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LA SICUREZZA ELETTRICA
IN BASSA TENSIONE
Il progetto (11)
15.11
Protezione delle persone
15.11.1
La sicurezza nella cabina di trasformazione
Secondo quanto ampiamente
trattato nel capitolo relativo alle cabine d’utente s'intende,
anche se in modo sommario, valutare i problemi inerenti la
protezione delle persone nella cabina di trasformazione della
quale, per comodità, riportiamo i dati progettuali più importanti:
Alimentazione M.T.
a neutro isolato (dati forniti dalla società distributrice) |
|
Tensione di alimentazione
nominale |
U1
= 15000 V |
Corrente di guasto |
IG =
175 A |
Tempi di intervento
delle protezioni in M.T. |
t = 0,6 s |
Potenza di corto
circuito |
ACC
= 378 MVA |
Corrente di corto
circuito simmetrica alla consegna |
ICC
= 12,5 kA |
Tensione massima
di riferimento dell’isolamento |
Um
= 17,5 kV |
Frequenza |
f = 50 Hz |
Resistenza di
terra |
RT=0,5 W |
|
|
Trasformatore MT/BT |
|
Potenza |
Sn
= 630 kVA |
Tensione nominale |
U1/U2
= 15/0,4 kV |
Collegamento |
Dyn: gruppo
11 |
Tensione di corto
circuito |
UCC%
= 4% |
Perdite nel
rame |
PCu=
6,5 kW |
Raffreddamento
|
ONAN |
15.11.2
Impianto di terra
L’impianto di terra è stato
eseguito, in conformità alle Normative vigenti, con una conformazione
di tipo a maglia e da misure effettuate in condizioni di normale
funzionamento col metodo voltamperometrico la resistenza di
terra RT è risultata essere di 0,5 W, valore molto
vicino a quello calcolato, in fase di progetto, con la seguente
formula semplificata:
dove:
r=resistività di un terreno
organico umido (Wm)
r=raggio del cerchio di
area equivalente alla maglia (m)
Come conduttore di terra
sarà impiegato un conduttore in corda di rame nudo di 35 mm2.
La sezione è scelta soprattutto per ragioni di carattere meccanico
in quanto, con una corrente di guasto di 175 A e tempi di
intervento di 0,6 s (dati forniti dall’Ente Distributore),
sarebbe sufficiente anche la sezione minima prevista dalle
Norme e cioè 16 mm2. Il conduttore equipotenziale
(EQ) che collega il trasformatore al nodo equipotenziale e
il PE1 che collega il neutro al nodo equipotenziale che, come
sappiamo, possono essere percorsi da correnti che dipendono
da U0 e dall’impedenza dell’anello di guasto, sono
stati dimensionati per la massima corrente di corto circuito
che si ha immediatamente a valle del secondario del trasformatore
(sezione scelta 185 mm2).
15.12
Parte in bassa tensione
15.12.1
Verifica delle tensioni di contatto sul quadro di bassa tensione
Si effettua la verifica
delle tensioni di contatto sulle masse di bassa tensione per
accertare se, come normalmente accade, la tensione UC
è inferiore a 50V.
Fig.
15.9 – Guasti in cabina
immediatamente a valle del trasformatore
ZMT = impedenza
lato MT trasferita al secondario del trasformatore;
ZTR= impedenza
del trasformatore;
ZF1= impedenza
conduttori di fase dal trasformatore al primo interruttore;
ZEQ= impedenza
conduttore equipotenziale delle masse di cabina;
ZPE1=impedenza
collegamento del centro stella col nodo equipotenziale;
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Fig.
15.10 – Schema equivalente
per un guasto sulle masse di cabina
Con riferimento ai dati
raccolti nella tabella riepilogativa, relativi alla resistenza
e alla reattanza dei vari tratti componenti il circuito dell’anello
di guasto (fig. 15.10), si può calcolare la tensione di contatto
a vuoto UC0. Trascurando l’impedenza della massa
attraversata dalla corrente di guasto si ha:
IG1 , come sappiamo,
è funzione dell’impedenza dell’anello di guasto perciò si
ha:
continua...