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Cabine MT/bt - Trasformatori
(4/4)

Le dimensioni standard dei trasformatori a secco senza involucro sono riportate in tabella 11 (CEI 14-12).



Potenza

Nominale

(kVA)

a

Altezza

(mm)

b

Larghezza

(mm)

c

Profondità

(mm)

100

1300

1450

760

160

1400

1550

810

250

1500

1600

850

400

1700

1650

870

630

1850

1850

1000

1000

2150

2000

1090

1600

2450

2250

1250

2500

2650

2550

1400

Tab. 11 - Dimensioni di ingombro standard dei trasformatori a secco senza involucro

Collegamenti e indice orario del gruppo

I trasformatori possono avere gli avvolgimenti collegati a triangolo, a stella oppure a zig-zag (fig. 2)

Fig. 2 - Gli avvolgimenti possono essere collegati a triangolo, a stella oppure a zig-zag

Con le lettere dell'alfabeto maiuscole D, Y, Z si indica il tipo di collegamento al primario mentre con le lettere minuscole d, y, z il tipo di collegamento al secondario. Se al secondario è accessibile il neutro si aggiunge la lettera minuscola n. Le tensioni primarie sono sfasate in anticipo rispetto alle tensioni secondarie di un angolo di 30° moltiplicato per l'indicatore del gruppo (indice orario). Così, ad esempio, con la sigla Dyn11 (fig. 3, tipo di collegamento più diffuso in Italia) si identifica un trasformatore con gli avvolgimenti primari a triangolo (D), gli avvolgimenti secondari a stella (y), il centro stella accessibile (n) e con uno sfasamento angolare in anticipo fra i vettori delle tensioni primarie e quelli delle tensioni secondarie di 330° (30°x11).

Fig. 3 – Sigla identificativa del tipo di collegamento

Variazione del rapporto di trasformazione

Per permettere la regolazione della tensione secondaria in funzione delle eventuali variazioni della tensione di alimentazione primaria (indicativamente ± 10%), sul primario i trasformatori sono generalmente muniti di prese che permettono, inserendo o disinserendo spire, una regolazione del rapporto di trasformazione. A parità di tensione primaria, se si inseriscono spire, aumenta il rapporto di trasformazione e si riduce la tensione sul secondario, viceversa, se si disinseriscono spire, diminuisce il rapporto di trasformazione e si eleva la tensione sul secondario. Le prese devono essere specificate dall'acquirente o, per casi particolari, accordandosi direttamente col costruttore. La Norma 14-34, riguardante i trasformatori immersi in olio, indica per l'avvolgimento in alta tensione un campo preferenziale delle prese di ± 2,5 % o ± 2 x 2,5 % (con un massimo di 7 posizioni) e un campo di regolazione massimo del 15 %. Nei trasformatori in olio le prese sono collegate ad un commutatore manovrabile solo fuori tensione. Per i trasformatori a secco le Norme (CEI 14-12) specificano che l'avvolgimento ad alta tensione è normalmente munito di prese, collegate mediante piastrine di connessione, con un campo di regolazione di ± 2,5 %, oppure ± 2 x 2,5 %, oppure +2x 2,5 % / – 3x 2,5 %. I valori percentuali, in più o in meno, sono relativi al numero di spire primarie inserite o disinserite. Il segno più indica che si inseriscono spire il segno meno che si disinseriscono spire.

Rumore

I lamierini del trasformatore sono sottoposti ad un campo magnetico che durante un periodo, pari a 20 ms, cambia polarità due volte. Ad ogni periodo, la forza di repulsione che si genera tra i lamierini, raggiunge il suo massimo due volte facendoli quindi vibrare con una frequenza di 100 Hz. La potenza sonora che ne consegue, misurata in dB, deve essere contenuta al di sotto di determinati valori. Le norme (CEI 14-12 e CEI 14-34) stabiliscono, in funzione della potenza nominale, i livelli di potenza sonora massimi rilevati in assenza di carico, alla frequenza e tensione nominale.

Compatibilità elettromagnetica

I campi elettrici generati dalle cabine MT/BT non sono significativi ai fini dell'esposizione della popolazione o dei lavoratori e quindi il processo di riduzione riguarda solo ed unicamente i campi magnetici.Per cercare di semplificare, limitando al massimo la perdita di validità dei risultati, vengono individuate due sole tipologie di sorgenti di campo:
La sorgente puntiforme, cioè di piccole dimensioni rispetto alle distanze alle quali interessa valutare l'intensità del campo, schematizzata da una spira circolare percorsa da corrente. La sorgente puntiforme mira a simulare apparecchiature o componenti di apparecchiature presenti in cabina, ad esempio quelle contenute all'interno del quadro elettrico;

La sorgente sistema di conduttori (filiforme), costituita da conduttori paralleli singoli, in coppia o in terna, la quale intende invece rappresentare i diversi percorsi di conduttori e cavi presenti nell'impianto di una cabina.

La guida CEI 106-12 si propone di fornire criteri progettuali generali e di indicare soluzioni tecniche allo scopo di contenere i campi magnetici a 50 Hz prodotti dalle cabine secondarie MT/BT nelle aree abitative circostanti. Tali criteri e soluzioni considerano sia la riduzione dei campi alla sorgente, attraverso lo studio della disposizione ottimale delle apparecchiature e dei circuiti, sia la riduzione dei campi nell'area da proteggere, mediante sistemi di schermatura realizzati, mediante materiali conduttori e ferromagnetici, in vicinanza di tali aree. I criteri e le soluzioni sono principalmente orientate alle cabine MT/BT, ma le indicazioni generali sono applicabili anche ad altri tipi di impianti, in cui siano presenti sorgenti di campo magnetico di tipo similare. Per maggiori dettagli si rimanda all'articolo "Metodi e criteri di riduzione dei campi magnetici prodotti dalle cabine elettriche MT/BT"

Fine

14/10/2012

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