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Seconda Edizione della norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30) classificazione dei luoghi pericolosi per la presenza di gas (1/1)

 

La seconda edizione della norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30) è entrata in vigore il 1 marzo 2004 e sostituisce la prima edizione per quanto si riferisce alla classificazione dei luoghi che, con presenza di gas, vapori o nebbie, possono determinare con l'aria un'atmosfera esplosiva. La prima edizione rimane contemporaneamente in vigore con la seconda edizione fino al 1 dicembre 2005 allo scopo di consentire il completamento delle classificazioni dei luoghi con pericolo di esplosione in corso di esecuzione ed ai tecnici di adeguarsi alla seconda edizione. Andiamo ad analizzare quelle che sono le differenze maggiormente significative rispetto alla prima edizione.

Fig. 1 - La norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30)

 

CAPITOLO 1: Generalità

•  Nell'elenco dei luoghi nei quali non si applica la norma sono stati aggiunti gli ambienti domestici (di fatto era così anche prima, ma qui è stato giustamente puntualizzato);

CAPITOLO 2: Definizioni

•  E' stata aggiunta la definizione di Atmosfera esplosiva, recentemente introdotta dalla direttiva Atex 99/92/CE (Dlgs 233/03): “Miscela con aria, di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore, nebbia o polvere, in condizioni atmosferiche, in cui, dopo l'accensione, la combustione si propaga a tutta la miscela incombusta”;

Fig. 2 - Le condizioni che determinano il pericolo di esplosione

•  Sono state aggiornate anche le definizioni di Zona 0, Zona 1 e Zona 2, ovviamente non stravolgendone il significato (tab.1).

Zona 0
Luogo in cui un'atmosfera esplosiva costituita da una miscela di aria e sostanze infiammabili, sotto forma di gas, vapore o nebbia, è presente continuamente o per lunghi periodi o frequentemente
Zona 1
Luogo in cui, occasionalmente, è probabile sia presente durante il funzionamento normale un'atmosfera esplosiva costituita da una miscela di aria e sostanze infiammabili, sotto forma di gas, vapore o nebbia
Zona 2
Luogo in cui non è probabile che sia presente un'atmosfera esplosiva costituita da una miscela di aria e sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia durante il funzionamento normale,e/ o se ciò avviene, è possibile persista solo per brevi periodi

 

Tab.1. – Classificazione in zone dei luoghi con pericolo di esplosione

•  E' stata leggermente modificata la definizione di funzionamento normale di un impianto, laddove si aggiunge che “Guasti quali rottura di tenute di pompe, di guarnizioni, di flange, o spandimenti accidentali che richiedono riparazioni urgenti o fermate, non sono considerate far parte del funzionamento normale e neppure sono considerati alla stregua di guasti catastrofici . Il funzionamento normale comprende le condizioni di avvio e di fermata ”;

•  Sono state aggiunte le seguenti due definizioni:

•  Estensione della zona “Distanza, in qualsiasi direzione, dalla sorgente di emissione verso il punto in cui la miscela di gas/aria è stata diluita dall'aria sino ad un valore al di sotto del limite inferiore di esplodibilità”;

•  Gas liquefatto infiammabile “Sostanza infiammabile depositata o manipolata sotto forma liquida e che, a temperatura ambiente e pressione atmosferica, diviene un gas infiammabile”;

 

continua...

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