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IMPIANTI

 

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Impianti elettrici nelle autorimesse private
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L'impianto elettrico

Tutti i componenti dell'impianto elettrico, a prescindere dalla classificazione dei luoghi, devono essere protetti contro il rischio di danneggiamento meccanico da parte degli autoveicoli in movimento e devono pertanto essere adeguatamente ubicati e/o protetti.

In particolare:

– gli interruttori e le prese a spina devono essere installati ad altezza non inferiore a 1,15 m dal pavimento (in pratica collocati a 1,15 m per tener conto anche dell'abbattimento delle barriere architettoniche, DM 14/06/89 n. 236),

– le prese a spina devono essere in numero e collocazione sufficiente ad evitare il ricorso a connettori presa-spina,

– le condutture devono essere incassate nelle pareti o nel pavimento oppure in canalizzazioni sufficientemente robuste installate a parete, o protette mediante protezioni meccaniche o entro nicchie, oppure installate in alto e comunque ad almeno 1,15 m dal pavimento.

Figura 7 – Ubicazione dei componenti dell'impianto elettrico

Se il luogo è ordinario non vigono particolari prescrizioni, è richiesta solo la conformità alla norma generale impianti. Se, invece, il luogo è a maggior rischio in caso d'incendio (Norme CEI 64-8/7, sez. 751), l'impianto deve possedere i requisiti necessari per questo tipo di ambienti (tabella 1).

 

Le condutture elettriche devono possedere caratteristiche tali da non causare l'innesco e/o la propagazione di incendi. La Norma CEI 64-8/7, sez. 751 organizza la condutture elettriche ammesse nei luoghi a maggior rischio in caso d'incendio in tre gruppi:

  • gruppo A: condutture che non possono innescare e propagare l'incendio;
  • gruppo B: condutture che non possono innescare, ma che possono propagare l'incendio;
  • gruppo C: condutture senza particolari requisiti che possono innescare e propagare l'incendio.

Per le condutture di gruppo B devono essere adottati provvedimenti aggiuntivi contro la propagazione dell'incendio mentre per le condutture di gruppo C devono essere adottati provvedimenti particolari sia contro la propagazione sia contro l'innesco dell'incendio.

Per le condutture del gruppo C è inoltre richiesto un grado di protezione almeno IP4X per i componenti dell'impianto elettrico e per gli apparecchi d'illuminazione (il grado di protezione IP4X si applica nei confronti delle parti attive e non delle lampade).

Tabella 1 - Principali caratteristiche che devono possedere le condutture elettriche nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio.

Un comando di emergenza, che metta tutto impianto elettrico fuori tensione, è richiesto quando l'autorimessa è soggetta a CPI. Il comando di emergenza deve essere onnipolare e può essere installato, previo accordi coi VV.F , all'esterno del l'autorimessa o in luogo presidiato (in ogni caso in posi zione facilmente individuabile e agevolmente accessibile in caso di intervento dei Vigili del Fuoco).

Se l'impianto dell'autorimessa, a box o a spazio aperto, è costituito da un solo circuito alimentato da un unico contatore, derivato ad esempio dal contatore che alimenta i servizi condominiali, l'apertura in emergenza del circuito può essere ottenuta mediante un unico dispositivo, ad esempio un interruttore posto all'inizio del circuito .

Invece, quando ogni box è alimentato singolarmente dallo stesso contatore che alimenta il corrispondente apparta mento, è necessario sezionare tutti i circuiti dei box ed eventualmente anche il circuito derivato dai servizi con dominiali.

In questo caso occorre prevedere un pulsante di sgancio che interrompa con una sola manovra (un solo pulsante deve operare contemporaneamente l'apertura di tutti i circuiti) tutte le alimentazioni ad esclusione dei cir­ cuiti di sicurezza come possono essere l'illuminazione di sicurezza centraliz­ zata e l'alimentazione delle pompe antincendio .

Ad esempio la guida CEI 64-50 propone uno di questi due sistemi:

  • un contattore, adeguatamente coordinato con i dispositivi di protezione, su ogni circuito, preferibilmente con alimentazione della bobina da sistemi SELV, alimentato da una linea (delle parti comuni) con il comando di emergenza che agisce solo sulla linea delle parti comuni dell'edificio;
  • una bobina di sgancio a minima tensione alimentata dalla linea condominiale installata su ogni interruttore delle linee che interessano la zona autorimessa.

Un esempio di come si possa ottenere l'apertura con un'unica manovra mediante l'impiego di contattori è descritto in figura 8.





Figura 8 – Esempio di comando di emergenza per autorimessa a box singolarmente alimentati tramite propria fornitura

Quando il luogo è a maggior rischio in caso d'incendio, devono essere sezionate azionando il comando d'e­ mergenza anche le eventuali condutture elettriche non facenti parte dell'impianto elettrico dell'autorimessa che transitano.

Non potendo o non volendo sezionare, un'altra soluzione consiste nel compartimentare le condutture che transitano mediante strutture (ad esempio in muratura) con caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a quelle richieste per la struttura del locale.

Nelle corsie di manovra e di accesso ai box è necessario un impianto di illuminazione, facente capo possibilmente ad apposito circuito derivato dai servizi comuni (si fa notare che la norma EN 12464-1 richiede un illuminamento medio mantenuto di 75 Ix nelle rampe di ingresso/uscita, nelle corsie di circolazione e nelle aree di parcheggi pubblici coperti).

 

Le principali norme e leggi di riferimento

I principale riferimenti legislativi sono:

  • DM 1 febbraio 1986, “ Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l'esercizio di autorimesse e simili”
  • D.M. 16 febbraio 1982, Modificazioni del decreto ministeriale 27 settembre 1965, concernente la determinazione elle attività soggette alle visite di prevenzione incendi”
  • D.P.R. 12 gennaio 1998, n. 37, “Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi a norma dell'articolo 20, comma 8 , della legge 15 marzo 1997, n. 59”

Le principali norme tecniche di riferimento sono le seguenti:

  • Norma CEI 64-8, “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua”
  • Norma CEI 64-8/7, “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua - Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari”
  • Guida CEI 64-50, “Edilizia ad uso residenziale e terziario - Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici - Criteri generali”
  • Guida CEI 31-35 e CEI 31-35/A, “Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas - Guida all'applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30)”

 

Fine
5 marzo 2011

 

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