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L’interruttore magnetotermico
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3. La caratteristica di intervento tempo-corrente

L’azione combinata dei due sganciatori determina l’intervento dell’interruttore in tempi che dipendono dalla sua caratteristica d’intervento tempo-corrente. Se l’interruttore e del tipo per impianti domestici e similari deve rispondere alla norma EN60898-1 (CEI 23-3/1). Si tratta di interruttori con correnti nominali fino a 125 A non regolabili (gli interruttori per uso industriale, rispondenti alla norma EN 60947-2 - CEI 17-5, solitamente prevedono la possibilità di regolare sia lo sganciatore termico sia quello magnetico) per i quali sono previste tre tipi di caratteristiche di intervento che si differenziano soprattutto per la corrente di intervento istantaneo (in commercio si possono trovare anche interruttori di tipo Z e K con curve di intervento variabili a seconda del costruttore):

  • tipo B;
  • tipoC;
  • tipoD.

La curva di tipo C (fig. 5) è la più utilizzata per circuiti ohmico induttivi con medie correnti di spunto, quella di tipo D (fig. 6) è adatta alla protezione di carichi fortemente induttivi, per evitare che elevate correnti di inserzione possano determinare un intervento indesiderato dello sganciatore magnetico, mentre quella di tipo B (fig. 4) trova applicazione nella protezione di circuiti per i quali è richiesto che il magnetico intervenga per basse correnti. Le caratteristiche di intervento caratterizzano il comportamento dell’interruttore in presenza di una sovracorrente e forniscono i tempi di intervento in relazione alla corrente che lo attraversa. I valori minimi sono stabiliti dalla norma e sono forniti, sottoforma di curve, dal costruttore stesso.


Fig. 4 – Caratteristica di intervento tipo B


Fig. 5 – Caratteristica di intervento tipo C


Fig. 6 – Caratteristica di intervento tipo D

 

Fine
01-11-2012

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