei casi in cui un'improvvisa interruzione può causare pericolo, ad esempio sull'illuminazione di sicurezza, e che indica i casi in cui si può omettere la protezione contro il corto circuito come ad esempio per il tratto che collega il trasformatore al primo quadro.

5.5.1 Prescrizioni aggiuntive per le condutture del gruppo c

Per le condutture del gruppo c devono essere rispettate alcune prescrizioni aggiuntive:
2. i circuiti nei sistemi TT e TN devono essere protetti mediante interruttore differenziale, anche se a intervento ritardato, con Idn non superiore 300 mA per i circuiti terminali e non superiore a 1A per i circuiti di distribuzione (quando guasti resistivi possano innescare un incendio, per esempio per riscaldamento a soffitto mediante sistema a pellicola riscaldante, la Idn deve essere di 30 mA);
3. protezione nei sistemi IT mediante dispositivo in grado di controllare con continuità le correnti di dispersione verso terra e di aprire automaticamente il circuito al decadere dell'isolamento. Qualora per motivi di continuità del servizio ciò non fosse possibile è sufficiente, anziché aprire automaticamente il circuito, un allarme ottico ed acustico. Il personale deve essere istruito, in caso di allarme per primo guasto, ad intervenire per operare l'apertura manuale del circuito il più preso possibile;
le prescrizioni 2 e 3 non si applicano alle condutture facenti parte dei circuiti di sicurezza, alle condutture racchiuse in involucri con grado di protezione almeno IP4X, ad eccezione del tratto finale necessario al collegamento dell'apparecchio utilizzatore.


5.6  Protezioni da adottare contro la propagazione dell'incendio

Le condutture del gruppo a non necessitano di cavi con particolari requisiti mentre per il gruppo b e il gruppo c può essere necessario predisporre almeno una delle seguenti misure :

·       utilizzare cavi non propaganti la fiamma (CEI 20-35), se installati individualmente oppure distanziati tra loro almeno 25 cm nei tratti in cui  seguono lo stesso percorso oppure se fanno parte di condutture con grado di protezione almeno IP4X  (le canaline se posate orizzontalmente ostacolano la propagazione dell'incendio mentre se sono posate verticalmente possono alimentare le fiamme a causa dell'effetto camino);

·       utilizzare cavi non propaganti l'incendio  (CEI 20-22),  sempre che non superino il quantitativo di materiale non metallico indicato nella norma. La Norma prevede prove a gravosità graduale a seconda del tipo di cavo. Per ogni prova è previsto un quantitativo di materiale non metallico (isolante, riempitivo ecc..) per metro lineare di fascio di cavi. Se il quantitativo di materiale non metallico supera quello previsto dalle Norme bisogna adottare i provvedimenti indicati al punto successivo ;

·       adottare sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti come indicato nella Norma CEI 11-17.

Tali sbarramenti sono costituiti da barriere in materiale incombustibile disposte sul percorso dei cavi (lana di roccia, sabbia, materiali intumescenti in grado di espandersi se sottoposti all'azione del fuoco ecc.). Le barriere devono avere forma e dimensione adatte ad impedire lo scavalcamento della fiamma e, se necessario, devono poter essere smontate per permettere l'eventuale aggiunta di cavi. Devono avere, in relazione al tipo di cavi installati, alla loro modalità d'installazione, alla disponibilità di mezzi d'intervento ecc.,   una distanza tale da impedire che l'incendio possa innescarsi e svilupparsi. In generale si ritiene sufficiente l'adozione di sbarramenti disposti in corrispondenza degli attraversamenti  senza tuttavia superare i seguenti distanziamenti : 5 m nei percorsi verticali e 10 metri nei percorsi orizzontali. Con cavi non propaganti l'incendio si possono adottare distanziamenti di 10 m per i tratti verticali mentre per quelli orizzontali gli sbarramenti non sono strettamente necessari. Sbarramenti sono consigliati, a prescindere dal tipo di cavi, all'entrata dei quadri o delle altre apparecchiature elettriche possibili sedi di archi. Gli sbarramenti sono inoltre opportuni per cavi in cunicolo o canaletta se questi sono sede di circolazione d'aria. Se è necessario ripristinare la resistenza al fuoco di elementi costruttivi attraversati da condutture bisogna otturare non solo il foro lasciato libero dalla conduttura, ma anche l'interno della conduttura stessa. Entrambe le barriere devono avere un grado REI di resistenza al fuoco almeno uguale, ma non inferiore, a quello richiesto dalla classe del compartimento antincendio originario. Se il tubo però è conforme alle norme CEI 23-25, (autoestinguente alla fiamma) se il diametro interno non supera i 30 mm, se il grado di protezione non è inferiore a IP33 e se le estremità del tubo, se in ambiente chiuso, entrano in custodie con grado di protezione non inferiore a IP33,  non è necessario otturarne l'interno.

5.7  Riduzione delle temperature di servizio

Per i cavi in PVC privi di guaina la Norma prescrive una riduzione della temperatura di servizio. Nel caso di conduttori in rame la temperatura di esercizio dovrà essere ridotta a  55 C° e, in caso di corto circuito, dai 160 C° in condizioni ambientali normali ai 140 C°. In pratica si rende necessario ridurre il valore K del cavo. Ad esempio, in caso di corto circuito in un cavo in rame isolato in PVC, dovrà essere:

dove:

C = costante del conduttore rappresentante il rapporto fra il calore specifico del materiale (riferito al volume) costituente il conduttore e la resistività;

Tcc = temperatura massima ammissibile in condizioni di corto circuito in ambiente normale;

Ta  = temperatura ambiente.

In  ambiente a maggior rischio in caso d'incendio il nuovo valore  KI sarà:

da cui:

nel nostro caso (per un cavo in rame isolato in PVC, K=115) il nuovo valore di K sarà:

Per finire occorre ricordare che anche per i cavi isolati in gomma G9 e privi di guaina la Norma prescrive una riduzione della temperatura di servizio a 70 C°.

continua....

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